Il medioevo era pieno di draghi. Questo è un fatto. I draghi appaiono nelle saghe di svariati popoli europei e non solo europei. Draghi di ogni forma e dimensione. Inoltre i draghi sono ampiamente descritti da diversi manuali tecnici (i manuali di D&D).

Quindi, ai bei tempi, il mondo era pieno di draghi. Eppure adesso non ce ne è più manco uno! Dove sono andati a finire? È successo forse come con gli elfi?
Improbabile, i draghi non sono una società di hippie, i draghi sono dei cazzutissimi draghi!
La cosa strana è che non solo non ci sono più draghi, non ci sono manco resti di draghi, mi aspetterei di trovare qualche scheletro di drago qua e la e invece nulla.

Quindi che cosa è successo?

Certo, potremmo accontentarci delle spiegazioni di chi sta alla friggitrice secondo le quali i draghi erano metafore del peccato/leggende dettate dall’ignoranza/ritrovamenti di ossa che hanno ingannato gli uomini del tempo.

Oppure potremmo  farci un bel Nerdeconomy – modellizzazioni semiserie nel mondo dei nerd, mentre ci gustiamo il nostro panino.

EDIT: nei commenti mi hanno fatto notare che ho cannato la conversione in calorie, quindi il consumo dei draghi per soffiare fuoco è molto più basso ( circa 0,5 mucche).
Ho corretto i calcoli e modificato un po’ l’articolo.
Lo lascio comunque perchè i commenti sono spassosi.
Chiedo scudo per l’errore.

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Draghi da Guerra

La cosa che più eccita l’immaginario nerd (dopo Olivia Wilde) sono le battaglie con i draghi. A tutti piace l’idea di scatenare la distruzione dal cielo incenerendo file e file di nemici.

 

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A tutti piace l’idea di scatenare la distruzione dal cielo incenerendo file e file di nemici.

È molto probabile che, nel medioevo, questa fosse un’opzione molto considerata. Dopotutto è perfino possibile cavalcare un drago (i manuali di D&D confermano) quindi perché non farlo?

L’uomo, nella sua storia, ha addestrato tutti gli animali che gli tornavano utili per andare in guerra: cavalli, cani, piccioni, elefanti, altri umani, rinoceronti (stando a 300) etc. etc.

Quindi non si sarebbero di sicuro lasciati sfuggire l’opportunità di addestrare un drago per portarlo in battaglia. I draghi sono abbastanza intelligenti, quindi la cosa dovrebbe essere fattibile.
Un drago è una macchina da guerra formidabile, soprattutto per gli standard medievali. Vola, la sua pelle è resistente alle frecce, sputa fuoco!

In pratica è l’equivalente medievale di un B-2.

Ogni regno avrebbe voluto averne un po’, con un po’ di draghi puoi mettere nel sacco qualsiasi esercito nemico. Senza contare che puoi incenerire le città avversarie senza nemmeno mandare i tuoi soldati a combattere.
Così, nel medioevo, è molto probabile che i draghi venissero regolarmente addestrati e tenuti pronti alla battaglia.
Ovviamente però, come un B-2 costa un botto di soldi, anche un drago aveva i suoi costi.

 

 

 

Dragon Feeding

I draghi esistevano in natura. Catturare un drago potrebbe essere stata un’impresa improba, anche rubarne le uova potrebbe essere stato un problema. Ma questi problemi non ci interessano.

Dopotutto, a seconda delle storie, i draghi sono addestrati, o sono allevati, o si offrono ai loro cavalieri, o riconoscono nel giovane di belle speranze l’eroe della storia etc. etc. etc.

In pratica possono essere addomesticati in svariati modi, alcuni costosi altri no. Ma tutti hanno un tratto in comune, una volta che si uniscono agli eserciti vanno nutriti.

 

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Quanto manduca un drago? No clue. Ci tocca approssimare.

Dunque il drago è un rettile e, stando a manuali, pesa al massimo 72 tonnellate, ho scelto il drago rosso, perché sputa fuoco e i draghi veri sputavano fuoco.
Perché prendere il massimo peso? Ci arriveremo dopo.
Intanto vediamo quanto manduca.

Il rettile più grosso di cui conosco il consumo calorico è il T-rex grazie a XKCD che è di circa 40.000 kcal al giorno. Un tirannosauro pesa sulle 6 tonnellate, quindi, facendo i conti della serva, un drago abbisogna di circa 480.000 kcal al giorno.
Sono tante? In realtà non tantissime. La carne di mucca fornisce, in media, circa 1000 kcal al kg, una mucca pesa sui 750 kg quindi fornisce (considerandola tutta carne) circa 750.000 kcal.

Quindi un drago si manducherebbe una mucca ogni due giorni circa.

Quindi un drago si manducherebbe una mucca ogni due giorni circa.
Dopotutto è un rettile, i rettili consumano poco.

Quindi non dovrebbe essere un problema mantenere un esercito di draghi: costano poco e hanno un potenziale enorme.
E allora perché le cronache delle battaglie medievali non riportano mai scontri tra draghi? Bhe il motivo può essere questo: i draghi sputano fuoco.

 

 

 

Dragon Breathing

L’arma più devastante di un drago non è tanto la sua stazza, i denti o gli artigli, quanto il fatto che sputi fuoco. Sputare fuoco è una figata!
Un drago può incenerire un intero contingente nemico in pochi secondi, incendiare una città, incenerire una nave.

 

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Ma sputare fuoco ha un costo, un costo calorico.

Un drago rosso sputa fuoco con un cono di 15 metri di diametro e lunghezza di 15 metri (i dati sono presi dal manuale di D&D), non so bene quanto scaldi il soffio di un drago, anche qui le fonti sono molteplici.

Ovviamente non è in grado di “fondere la roccia” oppure tutto intorno sarebbe plasma.
Prendiamo un valore a muzzo accettabile, diciamo 1200 °C (se volete i calcoli si possono rifare con valori inferiori o superiori).

Assimiliamo il drago a una caldaia che debba scaldare un volume d’aria pari al suo cono da 20 °C a 1200 °C, quante calorie gli servono?

Ai nostri fini considereremo il drago come una macchina super efficiente con un rendimento del 100% (ricordo che non stiamo parlando di una stufetta, stiamo parlando di cazzutissimo DRAGO!).

Facciamo due conti.
Volume del cono:   (3.14*15*7.5^2)/3 = 883 m3.
L’aria pesa circa 1.293 Kg/m3
Quindi la massa d’aria da scaldare è pari a circa 1142 kg.

Quanta energia ci va per scaldare 1142 kg d’aria da 20° C a 1200° C?
E = cs·m·( Tfinale – Tiniz)
Calore specifico aria: 1010 J/(kg*K)

Quindi:
E = 1010 * 1142 * (1200 – 20) = 1.361.035.600 J à 1360 MJ

Sono un botto!
Portiamoli in calorie e otteniamo 325.000 kcal circa.
Vi ricordate la mucca? Bene per fare una vampata un drago consuma circa 0,5 CE (cow-equivalent).

Ora io non ho idea di come funzioni realmente il processo, ma credo che il drago vada “in pressione” e poi possa sputare fuoco, non so se ha il fuoco dentro, se crea una miscela che brucia a contatto con l’aria o qualsiasi altra cosa.

Ma per essere pronto a soffiare deve bruciare quelle calorie.

 

La Guerra Calda del Medioevo

Quindi quanto consuma un drago in battaglia?
I manuali ci dicono che un drago può soffiare fuoco ogni 1d4 di round, Quindi ipotizzando che soffi fuoco circa una decina di volte siamo nell’ordine delle 5 mucche.
Non è tantissimo.
Sopratutto considerando le potenzialità di un drago.

Inoltre le guerre costano, ieri come oggi, e se vuoi avere un’arma potente tocca pagare.
Dopotutto un drago è un’arma quasi invincibile.

 

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Vuoi gli F-35? Cacci i soldi. Vuoi dei cazzutissimi Draghi? Cacci i soldi le mucche.

Inoltre è molto probabile che i draghi accendessero le loro caldaie interne “scaldandosi”, e quindi consumando, quando sapevano che c’era da combattere, così da essere pronti a svampazzare.

Mentre nei periodi di pace o di inattività è probabile che i draghi bloccassero questa loro parte del metabolismo, sia per ridurre gli sprechi sia per la sicurezza delle truppe alleate (sempre che fosse possibile se no dovremmo vedere al ribasso il numero di draghi mantenibili).

Certo qualcuno potrebbe obiettare: ma dove le tiene un drago così tante calorie accumulate per usare il soffio?
Beh a questa domanda non sono in grado di rispondere, sappiamo solo che ci riusciva, probabilmente aveva evoluto un sistema di immagazzinamento iper-efficiente, una specie di sugna di drago che ha un potere calorico enorme, o, in alternativa, doveva mangiare tantissimo prima di attivare la produzione di fiamme.

In ogni caso i draghi esistevano e sputavano fuoco, quindi in qualche modo facevano, a sto punto tanto varrebbe chiedersi come possa uno scoglio arginare il mare, non lo sappiamo, ma ci riesce, quindi ci riesce pure il drago a sputare fuoco (ovviamente se ci sono scoglibiologi in sala si facciano vivi nei commenti).

Questo risponde al quesito di cui sopra: perché prendiamo i draghi più grossi per i nostri calcoli? Perché a fronte di un modesto aumento dei costi di mantenimento “a freddo” abbiamo un forte incremento dell’autonomia di fuoco.

Rimane quindi da chiedersi: come mai nelle cronache delle battaglie medievali non si fa mai accenno ai draghi?

Bene, è molto probabile che, vista la loro terrificante potenza, i draghi non fossero usati.

Ohibò? Che fesseria è mai questa? Forse i regnati erano cuori teneri come Daenerys? Mmm… ci credo poco.

Presidente Obama sono un povero pastore afghano, i suoi B-2 mentre seppellivano di bombe i terroristi hanno centrato mio figlio, le chiedo di non usarli più.

Ma certo buon uomo, metteremo le armi più potenti che abbiamo in una grotta e ci dimenticheremo che esistono, sia mai che qualcuno possa farsi male

Poco credibile. Però esistono dei precedenti: le armi nucleari.

Le armi nucleari possono annichilire un esercito o una città e costano un botto di soldi da mantenere, proprio come i draghi. E le armi nucleari non sono mai state utilizzate nelle guerre (al netto di un paio).
Il motivo del loro non utilizzo risiede nella paura della rappresaglia: se io tiro una bomba a te, poi tu ne tiri una a me e finisce che la storia si ferma.

Così, nel medioevo, i regni capirono abbastanza rapidamente che usare i draghi in guerra avrebbe portato a una bella MAD e quindi non portarono mai i draghi in battaglia (anche se probabilmente li usavano tranquillamente contro nazioni meno “civilizzate” aka senza possibilità di rappresaglia, questo potrebbe essere alla base di molte storie di draghi presso i popoli più primitivi).
Ovviamente però non potevano esimersi dal possederne, altrimenti il loro potenziale di rappresaglia sarebbe venuto meno.
Inoltre l’unica arma in grado di battere un drago era un altro drago, il che deve aver spinto a una forte corsa agli armamenti.

Tenere dei draghi “a riposo” (quindi non pronti a sputare fuoco) non ha dei costi enormi come abbiamo visto (sempre ammesso che sia possibile), ma non era un’opzione percorribile, infatti, senza avere sempre dei draghi “pronti al fuoco” si era esposti al first strike nemico.

Lo stesso problema che dovettero affrontare USA e URSS: il primo che avesse attaccato avrebbe potuto piallare i siti di lancio avversari, privandolo della capacità di risposta.

Come dice il vecchio adagio “chi mena per primo, mena due volte”.

Nel medioevo non si potevano tenere draghi stazionari sott’acqua vicino alle coste nemiche, ma si potevano tenere dei draghi in volo, draghi armati e pronti all’ingaggio così che se un attacco di draghi nemico avesse colpito a terra i tuoi draghi, le tue schiere aeree avrebbero potuto fare rappresaglia sulle città avversarie.

Ovviamente per tenere dei draghi “pronti al fuoco” andavano riforniti ogni giorno con mandrie e mandrie di vacche e mandati in volo, al crescere del numero di draghi questo costo avrà iniziato a pesare in maniera significativa sui bilanci dei vari regni.

 

Conclusioni

Man mano che i regni si ingrandivano, cresceva la corsa agli armamenti: sempre più draghi da tenere attivi e pronti al fuoco per rispondere efficacemente a un eventuale attacco nemico.

 

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Senza contare che armi così distruttive non potevano essere lasciate in giro senza controllo, l’epoca dei draghi bradi deve essersi conclusa abbastanza in fretta.

La corsa agli armamenti nucleari fu uno dei motivi per cui l’economia russa collassò.

La corsa agli armamenti nucleari fu uno dei motivi per cui l’economia russa collassò, schiacciata anche dall’enorme spesa per costosissimi missili che nessuno avrebbe mai usato.

Eppure i missili sono ancora li, i draghi no; i regni medievali non sono falliti, sono scomparsi i draghi.

C’è stato forse un accordo per il disarmo di draghi mondiale? Un trattato di non proliferazione dei draghi? Non credo.

Credo sia molto più probabile che, invece, i draghi siano semplicemente diventati obsoleti.

Nel medioevo potevano fare a pezzi interi reggimenti nemici ma, un paio di epoche dopo, nuove armi hanno fatto la loro apparizione sui campi di battaglia: le armi da fuoco.

I proiettili misero fine all’eterna sfida tra armature e armi da lancio decretando la vittoria di queste ultime

I proiettili misero fine all’eterna sfida tra armature e armi da lancio decretando la vittoria di queste ultime, è molto probabile che le armi da fuoco abbiano messo fine anche al predominio dei draghi sui campi di battaglia.

Una schiera di fucilieri o un cannone caricato a mitraglia poteva abbattere un drago con una scarica mettendo al sicuro le città e le truppe militari e il suo costo di mantenimento era decisamente più basso.
Quindi i draghi passarono da essere costose ma necessarie armi di rappresaglia, a essere costosi e obsoleti residui di un’epoca passata. Residui di cui divenne necessario disfarsi.

Al mio spirito romantico piace pensare che i draghi siano stati ceduti a nazioni meno evolute, che siano finiti in mano a coraggiosi ribelli che, in regni lontani, combattevano per la libertà dei propri popoli.

Ma il mio spirito da economista sa che la verità deve essere stata molto più prosaica: i draghi vennero trasportati nottetempo in luoghi isolati, finiti a colpi di arma da fuoco e sepolti in immense fosse senza nome.

Mentre i contabili reali tiravano lunghe linee rosse sui loro bilanci, sorridendo al pensiero di quanto avrebbero risparmiato l’anno successivo.

E questo è anche il motivo per cui non esistono in giro resti di draghi.

Il ricordo di questa strage permane però nella parlata comune: quando si devono fare dei tagli molto sofferti alle spese, si parla infatti di “misure draconiane”.

Un giorno forse troveremo uno di questi immensi cimiteri, ma, fino a quel momento, ricorderemo i draghi come a loro piace essere ricordati: selvaggi e liberi, come nelle leggende che abbiamo imparato a tramandarci e nelle avventure di fantasia che vivevamo da ragazzi.

E non come l’ennesimo, obsoleto, sistema d’arma che è stato necessario smantellare. Addio nobili draghi, aggiungerò sempre un paio di d8 al vostro soffio quando rivivrete nelle mie avventure.

Fairy tales do not tell children the dragons exist. Children already know that dragons exist. Fairy tales tell children the dragons can be killed.

G.K. Chesterton

Sadly, also the economy tells the children that dragons can be killed.

Con quest’ultimo articolo Nerdeconomy vi saluta e vi da appuntamento alla prossima stagione, spero vi siate divertiti!

 

Un ringraziamento speciale a @joellevd e @lugg che mi hanno ricontrollato i calcoli sulla vampata del drago.