Fin dalla nascita dei primi home computer, i musicisti hanno cercato di inventare modi sempre nuovi per coniugare l’informatica con la loro principale passione.
Il Bar Graph score
E’ una notazione musicale inventata da Stephen Mailowsky nel 1974, a seguito di una allucinazione avuta mentre ascoltava Bach sotto gli effetti dell’LSD.
Si tratta di un sistema di visualizzazione della musica basata su barre, la cui lunghezza indica la durata della nota stessa.
Dopo aver cominciato a riportare gli spartiti su carta con la nuova notazione, Mailowsky voleva condurre i primi esperimenti animati con una tecnica a passo uno, registrando i filmati in VHS.
Agli inizi degli anni ’80 però arrivarono i personal computer e Mailowsky acquistò un Atari 800, su cui cominciò a scrivere un programma a cui diede il nome di Music Animation Machine (MAM).
Nel 1985 incominciò a diffondersi lo standard MIDI e questo aprì nuove possibilità. MAM venne portato su PC, e alla fine degli anni ’80 Mailowsky già vendeva videotape con la musica visualizzata nella nuova notazione.
Il programma è liberamente scaricabile, e mostra in notazione Bar Graph qualunque Midi venga suonato:
Con il passare degli anni la notazione Bar Graph si è espansa, includendo oltre alla durata delle note anche il timbro e gli accenti. È possibile vedere online l’intera timeline di sviluppo del progetto.
Attualmente il canale Youtube di Mailowsky conta 381 video, che gli hanno portato globalmente più di 129 milioni di visualizzazioni.
Animusic
E’ una azienda americana la cui specializzazione sono le animazioni 3D sincronizzate con musica in formato MIDI. Le animazioni sono prodotte con un software procedurale sviluppato internamente dalla società.
Il loro primo lavoro è uscito in videocassetta nel 2001 a nome, per l’appunto, Animusic. Il brano più significativo della compilation è Pipe Dream.
Il successo della prima compilation è stato enorme. L’azienda si è subito messa al lavoro per produrre una nuova compilation di video e nel 2005 è uscita con Animusic 2, da cui è tratto questo Resonant Chamber, che sembra uscito direttamente da un incubo di Hans Ruedi Giger.
Negli anni sono nati diversi miti intorno a queste animazioni. A proposito di Pipe Dream, il loro maggior successo, girava voce che fosse un vero macchinario creato dalla Università dello Iowa, usando parti di macchine agricole.
Ovviamente si tratta di un falso mito, ma nel 2010 Intel commissionò davvero a Sisu Device la costruzione di una macchina simile, e la presentò all’IDF del 2011.
Interpellati a tale proposito però, i responsabili ammisero che, benché il meccanismo fosse in grado di replicare l’animazione perfettamente, i suoni provenivano da una fonte esterna e non erano generati dalla macchina stessa.
Nel 2012 l’azienda aprì una sottoscrizione su Kickstarter, per produrre il suo terzo lavoro, e raccolse più di 223.000 dollari.
Tra le motivazioni che venivano addotte per la raccolta fondi, ce n’era una che diceva che il ciclo di produzione per una singola raccolta di Animusic aveva fino a quel momento impiegato ben 3 anni, ma coi capitali raccolti si sarebbe potuto accelerarlo enormemente.
Il nuovo DVD sarebbe quindi dovuto uscire entro la fine del 2013, ma ancora non s’è visto.
Probabilmente anche questo progetto è stato colpito dalla solita maledizione di Kickstarter: più soldi raccogli, più tempo ci metterai a produrlo.
I Vocaloid
Da quando sono diventati mainstream, i Vocaloid sono un prodotto controverso. C’è chi li ama alla follia, e chi non li sopporta affatto.
Entrambe le categorie di persone però, spesso non sanno molto della storia che c’è dietro.
Il tutto nasce da un progetto di ricerca sponsorizzato da Yamaha nel 2000 in una università di Barcellona.
Doveva essere solo un esperimento per creare un sintetizzatore di voce cantante, ma negli anni è diventato un prodotto commerciale con ripercussioni pazzesche nel mercato musicale.
Vocaloid ha cominciato ad essere venduto come prodotto software in ambito musicale, da Yamaha, nel 2004, per poi evolvere prima nella versione 2 nel 2007 e poi nella versione 3 nel 2011.
Dal 2007 in poi, il fenomeno è esploso, grazie a Hatsune Miku, una particolare Vocaloid (in pratica non esiste, è un software) che in Giappone è diventata una cantante affermata.
La politica commerciali di Yamaha è stata molto furba. Pur facendo da canale di distribuzione, ha lasciato la commercializzazione di ciascun Vocaloid nelle mani delle singole aziende produttrici.
L’incredibile volume di vendita del software per il Vocaloid Hatsune Miku, ha così fatto da traino all’intero settore.
Per dare una idea, nel Settembre 2007 l’importo totale delle vendite di quel solo Vocaloid ammontava a più di 57 milioni di Yen, trasformandolo di fatto nel software più venduto in assoluto in Giappone quell’anno.
La Crypton Future Media, produttrice di Hatsune Miku, non si è fatta sfuggire l’occasione e ha scatenato una campagna di marketing senza precedenti che ha reso quel Vocaloid una vera star, ed è culminata con un concerto dal vivo di “ringraziamento”, che si è svolto il 9 Marzo 2010 a Tokio.
La data non è casuale: 3 e 9 si possono leggere “sankyuu” in Giapponese, che suona come “Thank you”. In alternativa si possono pronunciare “Mi-ku”, che è il cognome del Vocaloid.
Le ripercussioni che questa tecnologia avrà nel settore musicale sono enormi. La voce di Hitoshi Ueki, un famoso cantante giapponese morto nel 2007, è stata ricostruita in formato Vocaloid (Uekiloid) partendo dalle registrazioni preesistenti, ed è previsto che in futuro possa uscire un nuovo album di questo cantante.
Se questo rifacimento dovesse avere successo, aspettiamoci di rivedere sul palco anche Elvis Presley, prima o poi.