Solamente un franchise può mettere insieme Robot + Macchine + Dinosauri + Sacchi di Carne: i Transformers.
N.B: la versione del film a cui faccio riferimento è quella normale, niente 3D.
Trama
Il film si apre con una scena da cui si dovrebbe evincere che l’estinzione di massa di 65 milioni di anni fa non fu causata da un meteorite bensì da degli alieni che avrebbero sganciato sul nostro pianeta delle “bombe” (più avanti nel film si saprà che il loro nome è “semi”) che trasformano tutto ciò che è nel loro raggio di esplosione in metallo (la mia ragazza ha colto una certa somiglianza con l’incipit di Prometheus).
Saltando la scena (inverosimile anche per un film di Michele Baia) del ritrovamento del T-Rex sotto metallo, lo spettatore viene portato ad assistere ad uno dei primi tempi più prolissi della storia del cinema, in cui vedremo:
- una caccia all’autobot di cui farà le spese Ratchet (dopo la morte di Ironhide nel terzo film, ora la sua: non c’è altra carne da cannone da sacrificare ?) il cui unico scopo è far vedere che ora gli umani sono alla caccia di Transformers, indipendentemente dalla fazione
- le
comichetoccanti dinamiche familiari della famiglia Yaeger, il cui capofamiglia Cade (Mark Wahlberg) cerca di sbarcare il lunario creandoassurdità inutiliinvenzioni che però non tutti capiscono. Il suddetto inventore, alla ricerca dianticagliepezzi da riutilizzare in un teatro (?) si imbatterà in un camion Frightliner (???) che si rivelerà essere Optimus Prime (ma dai ?).
Una rocambolesca fuga in auto porterà i nostri a seguire Optimus Prime ad incontrare gli altri Autobot superstiti, ad entrare nell’astronave aliena di un cacciatore di taglie robotico (ottima idea, soprattutto se sei un sacco di carne semplice umano) ed a fuggirne pilotando un pezzo di astronave (si, su Cybertron le astronavi sono addirittura in grado di scindersi in più astronavi…).
Qui inizia la parte più riuscita del film, sia perché Stanley Tucci riesce da solo ad elevare il livello complessivo della recitazione (finora bassino, lo stesso Wahlberg ha l’espressività di un Orlando Bloom) sia perché il film stesso diventa più scorrevole, arrivando ai due scontri principali.
Il primo è quello dove Autobot e Dinobot (a proposito, da vero badass come Optimus li porti dalla sua parte) contro i volgari cloni degli Autobot i transformers costruiti dagli umani, guidati dal Galvatron (perché da decenni Megatron muore e resuscita come Galvatron), ed in seguito contro Lockdown (in cui, come al solito, Optimus rischia la distruzione per eccesso di altruismo, nonostante all’inizio facesse pensare che avesse abbandonato questa cattiva abitudine).
Considerazioni
Nonostante il tono del mio resoconto, alla fine sono uscito soddisfatto dal cinema: il nerd brufoloso l’appassionato che è in me alla fine si è divertito, in particolare per la qualità delle scene d’azione (al di là del fatto che per Michele Baia i Transformers hanno movenze da ninja, ma tant’è) e per l’introduzione dei Dinobots (ho sempre avuto una predilezione particolare per loro).
Ho anche apprezzato di vedere un Optimus Prime meno “buonista” del solito e più diffidente verso gli umani, tanto da dichiarare più volte di voler andare via dalla Terra il prima possibile e che gli importasse poco dei terrestri dopo che avevano massacrato la maggior parte dei suoi compagni presenti sul nostro pianeta.
Per contro, ho avuto l’impressione che
il primo tempo sarebbe potuto durare tranquillamente un’ora in meno senza che la trama ne risentisse
(tra l’altro, non mancano buchi / interrogativi che magari verrano chiariti nel seguito).
Devo dire che la tendenza degli ultimi blockbuster hollywoodiani di allungare a dismisura il tempo di visione (circa 2 ore e 50 minuti in questo caso) inizia ad annoiare: sarà che ormai il giorno dopo mi tocca andare a lavorare, o che per vedere film così lunghi mi tocca a cenare ad orari improbabili, ma sinceramente preferirei assistere a meno quantità e più qualità su schermo, soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura (sul fronte tecnico non mi dilungo nemmeno, ormai la macchina degli effetti speciali è così ben rodata che per trovare dei veri difetti serve un esperto del settore).
Un’altra cosa di cui sento la mancanza, rispetto soprattutto al primo film del franchise, è quella meravigliosa autoironia citazionista che ti faceva soprassedere sulle magagne del film: contribuiva molto la presenza di un attore protagonista bravissimo come LaBeouf, perfetto nella parte dell’adolescente un po’ sfigato per cui era impossibile non provare almeno un po’ di simpatia, ed una sceneggiatura che, di episodio in episodio, è andata inevitabilmente calando come qualità, quasi che si cercasse di fare il compitino senza qualche tocco di inventiva.
Conclusioni
Dato che TF4 è un parziale reboot della saga, mi sarei aspettato una messa in scena in grado di attirare anche chi non è appassionato della saga come il sottoscritto: invece è venuto fuori un film che per la suddetta categoria è una degna prosecuzione di quanto già visto, ma aggiunge poco a quanto già visto finora.
Il rischio è che a lungo andare seguire la strada del more of the same rischi di stancare anche il pubblico più affezionato.
- Sito ufficiale del film (transformers-ilfilm.it)
- Transformers 4: L’Era dell’Estinzione (movieplayer.it)