Il 19 marzo scorso Google ha finalmente iniziato a vendere sul territorio italiano la Chromecast, una dongle USB che permette lo streaming di contenuti da dispositivi PC, Android e iOS.

Questo è il resoconto dei miei esperimenti in questi primi 30 giorni di utilizzo, conditi con un po’ di consigli e qualche considerazione.

 

 

Premessa

Tendo a non considerarmi un fanboy Google, anche se devo ammettere che mi piacciono molti dei suoi prodotti.

Nello specifico ho iniziato a puntare la Chromecast appena è stata annunciata; poi la mole di sbattimenti da mettere in piedi per farsela arrivare dagli USA (a un prezzo più che doppio tra l’altro) aveva spento in me l’entusiasmo.

Dimensioni contenute, praticità, fiducia nel brand, prezzo e presenza di un SDK

I motivi principali che mi hanno portato a puntare la Chromecast come un segugio sono abbastanza semplici:

  • Dimensioni: finalmente un apparecchio piccolo, che non ho bisogno di appoggiare da nessuna parte e che se voglio posso anche portarmi dietro
  • Praticità: niente fili (a parte il minicavetto USB), ingombranti trasformatori o telecomandi aggiuntivi
  • Fiducia nel brand: dopo il flop del progetto Google TV, la casa di Mountain View non poteva permettersi un nuovo passo falso in questo settore, per cui era lecito aspettarsi un serio passo in avanti
  • Prezzo: 35€ per aggiungere funzioni da SmartTV al mio vecchio televisore sono più che accettabili
  • SDK: la presenza dell’SDK mi lasciava aperta la possibilità di giochicchiarci anche a livello sviluppo, il giorno che avrò un po’ di tempo libero (campa cavallo)

Ovviamente, la mattina del 19 marzo, ho tampinato di F5 Amazon fino a quando la dongle non è stata disponibile e l’ho acquistata.

 

 

Installazione

Il primo impatto con la chiavetta di casa Google è stato buono: packaging compatto e minimale (lo so, lo so, altri hanno fatto scuola in materia), design essenziale e istruzioni stampate direttamente sulla scatola per non sprecare carta.

 

Chromecast3

La lista del contenuto della scatola è giustamente breve:

  • la Chromecast (grossa quanto una chiavetta USB che ha mangiato troppo)
  • un cavo USB per alimentarla (lungo a sufficienza anche se lo attaccate ad una fonte di corrente esterna)
  • un adattatore USB-presa di corrente (qualora il vostro TV non abbia la porta USB)
  • un cavo di estensione HDMI lungo circa 5cm (…)

Estraggo il tutto dalla scatola, installo l’app Chromecast sul mio tablet (necessario per configurarla), infilo la dongle in una porta HDMI libera, la alimento tramite porta USB e accendo il televisore.

L’applicazione sul mio tablet identifica velocemente la Chromecast e mi permette di fare la prima configurazione: nome da associare al dispositivo e credenziali per l’accesso alla rete WiFi locale.

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In pochi secondi inserisco tutti i dati, e sono finalmente pronto a lanciarmi nel magico mondo dello streaming!

Ma anche no.

La Chromecast mi avvisa che è disponibile un aggiornamento (primo mugugno), che non è possibile skippare (secondo mugugno) e non mi dice neanche quanto è grosso o quanto tempo ci metterà (bestemmia secca).

Nel tempo che la Chromecast ha impiegato ad aggiornarsi ho fatto in tempo a impastare e stendere 3 uova di tagliatelle compreso il quarto d’ora di riposo in frigo come tradizione vuole. Giuro.

Quando sono tornato dal bagno dopo essermi lavato le mani dalla farina, il laconico simbolino circolare sul televisore recitava finalmente un fiducioso 96% per cui mi sono piazzato davanti all’apparecchio.

Poco dopo la Chromecast si riavvia, si piazza in standby (ovvero uno slideshow di immagini molto rilassanti) e si mette in attesa di streaming.

Missione compiuta.

 

 

Primi passi

La prima applicazione che userete con la Chromecast (oltre a quella di installazione) è molto probabilmente già installata sui vostri dispositivi: Youtube.

Seleziono il primo video che mi capita sottomano, Metallica Freeze ‘Em all – Live in Antarctica, lo metto in play e lo invio alla Chromecast tramite l’apposito pulsante (identico per tutte le applicazioni che supportano la dongle -deo gratias, un po’ di coerenza).

In pochi secondi Hetfield e compagni sono sul mio televisore in qualità HD a rincoglionire i pinguini sulle note di Creeping Death, e il mio tablet è magicamente diventato un telecomando, permettendomi di gestire alcuni parametri (come il volume), di aggiungere altri video alla coda di riproduzione TV e proponendomi altri video (in perfetto stile Youtube).

A livello tecnico il tablet è però semplicemente un controller, la Chromecast aggancia lo stream audio/video direttamente dalla rete, per cui non consumerete la batteria del vostro dispositivo e potete anche metterlo in standby durante la riproduzione.

Chromecast2
Fin qui nulla di speciale, ma esperienza utente eccellente

Fin qui nulla di speciale, ma la facilità con cui l’ho fatto e la qualità del risultato finale mi hanno dato un’esperienza utente qualitativamente così alta che per un attimo ho dimenticato di stare utilizzando un dispositivo che costa la metà di un biglietto per un concerto dei Metallica anziché una SmartTV o un set top box di alto livello.

L’esperimento successivo è l’installazione di un’altra delle applicazioni consigliate direttamente da Google, ovvero Red Bull TV.
Un paio di video di MTB dopo, sempre e rigorosamente di altissima qualità, è ora di cena, e vado a mangiare con il sorriso stampato in faccia.

Missione compiuta.

 

 

Qualcosa di più serio

Rimanendo sulle applicazioni proposte da Google ho fatto qualche prova con RealPlayer Cloud per lo streaming dei video su dispositivo e sulla nuvola RP, ma testando solo la visualizzazione dei filmati locali su cellulare l’ho trovato così scattoso che tre minuti dopo avevo già disinstallato l’app.

La lista delle applicazioni “ufficiali” che ho attualmente provato si ferma qui, anche perché annoverano solamente i due servizi di acquisto contenuti di casa Google (Play Movies e Play Music), i sopra citati Youtube, Red Bull TV e RealPlayer Cloud e, new entry di questi giorni, Rdio, competitor di Spotify che si propone con un buon catalogo musicale e con un modello commerciale molto simile a cui darò una chance prossimamente.

Esatto, tutto qui. Niente Netflix o Pandora sul suolo italico, come probabilmente avrete già letto in giro. E soprattutto niento porno, ma questa è un’altra storia.

Il mio obiettivo è stato quindi provare a fare qualcosa di più serio, e in particolare:

  • navigazione web
  • stream di contenuti locali da PC
  • stream di contenuti dal mio mediaserver, un PC fisso vecchio di 15 anni con Lubuntu e PS3Media Server

Personalmente in questa fase non ero interessato allo stream di foto locali o su media server, ma sappiate che gran parte delle app che vedremo per i video fanno anche questo mestiere (o puntate su qualcosa di dedicato come Dayframe).

 

 

Esperimento 1: navigazione web

Google ha pubblicato un’estensione apposita per Chrome/Chromium, Google Cast.

Si installa in un attimo come tutte le altre estensioni, e aggiunge il simbolino della Cast in alto a destra; cliccandolo viene chiesto il dispositivo ricevitore e viene realizzato in pratica uno screen mirroring sulla Chromecast (della singola tab o di tutto lo schermo).

Quindi basta andare su un sito che offre video/contenuti in streaming e mettere in play per vederlo sul televisore?
No, scatta alla morte, probabilmente perché a livello tecnico la Chromecast riceve il flusso dal pc che lo sta ricevendo da web anziché prenderselo direttamente come nel caso delle app specificatamente ideate per questo impiego.

La resa è afflitta da lag nella normale navigazione, figurarsi con i contenuti in tempo reale.

Quindi come faccio a vedere i video da Internet (non Youtube) sulla Chromecast?
Attualmente non sono riuscito a trovare strade pulite e qualitativamente soddisfacenti per farlo senza app.

Vimeo ha dichiarato da mesi (vedi Vimeo Forums) che sono al lavoro sul supporto nativo del loro player per Chromecast, ma fino ad ora non se ne è saputo più nulla.
E’ però di questi giorni la notizia che JWPlayer ha aggiunto al suo player web il supporto per lo streaming diretto su Chromecast dei video (vedi JWPlayer Blog), il che apre scenari decisamente interessanti.

In alternativa potete provare Showyou che aggrega video da molte sorgenti (es. Funny or Die, Gawker, BBC Earth,…) e supporta questa dongle.
Se siete amanti della musica anni ’90 fatevi un giro con Nineties 90s Music Videos.

Onestamente mi vengono in mente pochi casi reali in cui lo screen mirroring sulla televisione ha effettivamente una sua utilità (es. presentazione ad un cliente), ma sapere a prescindere che lo posso fare mi fa stare meglio.

Le estensioni Chrome non sono disponibili sulle versioni mobile, nel caso vi stiate chiedendo perché il vostro iPad si stia rifiutando di installarle.

Nota di chiusura: non so bene perché ma Chromium+GoogleCast sul mio notebook con Kubuntu 12.04.04 non ne vuole sapere di fare screen mirroring sulla Chromecast. Visto che tutti gli altri dispositivi di test (sia Win che Linux) hanno funzionato alla prima botta e visto che in fondo di questa funzionalità me ne fregava come di un maglione ad agosto non ho investigato a fondo (restarta Chrome->funziona? no, restarta PC->funziona? no, investigazione chiusa), ma mi sembrava onesto dirlo.

Missione compiuta.

 

 

Esperimento 2:
stream di contenuti locali da PC

Qualsiasi contenuto che potete aprire con Chrom* (quindi compresi file audio e video MP4/WMV in H.264) è inviabile alla Chromecast con l’estensione per lo screen mirroring. Semplicemente inserite il path locale completo nella barra degli indirizzi e avviate lo screen mirroring.

Lo streaming di video in tab cast è tutto fuorché comodo

Le prestazioni con i video sono decisamente migliori rispetto allo stream in modalità “ping pong” di un contenuto web (anche perché leggo in giro che la qualità viene limitata a 720p), ma dal mio punto di vista è tutto fuorché comodo.

Rimanendo nell’ambito delle estensioni per Chrom* ho quindi subito provato Videostream for Google Chromecast, una piccola chicca di qualità professionale (seppur gratuita) che permette di fare esattamente quello che promette: selezionare un file multimediale e spararlo alla Chromecast.
Oltre a questo consente di controllarne la riproduzione e il volume, di visualizzare sottotitoli in formato SRT o WEBVTT e addirittura offre la possibilità di personalizzare la dimensione dei pacchetti inviati alla Chromecast per migliorare le prestazioni con i filmati HD.

Missione compiuta.

 

 

Esperimento 3:
stream di contenuti da media server

Il mio media server attualmente è composto da un muletto con circa 15 anni di attività sulle spalle (era uno delle prime macchine con P3 in circolazione) che monta Lubuntu e usa PS3MediaServer come server UPnP/DLNA.

Ovviamente sul mio media server ci sono solo foto e video realizzati da me, ricordatevi che la pirateria è una cosa brutta.

 

Premetto che questa combinazione finora ha svolto egregiamente il suo lavoro permettendomi di utilizzare l’Xbox360 come receiver senza problemi, ma ero alla ricerca di una via che mi permettesse di non dover accendere ogni volta la console, navigare fino all’applicazione Lettore Video, attendere il discovery del server, navigare le cartelle, scegliere il file e premere play.
Molto più semplice lanciare una app, selezionare il file e premere play.

La Chromecast supporta solo video H.264 HPL 4.1, 4.2, 5 e VP8

Qui mi sono scontrato subito con uno dei più grossi limiti della Chromecast: i codec video supportati, ovvero solo H.264 HPL 4.1, 4.2, 5 e VP8 (tutti i formati supportati: Chromecast KB) da inviare su protocollo MP4 o WebM.

Inutile dire che nel media server non ce ne era neanche uno di questi.

Ho fatto dunque alcuni test installando PlexMediaServer sul PC e la relativa app Plex (che ha recentemente introdotto il supporto a Chromecast a tutti, non solo per gli abbonati) e che tra le feature ventilava la possibilità di inviare stream da PC e mobile senza problemi di formato.

L’interfaccia di Plex è anni luce avanti al mio PS3MS, è navigabile via web (con abbonamento è possibile addirittura vedere i propri file ovunque), si pesca in automatico le informazioni su film e serie TV da Internet, ma di sparare i file non supportati alla Chromecast non se ne parla neppure (oltre al fatto di non gestire bene le sottocartelle e non funzionare su PC con Windows inferiore a Vista). Scartato.

Il passo successivo è stato quindi provare la strada BubbleUPnP; su Android l’app è gratuita (ma per lo stream su Chromecast è richiesta la versione premium), e dal sito del prodotto è possibile scaricare BubbleUPnPServer che permette la trascodifica al volo dei filmati messi a disposizione da un qualsiasi UPnP Media Server.

Dentro di me penso “è fatta”

Dentro di me penso “è fatta”, scarico il server, lo installo, lo configuro e scarico la relativa app sul tablet.
L’accrocchio effettivamente FUNZIONA, e permette la codifica al volo dei principali formati video creando un proxy tra la Chromecast e il media server.

L’unico problema è che il mio muletto è veramente troppo vecchio per queste stronzate applicazioni, e il risultato è che dopo ogni secondo di visualizzazione ne devo attendere 10 di transcoding. Non propriamente fruibile.
Questa comunque resta una buona soluzione se il vostro server è più performante del mio e non volete affrontare la trascodifica manuale della vostra libreria. Nel mio caso, scartato.

Mi provo quindi a giocare la carta UniversalMediaServer.

UMS è un software (gratuito) nato da una costola di PS3MediaServer e attualmente è una delle teste di serie tra i media server.
Implementa funzionalità che neanche i nomi più blasonati hanno (sottotitoli scaricati al volo, supporto per il DTS, TrueMotion, e molto altro, vedi Media server comparison) e visto che tra i molti titoli riportava anche “H.264 transcoding”, decido di dargli una chance.

Oddio, in realtà dopo aver dato un’occhiata alla lista di comparazione avevo già deciso di cestinare PS3MS, ma ai fini di questa prova ciò è ininfluente.

Installato e configurato UMS procedo ai test, che però sul mio muletto danno risultati non troppo diversi da quelli ottentuti dalla coppia PS3MS+Bubble.
In generale il video scatta un po’ meno (probabilmente non c’è l’overhead di carico da doppio server), ma siamo lontani dalla soluzione del mio problema. Lo tengo lo stesso, ma non risolve il problema.

L’ultima strada percorribile è quella della trascodifica manuale dell’intera libreria

L’ultima strada percorribile è quella della trascodifica manuale dell’intera libreria (strada obbligata anche se volete usare un NAS o un router che fa da server UPnP/DLNA senza metterci di mezzo un server dedicato).

Munitevi di Handbrake, dategli in pasto i vostri file (il profilo Normal MP4 H.264 Web optimized andrà benissimo) e sedete pazienti lungo la riva del fiume.
Se siete su pinguino vi consiglio anche di scaricare HandbrakeCLI, che vi permetterà di utilizzare Handbrake via riga di comando e di lanciarlo a valle di altri programmi o in script fatti ad hoc.

Una volta convertiti, i vostri file saranno visualizzabili sulla Chromecast senza problemi con l’ausilio di una delle tante app che fanno questo mestiere, a partire dall’ottima AllCast (dei ClockworkMod, premium), alle varie BubbleUPnP (premium), Avia (premium) o Plex (anche lei premium).

Un’alternativa gratuita?
LocalCast Media è il cavallo su cui puntare

Un’alternativa gratuita? LocalCast Media è il cavallo su cui puntare. Fa tutto quello che vi serve più qualcosina in aggiunta, come il supporto ai sottotitoli e lo streaming di video visualizzati nel browser (che però nei miei test ha crashato praticamente sempre, per cui non l’ho menzionata prima).

Missione compiuta, ma stavolta è stato un bagno di sangue.

Nota di chiusura: molte delle app nominate, come ad esempio LocalCast, permettono anche il cast di fotografie, musica e video sia salvate localmente sul dispositivo, sia da alcuni servizi di storage nella nuvola (Dropbox in primis). Funzionano tutte più o meno bene, per cui il mio consiglio è provare  con LocalCast e in caso spostarsi sulle premium se necessario (dando magari una chance ad Avia per iniziare).

 

 

Applicazioni da non perdere

Sui vostri browser dovete assolutamente installare le due estensioni Google Cast e Videostream, anche se magari le userete pochissimo male non vi faranno.

Per quanto riguarda il mondo Android invece vi consiglio le seguenti app. Ho scelto le principali che ho usato per la stesura di questo articolo, vi invito poi a sperimentare le più disparate opportunità che vi mette a disposizione la Chromecast (ad esempio provate Astonishing Comic Reader se volete leggere i fumetti sulla TV, o Draw it up se amate il Pictionary con gli amici).

 

Cast Store (free)

Uno dei più grandi errori che sta facendo Google in questo momento è non fare uno store (o almeno una categoria) dedicato alle applicazioni per Chromecast, costringendo gli utenti a peregrinazioni tra siti e blog a caccia di app interessanti.

Cast Store ci mette una pezza, mostrandovi, divise per categoria, tutte le app attualmente compatibili con la dongle di Mountain View.

 

Youtube (free)

C’è poco da dire, la Chromecast nasce come estensione diretta di questo servizio e probabilmente ce l’avete già installata.

 

 

VEVO (free)

Se volete video musicali in HD qui ne trovate a tonnellate, e in più potete avere controllo vocale delle ricerche e riproduzione continua con suggerimenti musicali.

  • Vevo (play.google.com)

 

 

Red Bull TV (free)

Se amate gli sport mozzafiato questa app porterà sicuramente il brivido che cercate sulla vostra televisione.

 

 

LocalCast Media (free)

Foto e video dal dispositivo, da NAS (via Samba), da server UPnP/DLNA o da browser, per la modifica cifra di niente. Offre inoltre il re-routing del flusso audio in stream, permettendovi di attaccare le cuffie al dispositivo Android per non dare fastidio a nessuno.

 

AllCast (premium)

Se per qualsiasi motivo LocalCast non dovesse fare bene il suo lavoro nel vostro environment, provate AllCast che supporto molti dispositivi e permette anche la visualizzazione di stream da Dropbox e Drive

 

 

Avia Media Player (premium)

LocalCast e AllCast non vi soddisfano? Spostatevi su Avia, che oltre alla solita minestra in salsa UPnP/DLNA vi offre in più anche il supporto per i media da Facebook e Picasa.

 

 

Plex for Android (premium)

Se il vostro media server preferito è Plex MS o addirittura state accarezzando l’idea di sottoscrivere un abbonamento PlexPass per vedere i vostri media anche in mobilità, questa è sicuramente l’applicazione che fa per voi.

 

 

 

Considerazioni finali

Google Chromecast è un apparecchio da intrattenimento decisamente interessante e ad un prezzo talmente basso che non si parla neanche di acquisto ma di obolo.

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Il prezzo è talmente basso che non si parla neanche di acquisto, ma di obolo

L’ostacolo più grande che ho trovato nella sua fruizione è sicuramente il supporto limitato ai codec audio/video, ma dubito che Google cambierà questa cosa, per cui deal with it o spostatevi sulle alternative (molto più costose), come il recente Amazon Fire TV o il Roku (quando arriveranno in Italia).

Giusto per la cronaca il Time l’ha nominato Gadget dell’anno 2013.

Grazie all’apertura ai nuovi mercati (UK e Italia giusto per nominare gli ultimi due) e alla pubblicazione dell’SDK, il panorama delle applicazioni che supportano la Chromecast nativamente dovrebbe aumentare in maniera consistente nei prossimi mesi.

Spero inoltre che grandi attori come Flickr o Spotify (vedi Spotify Forums) puntino a inserire il supporto a questa dongle nelle proprie applicazioni ufficiali, magari stimolati dalle mosse dei competitor (vedi ad esempio Pandora e Rdio).

Mi piacerebbe poi fare cast delle conferenze TED o dei programmi che vedo con SkyGO, ma a quanto pare non è per adesso. Vorrà dire che per il momento mi farò bastare i clip di Revision3.

È sicuramente un acquisto che rifarei

E’ sicuramente un acquisto che rifarei, e se avessi trovato una guida del genere prima di avventurarmi nell’esperimento 3 forse avrei bestemmiato meno (ma mi sarei divertito molto meno e probabilmente non avrei scoperto UMS).