Nell’800 il colera era una malattia molto temuta in tutta Europa. Originariamente endemico in alcune zone dell’Asia, si diffuse, nel corso dell’800, in tutto il mondo.
Causato da un batterio Gram-negativo, il vibrio cholerae, (“vibrione”), si trasmette per via oro-fecale tramite ingestione di acque o cibi contaminati, risulta mortale, in assenza di trattamento, nel 30-50% dei casi, principalmente a causa della grave disidratazione che provoca.
Si manifesta con diarrea profusa, forti dolori addominali e tenesmo rettale, nei casi più gravi può portare ad una emissione di un litro di feci liquide (“ad acqua di riso“) in un ora (fino a 100 scariche giornaliere), causando la morte per shock ipovolemico.
Le epidemie di colera erano molto frequenti nell’Europa del XIX secolo, a causa delle scarsissime condizioni igieniche di quel periodo.
Molte città erano infatti prive di rete fognaria, spesso mancava l’acqua potabile e quando questa c’era giungeva nelle città attraverso condotte a cielo aperto o proveniva da falde superficiali che venivano inquinate dai liquami dei pozzi neri, mancava ogni servizio di nettezza urbana e i rifiuti, da quelli costituiti da scarti di macellazione, a quelli derivanti dai mercati, al letame degli animali, venivano ammassati nelle piazze e nei cortili.
A ciò si aggiunge il sovraffollamento dei quartieri popolari, la promiscuità con gli animali ( spesso venivano allevati all’interno delle case), la malnutrizione delle classi più povere.
Celebri divennero le epidemie di Londra del 1848-1849 e del 1853-1854, per gli studi compiuti dal dottor John Snow, che furono condotti con un metodo epidemiologico per l’epoca innovativo, e per certi versi, ancor oggi valido.
John Snow ( York, 15 marzo 1813 – Londra, 16 giugno 1858 ) era un medico, oggi considerato tra i pionieri nel campo dell’anestesia.
Basandosi sugli studi di William Thomas Green Morton e di Crawford Williamson Long inventò nel 1842 un apparecchio per l’inalazione dell’etere, con cui compì esperimenti su animali ed addirittura su se stesso.
Nel 1847 pubblicò i suoi studi, ancora oggi considerati come i fondamenti della scienza anestesiologica.
Ma ciò che rese popolare, e quasi “leggendaria” la figura di John Snow furono gli studi compiuti durante le due epidemie di Londra.
Dopo l’epidemia del 1832, il colera ricomparve a Londra nel 1848, causando oltre 15000 decessi.
Vennero colpiti soprattutto i quartieri situati a sud del Tamigi, particolarmente quelli serviti da due compagnie di approvvigionamento idrico: la “Southwark & Vauxhall Water Company” e la “Lambeth Water Company”, che prelevavano l’acqua direttamente dal Tamigi.
A quell’epoca, a Londra, gli acquedotti erano gestiti da numerose compagnie private, spesso in concorrenza tra loro, cosicché alcuni quartieri, od addirittura piani diversi di uno stesso edificio, erano serviti da compagnie diverse.
Durante l’epidemia, Snow notò che molte persone venivano colpite dal colera, mentre altre non contraevano il morbo. Perché non tutti si ammalavano?
Snow avanzò delle ipotesi, addirittura rivoluzionarie per l’epoca ( si credeva infatti che le malattie fossero causate da “emanazioni” o “miasmi” ):
Il colera si trasmetteva dalle persone malate a quelle sane; la trasmissione avveniva attraverso un “qualcosa” ( che chiamò “poison”, veleno ); questo “veleno” era in grado di causare la malattia a distanza, senza che fosse necessario il contatto con gli ammalati.
Doveva quindi necessariamente “viaggiare” attraverso qualche via. Inoltre si disse:” se la diarrea e’ il principale sintomo della malattia, bisogna che l’agente che la causa penetri per via orale. E se questo agente fosse l’acqua potabile?”
Tali ipotesi vennero però accolte freddamente dal mondo scientifico.
Fra il 1849 e il 1853, la Lambeth Water Company ristrutturò gli impianti idrici, spostando il punto di presa dell’acqua a monte della città, a differenza della Southwark & Vauxhall Water Company, che continuò a prelevare l’acqua dal Tamigi in un punto situato vicino al centro della città.
Nell’estate del 1853 esplose un’altra epidemia di colera.
Come nella precedente epidemia, i quartieri più colpiti furono quelli situati a sud del Tamigi.
Snow raccolse i dati della mortalità e pensò di rapportarli con le abitazioni fornite da una o dall’altra delle compagnie dell’acqua.
Questi furono i dati raccolti:
Azienda di distribuzione acqua | Abitazioni servite | Morti per colera |
Southwark & Wauxhall | 40046 | 1263 |
Lambeth | 26107 | 98 |
Altre | 256423 | 1422 |
Una cosa era chiara: i morti che abitavano nelle case servite dalla Southwark & Vauxhall erano molto più numerosi di quelli delle abitazioni collegate alla Lambeth.
Inoltre, Snow notò che la mortalità di chi si approvvigionava di acqua dagli acquedotti della Lambeth era diminuita rispetto alla precedente epidemia, cioè dopo che era stato spostato il punto di presa dell’acqua.
Le zone più colpite dal morbo erano Broad Street e Cambridge Street, proprio vicino all’abitazione di Snow.
In Broad Street era installata una pompa, collegata all’acquedotto della Southwark & Vauxhall, dove molte persone si rifornivano di acqua.
Li vicino sorgeva una distilleria. Snow notò che nessuno degli operai che lavoravano nella distilleria aveva contratto il colera.
Dopo essersi informato presso il proprietario, seppe che all’interno della distilleria c’era un profondo pozzo da dove veniva attinta l’acqua. Inoltre, gli operai avevano il permesso di bere il mosto di malto, ed era verosimile che essi non bevessero mai acqua. Comunque, nessuno di loro attinse mai acqua dalla pompa della strada.
Snow studiò inoltre il caso di una vedova che abitava nel West End, morta di colera. La donna, come il dottore seppe dal figlio, non si recava mai a Broad Street. Ma tutti i giorni, da Broad Street veniva un carretto, che transitava proprio sotto la sua abitazione. Ed essa si faceva portare una bottiglia d’acqua dalla famosa pompa…
In quel periodo, nel West End non ci furono altri casi di colera.
Per John Snow la cosa era chiara: il colera era causato dall’acqua, e in particolare dall’acqua della Southwark & Vauxhall.
Quindi, di fronte al Sindaco ed ufficiali governativi chiese che la maniglia della pompa fosse rimossa, rendendone impossibile l’utilizzo. L’assemblea, benché incredula, accettò.
La maniglia fu rimossa e i casi di colera nel quartiere cominciarono a diminuire, per poi esaurirsi in pochi giorni.
Ancora prima che l’agente eziologico del colera fosse scoperto, (il vibrio colera fu visto per la prima volta al microscopio dall’italiano Filippo Pacini nel 1854), Snow individuò nell’acqua il principale veicolo di trasmissione della malattia, e verificò il principio della “reversibilità”, secondo il quale l’eliminazione di una causa induce una diminuzione dei casi di malattia (vedi i postulati di Evans).
Oggi Broad Street si chiama Broadwick St, dove sorge un pub, il John Snow pub, alla cui parete e’ appesa quella che si dice essere la maniglia originale della storica pompa e una targa commemorativa.