A volte l’informazione italiana è proprio fatta male (scusate, ho detto una boiata, non “a volte… spesso). Notizie pescate a caso dal web diventano fatti da condividere come se fossero oro colato.

Spesso e volentieri lo si fa senza controllarne fonti e testi… e s’incappa in boiate assurde.

 

Pippi Calzelunghe si da al porno

L’attrice Inger Nilsson che ha interpretato Pippi Calzelunghe è nata nel 1959, quindi oggi ha 55 anni e un porno con lei mi fa un poco senso, ma si sa ci sono estimatori per tutte le cose.

Ma non è lei a fare del porno, ma solo Tamara Erin (nata nel 1974, quindi di “soli” 40 anni)… che di Pippi ha vestito i panni in un solo film di zero successo che ha ricevuto stroncature da tutti e in tanti paesi è uscito solo su DVD.

Tanto per fare confronti:

 

Questa qui sopra è la “mia” Pippi!

Questa qui sopra è la “mia” Pippi!

Questa è la versione per le Pippe! ;-)

Questa è la versione per le Pippe! ;-)

Detto ciò gli articoli che raccontano questa bufalottta disinformativa fanno svariati errori:

Pippi Calzelunghe si dà al porno: è questa la notizia sconvolgente che dilaga nel web. Tami Erin, famosa per l’interpretazione della bambina ribelle più famosa degli anni ’80, torna davanti alle telecamere in tutt’altre vesti, o meglio senza vestiario. Dunque, per l’oggi 49enne Tamin, si prospetta una nuova carriera a luci rosse, un colore che le è propizio fin dall’infanzia.

La serie di Pippi è andata in onda (ed è stata prodotta) dal 1969 al 1970, quindi non è una serie degli anni 80.

La Pippi originale è del 1955, quella del remake è del 1974, nessuna delle due ha quindi oggi 49 anni.

Il video oltretutto non è un porno professionale nel senso proprio del termine, la “povera” Tami sostiene di aver venduto ad una casa di distribuzione porno un filmato semi amatoriale girato col suo ex, filmato che l’ex minacciava di distribuire, quindi Tami ha scelto la strada più pratica, venderlo e guadagnarci lei! (anche se devo dire che cercando Tami Erin sul web foto e filmati che si trovano sanno di attrice professionista… di un certo calibro)

Sensazionalismo e pseudo giornalismo, le ricette del successo!

Vi lascio alla vera ed inimitabile Pippi, poche pippe!!!

 

 

 

Guido Meda e i complotti del volo 370

Sempre di pseudo giornalismo parliamo anche se la notizia (per fortuna) è solo relativa ad un twitter e i giornali hanno evitato di pubblicarla!

Come segnalato qualche giorno fa stanno iniziando a girare tutte le più assurde teorie sul volo 370 della Malaysian Airlines precipitato pochi giorni fa.

Tra i vari commenti complottistici che ho trovato in rete uno vale più degli altri, perché è di un giornalista che dovrebbe verificare le cose che dice prima di pubblicarle sul proprio profilo pubblico nei social network… e invece non l’ha fatto.

Sia chiaro, sto parlando di un giornalista sportivo che si occupa di tutt’altro, quindi non è che debba conoscere tutto, ma la corretta informazione necessita che venga fatta chiarezza.

Guido Meda, noto commentatore sportivo di Italia 1, ci ha regalato davvero una perla complottistica di quelle esagerate:

Rigirando una notizia proveniente da uno di quei siti da cui io non mi farei suggerire nemmeno il nome di un buon callista “Before it’s news”, sito che al momento ha tra le news più lette notiziole come questa:

 

Per chi non sapesse l’inglese: prove inconfutabili che Michelle Obama è un uomo!!!

Per chi non sapesse l’inglese: prove inconfutabili che Michelle Obama è un uomo!!!

Ecco Meda legge quelle news e ce le rigira tramite i suoi profili sociali, news che prima di venir fatte circolare andrebbero per lo meno controllate, ecco lui non lo fa, prende per buona la cosa così come l’ha trovata…

Meda collega la cosa al “suicidio” dell’AD della Tata, secondo lui inventore del motore ad aria, ma come già avevamo spiegato qui l’AD di Tata che si è suicidato nulla aveva a che vedere col motore ad aria, era solo un povero cristo chiamato da Tata per rilanciare il marchio in decadenza… (strano che un azienda che professa di avere in mano i progetti per la rivoluzione ecologica del futuro sia in crisi eh? Sono 4 anni che la menano con questa storia che domani immettono sul mercato l’AirPod e 4 anni che nessuno vede nulla di tecnicamente valido).

Io apprezzo Meda come giornalista sportivo, mi sono divertito tantissime volte a sentire le sue radiocronache dal Giro ai MotoGp, ma qui il nostro eroe è davvero scivolato su una buccia di banana, anzi su una mozzarella di bufala doc!

Oltretutto i 20 esperti in auto elettriche non erano esperti in auto elettriche ma solo dipendenti di un azienda americana che si occupa anche di processori e controllori per automobili, ma senza che questo ne faccia 20 esperti di auto elettriche, ma solo 12 malesi e 8 cinesi che stavano dirigendosi verso la sede di Bejing della compagnia. Il comunicato stampa della Freescale che cita la tragedia non fa cenno a possibili complotti:

Freescale Semiconductor Employees Confirmed Passengers on Malaysia Airlines Flight MH370
AUSTIN, Texas–(BUSINESS WIRE)–Mar. 8, 2014– Freescale Semiconductor (NYSE:FSL) has confirmed that 20 of its employees were confirmed passengers on Malaysia Airlines Flight MH370 en route from Kuala Lumpur to Beijing. Twelve are from Malaysia and eight are from China. The entire Freescale Semiconductor community is deeply saddened by this news. The company is continuing to monitor the situation and will provide more information as it becomes available.

“At present, we are solely focused on our employees and their families,” said Gregg Lowe, president and CEO, Freescale. “Our thoughts and prayers are with those affected by this tragic event.”

The company has assembled counselors and other professionals through Freescale’s Employee Assistance Program, with around-the-clock support for those impacted by this tragedy.

Non è mia intenzione parlare delle tante teorie del complotto che stanno girando in questi giorni, a quelli forse mi toccherà dedicare un articolo a parte!

 

Il prossimo articolo è uno dei tanti che ha scritto per BUTAC (si lo so sembra un medicinale) un nuovo acquisto del blog, Neil Perri, nuovo autore a cui teniamo molto, se avete voglia ha già all’attivo molti articoli particolarmente interessanti!

 

Peppa Pig e le parolacce

Qual è secondo voi la più grande piaga del mondo? La crisi economica, le guerre, le malattie non sono nulla. È Peppa Pig.

Peppa+Pig

Vostro figlio vi risponde male? Prima di Peppa non era mai successo. Non mangia le verdure? Scandaloso, tutti i bambini hanno sempre amato le verdure. Incredibile. Vostro figlio dice le parolacce? Non può averle sentite da nessun’altra parte che da quella smorfiosa di Peppa. Secondo alcuni è così.

Italia 24 ore ci informa che sul (senti senti) Daily Mail una mamma sconvolta avrebbe dichiarato che il Signor Coniglio (che scambiano con  Nonno Coniglio), di cui non abbiamo dati su precedenti crimini, avrebbe pronunciato la parola Fucking (fottere) nel mezzo di un episodio . Per carità divina, mettere un link alla fonte non si fa, ma eccolo qui per chi vuole informarsi davvero.

My childminder came home from shopping with Kiannah one day and told me that had been saying ‘F-ing’ when she saw Peppa toys in a shop. I’m a responsible parent and never swear in front of my kids, so I couldn’t understand where it had come from.

Un giorno la tata tornata dallo shopping mi dice che Kiannah ha cominciato a dire Fucking alla vista di un giocattolo di Peppa in un negozio. Sono un genitore responsabile e non dico mai le parolacce davanti ai miei figli, quindi non riesco a capire da dove possa averlo sentito

Dopo aver controllato il DVD di Peppa scopre il fattaccio, e secondo lei invece di dire Rocking Gazelles Mr. Coniglio direbbe Fucking Gazelles.

I was shocked. We watched it again and I was mortified. We realised she was just copying what she had seen on the television.

Ero scioccata. Lo guardammo ancora ed ero mortificata. Ci siamo resi conto che stava solo imitando quello che aveva visto in TV

Ora, invito tutti ad andare a vedere il filmatino . Il Signor Coniglio ha un accento un po’ particolare, ma la parola senza ombra di dubbio non comincia con la F e quindi potrebbe suonare come qualsiasi parola che finisce per -ing. Per quale motivo poi la bambina avrebbe dovuto ripetere quella parola in particolare? Non è che la bambina potrebbe averlo sentito da qualunque altra parte?

Nell’articolo italiano viene citata l’AIDAA per la sua nota presa di posizione contraria a Peppa Pig e ovviamente Lorenzo Croce sul loro blog non poteva esimersi dal riportare questa notizia montata facendo un bel gioco di cross references con Italia24ore.

Peppa può piacere o meno, ma questa storia è una scemenza colossale, non c’è nemmeno bisogno di discutere su questo cartone. È una moda che passerà quando arriverà un nuovo cartone e i bambini si saranno stufati, come è sempre successo con tutti i cartoni. E i bambini hanno sempre detto le parolacce imparate da chi gli sta intorno, dai film, dalla tv, all’asilo, a scuola e sempre sarà così.

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Piccolo aneddoto. Un giorno ero in sala d’attesa dal medico con mia sorella, che era piccola piccola non più di 5 anni, che stava giocando con Pumba e Timon del film il Re Leone, quando all’improvviso invece di dire “Io sono un facocero” disse “Io sono un fuckoff”.

Io e mia mamma ci guardammo negli occhi e rimanemmo super imbarazzati, ma mia sorella non parlava inglese e in casa mia nessuno di noi usava quel termine, la versione italiana andava più che bene.

Morale? Tante volte i bambini ripetono quello che sentono o si inventano parole a caso. La malizia è in chi ascolta, ed è troppo facile dare la colpa dei tuoi problemi ad un maialino rosa in tv.

 

 

Negli ultimi mesi le cose si sono evolute per il blog, grazie all’aiuto di @eagle1 e @rorscach796 abbiamo una nuova casina, hostata da thirdeye, e non usiamo più il buon vecchio blogspot, ma ci siamo aggiornati e siamo passati a WordPress e abbiamo variato grafica ed impostazioni… mi piacerebbe avere anche un vostro feedback (abbiamo ancora qualche problemino minimo… in via di risoluzione, credo).

 

Bonsaikitten è la rubrica di Lega Nerd che tenta di smascherare le peggiori bufale in circolazione su internet.