Appena finito il libro ho sentito il bisogno di comunicare quello che avevo appreso e capito a tutti voi che state leggendo e che leggerete questo articolo.

Passionaccia di Enrico MentanaIl semplice fatto che voi siate immersi nella lettura delle parole che sto scrivendo significa che almeno in parte siete interessati all’apprendimento o comunque all’informazione nella sua forma scritta.

Non avete acceso la tv su un canale qualsiasi e non vi siete fermati su youtube a guardare un video, avete effettuato una scelta precisa, avete selezionato Lega Nerd e il medium della scrittura cliccando su questo articolo.

Visto che avete compiuto questa scelta credo che la lettura di questo libro vi interesserà in quanto parla del mondo dell’informazione facendo riferimenti ai vari mezzi che ci sono e aprendo una finestra sui retroscena che ci sono di storie che noi possiamo conoscere soltanto attraverso il filtro dei media che pur cercando di rimanere obiettivi non potranno mai esserlo del tutto.

Cos’è la passionaccia che da il titolo a questo libro? Per rispondervi vi cito questo breve estratto:

Fare il giornalista è il compimento di una passione che si alimenta soltanto della nostra curiosità, del bagaglio culturale che si siamo fatti, della nostra voglia matta di capire, prima ancora che di spiegare.

 

Credo di parlare a nome della maggior parte degli autori di questo Social Blog quando dico che anche noi ardiamo di Passionaccia.

Credo di parlare a nome della maggior parte degli autori di questo Social Blog quando dico che anche noi ardiamo di Passionaccia.

L’impegno e la passione che noi mettiamo nell’approfondire prima di tutto e nel voler spiegare le cose agli altri ne sono un esempio.

Non voglio auto-incensarmi e non mi ritengo indispensabile per gli articoli che pubblico, lo faccio perché mi piace, semplice, nessuno me lo impone, nessuno me lo vieta. Prima non sapevo ben definire e non avevo mai avuto modo di parlare a nessuno di questa passione, né ho mai sentito il bisogno di razionalizzare la cosa.

Perché scrivi per Lega Nerd se non ti pagano?

Un sacco di miei amici mi hanno chiesto “Perché scrivi per Lega Nerd se non ti pagano?” E io ho sempre pensato in qualche anfratto del mio cervello che se è normale per alcuni giocare a carte, o giocare a pallone per me veniva altrettanto naturale approfondire argomenti scientifici e non e poi cercare di scriverli in modo appettibile per coinvolgere altri.

Mi hanno sempre ribattuto che le ore che dedico a questo “hobby” per così dire lo fanno sembrare quasi come un lavoro, e io mi sono sempre detto “Forse in un futuro lo sarà”

Tornando alla recensione, l’ho fatta sia per gli amanti dei buoni libri sia in specifico per gli autori di Lega Nerd, perché se scrivete su Lega Nerd anche voi ardete di Passionaccia.

Il libro si divora in pochi giorni, e non l’ho trovato nemmeno una volta noioso o prolisso, non è un’autobiografia di Mentana in senso stretto, parla della storia del giornalismo com’è stata vissuta da lui e racconta attraverso fatti storici l’evoluzione del rapporto tra giornalisti, politici, imprenditori e opinione pubblica.

È uno sguardo obiettivo sul mondo della carta stampata e del giornalismo televisivo.

È uno sguardo obiettivo sul mondo della carta stampata e del giornalismo televisivo, fatto da uno dei grandi protagonisti di quel mondo. Il personaggio di Mentana in se può piacere o non piacere, ma è innegabile la sua conoscenza del mondo del giornalismo.

A più riprese il libro parla dell’importanza, o presunta tale che hanno i media nel decidere le sorti di un paese e della centralità che i cronisti possono avere rispetto alle notizie.

So bene che questa recensione non è “canonica” ma snocciolarvi la trama e i punti salienti mi sembrava inutile, ho scritto una recensione come vorrei leggerne io, che invogliano a leggere senza rivelare troppo del libro, il piacere della scoperta lo lascio a voi.