Da studente di medicina mi sono chiesto se esisteva su internet qualcuno che avesse fatto un excursus medico sulle varie creature mitologiche / mostruose / RPGesche.

E La risposta è un “ni”, ossia c’è qualcosa, ma nulla di completo tanto da poter soddisfare la curiosità intrinseca in una mente scientifica che affronti, escludendo il discorso magia-che-tutto-spiega, tali dubbi.

Credo che le creature siano più naturali di quanto appaiono ad uno sguardo superficiale da creazionista con il postulato magic-is-the-power.

Sicuramente è un discorso poco credibile, poichè esposto da una persona che non ha problemi ad immaginare un elfo generare una palla di fuoco utilizzando sterco di pipistrello, ma incoerentemente credo che, nella vita da avventuriero, le creature le quali tale elfo incontri siano più naturali di quanto appaiono ad uno sguardo superficiale da creazionista con il postulato magic-is-the-power.

Detto ciò vi propongo elucubrazioni mentali semi-serie (per citare la meravigliosa #NerdEconomy) anatomofisiologiche sulle creature fantastiche.

 

NdItomi
Le immagini nell’articolo sono tratte da Troll Hunter, un cult movie norvegese che vi consiglio di guardare al più presto se ancora non l’avete fatto.

 

 

 

Troll

Sotto un ponte o in una caverna, queste creature sono un insieme di puzzo muscoli e ancora puzzo.

Ma cosa sappiamo veramente su questa specie?

Partiamo da una descrizione dei punti più comuni che ho ricavato mischiando informazioni prese da libri fantasy, manuali di gioco di ruolo e l’intramontabile Wikipedia:

  • Normalmente viene descritto come una creatura ruvida, irsuta e rozza, dotata di un grosso naso e con solo quattro dita per ogni mano o piede. I troll possono essere alti fino a 4 metri, ma la loro postura li fa apparire più bassi. Un troll adulto pesa circa 500 kg.
  • Quando viene colpito dalla luce del sole diventa di pietra: dunque si muove solo di notte o nella foresta più fitta. (o sotto l’oscuro ombrello solare di Sauron)
  • Tutti i troll trascorrono il loro tempo a cercare cibo, dato che devono consumarne enormi quantità ogni giorno o muoiono di fame.
  • Rigenerano le ferite molto velocemente a meno che non siano state inflitte da fuoco o acido.
  • Puzzano molto.
troll-hunter-2
Vi sono versioni che vedono i troll come creature molto piu’ piccole e amichevoli. Ma da Tolkeniano non riesco a figurarmi la benevolenza della loro fame.

Beh, sul primo punto c’è poco da dire, se non che tale descrizione e’ una delle tante.

La pelle irsuta e rigida e’ tipica di molti animali che devono affrontare il freddo e proteggersi da altri predatori e desta quindi poco interesse da un punto di vista medico, se non che, proprio questa durezza, può ipoteticamente essere collegata al punto seguente.

 

 

 

 

Carne in pietra

Il secondo argomento è già più interessante dal punto di vista fisiologico. Possiamo infatti ipotizzare che, anziché raggiungere effettivamente lo stato di pietra, queste bestie subiscano un processo patologico che tipicamente riguarda le sole ossa ma, in patologia, può vedere coinvolti anche altri organi.

Sto parlando di un’ipercalcemia.

Sto parlando di un ipercalcemia: in breve è un processo in cui il calcio, che è normalmente presente nel sangue, vede aumentare la sua concentrazione nei liquidi corporei, e di conseguenza precipita sotto forma di sali di calcio in vari organi e tessuti.

 

 

Troll-Hunter-1

Questo provoca una calcificazione dei tessuti e un conseguente loro malfunzionamento, oltre tutta una serie di sintomi secondari sul sistema nervoso in grado di giustificare, per altro, molti dei loro comportamenti solitari, scontrosi e poco reattivi.

Ma cosa fa passare una Ipercalcemia che affligge il troll nella vita quotidiana di ogni giorno, alla pietrificazione se esposti al sole?

Per spiegare ciò dobbiamo inserire un nuovo elemento correlato con il calcio e con il sole: La vitamina D

Questa vitamina infatti può essere assunta si con una buona dieta, ma anche e sopratutto essere ricavata grazie a un insieme di reazioni a livello cutaneo a partire dal colesterolo.

Il compito di questa vitamina è quello di aumentare la permeabilità del calcio a livello intestinale e il riassorbimento dello stesso a livello renale.

Causa la presenza cutanea di un enzima iper-efficiente nella sintesi di vitamina D in seguito ad esposizione solare, aumenta enormemente l’assorbimento di calcio, (abbondante nella dieta ricca di ossa dei troll), che non riesce ad essere regolato e quindi provoca una super ipercalcemia.

Tale patologia porta alla formazione diffusa di precipitati di calcio in tutti gli organi, immobilizzando, tra i tanti, tutti i tessuti muscolari in una morsa che termina nell’arresto cardiaco e una generale rigidezza, che lascia il cadavere in una posa statuaria.

Tale ipotesi è ricavata da alcuni casi, tanto rari da non avere un nome, che vedono bambini incapaci di compiere il più piccolo movimento poiché affetti da una sregolata ipercalcificazione tissutale.

Una debolezza, questa dei troll, che sarebbe controllabile con la dieta. Ma dell’ultimo medico che ha proposto a un troll di disossare le proprie vittime prima di ingerirle, rimane solo un corpo senza scheletro,

 Sulla vitamina D devo citare con entusiasmo un simpatico articolo del The Medical Journal of Australia che tratta da un punto di vista medico l’ipotesi secondo la quale il bene trionfa sempre nella letteratura fantasy perché i cattivi sono sempre privi di sole e mangiano male.
Propone infatti una tesi che vede nella carenza di vitamina D, come quella che potrebbe verificarsi in chi vive in caverne buie e chi si nutre di carne umana, un motivo di debolezza scheletrica e muscolare tale da compromettere l’esito delle battaglie.
I ricercatori dell’Imperial College London hanno studiato il cast di Lo Hobbit: ogni personaggio e’ stato classificato sulla base del livello di assunzione di vitamina D (mediante dieta e esposizione solare). Secondo gli scienziati, lo stile di vita di un hobbit come Bilbo lo porta ad avere un livello superiore di vitamina D e quindi a risultare vittorioso su mostri come Gollum e Smaug, che avevano punteggi significativamente piu’ bassi, in relazione ai livelli di vitamina D.

 

 

 

 

Fame insaziabile

Terzo punto da trattare: per questo argomento mi avvalgo di un immagine anatomica di dubbia provenienza, ma utile allo scopo.

trollanatomy

Nell’immagine, che evidenzia gli organi interni, concentriamoci sull’apparato digerente e in particolare su due caratteristiche: Lo stomaco e l’intestino.

Presenza del Ventriglio per meglio digerire le ossicina appuntite dei bambini

Per quanto riguarda il primo, vediamo dall’immagine come questo si divide in due: di particolare interesse la presenza del Ventriglio (nell’immagine “Rock Gizzard”), detto anche stomaco trituratore o stomaco muscolare, che coniuga, nella digestione, l’azione acida dei succhi gastrici con l’azione meccanica della muscolatura (corredata di palcche piu’ rigide collocate sull’epitelio interno) con cui molti animali riescono a digerire boli alimentari particolarmente rigidi (ossa per esempio).

Questo spiegherebbe la possibilità di soddisfare gli strani gusti personali da parte dei troll senza ritrovarsi con un’ulcera perforante e gravi lesioni intestinali.

La dieta di un troll è altamente stressante

Per quanto riguarda l’intestino invece propongo un ragionamento che spieghi la costante e insanabile fame di questi simpatici animaletti: nonostante la presenza del ventriglio, la dieta Troll è comunque stressante per un organo delicato come l’intestino che si vede attraversato da boli resi taglienti dai frammenti ossei, pezzetti di pietra e quant’altro di duro e spigoloso la loro alimentazione comprenda.

Sono quindi costantemente affetti da lesioni, ma grazie alla loro capacità rigenerativa, che analizzeremo in seguito, riescono a risanare rapidamente le ferite senza incorrere in gravi emorragie interne causate dalle micro-lesioni.

Questo però provoca la formazione di tessuti cicatriziali che vanno a sostituire l’epitelio intestinale, responsabile dell’assorbimento dei nutrienti.

Avviene di conseguenza una diminuzione della capacità di assorbimento e una conseguente costante richiesta di cibo per poter soddisfare le esigenze caloriche adatte alla loro mole.

Tanto per fare due calcoli sulle esigenze caloriche, utilizzando dati che vedono la vita troll tutt’altro che sedentaria, possiamo ipotizzare che il fabbisogno calorico giornaliero sia:

images (1)
[peso corporeo [500kg] × modificatore dell’attività svolta (50 kcal/kg)] + calorie non utilizzate dal lavoro ma che comunque vanno considerate [10%] =
27.500 Kcal/die.

 

20kg di carne di maiale al giorno.

Siamo intorno ai 20 Kg di carne di maiale al giorno senza tenere conto della disfunzione di assorbimento del cicatrizzato intestino Troll.

 

 

 

Un organismo che tutti vorremmo

Quarto punto: Rigenerazione. Su questo argomento siamo nel delirio più completo.

Premettendo che è uno degli obbiettivi più ambiti della medicina moderna e che, senza addentrarsi molto nell’argomento complesso e controverso, sembra essere stato in parte raggiunto con lo studio delle cellule staminali.

Rimane il fatto che queste simpatiche creaturine riescano:

  • in primis ad operare tali processi in vivo (non in vitro, ovvero non in apposite colture tenute giorni e giorni sotto incubazione)
  • e “in secondis” a rigenerare ferite ben più gravi della comune applicazione di tali metodi in un tempo rapidissimo per gli standard medici attuali.
La prima cosa che mi viene da dire è che se ne catturate uno sotto il ponte della vostra città avete buone possibilità di vincere il Nobel, la seconda è “beati loro”.

Comunque visto che siamo qui a ipotizzare con poca serietà, definiamo brevemente per chiarezza cosa sia una cellula staminale e azzardiamo un’ipotesi partendo dai dati che abbiamo:

Le cellule staminali si distinguono per i loro vari gradi di “potenza d’essere”.

Cellule Staminali: Con tale termine indichiamo una grande categoria di cellule che sono in grado, sotto particolari stimoli di proliferare e creare ex-novo un tessuto.

Si distinguono per i loro vari gradi di “potenza d’essere”, ossia banalmente il numero di tessuti di cui sono in grado di essere precursori.

Per esempio lo zigote, cellula uovo appena fecondata, viene definita Totipotente in quanto in grado di dare origine a tutti i tessuti del vivente, mentre gli epatociti del fegato sono detti unipotenti poichè sono in grado si di rigenerare il fegato partendo anche da un minimo del 25% del volume originario, ma non sono capaci per esempio di creare cellule cardiache.

Ma torniamo ai nostri Troll

 

Dati clinici

Brutta notizia per i reparti Grandi Ustionati degli ospedali
  • Non rigenerano ferite da fuoco. Brutta notizia per i reparti Grandi Ustionati degli ospedali, ma ci fornisce un indizio: tale rigenerazione avviene se la ferita rimane non cauterizzata.
    Di conseguenza il processo di rigenerazione può essere innescato sia da un principio di infezione che causa il reclutamento attivo del sistema immunitario; o anco può originare dai processi coagulativi propri della creatura stessa.
  • Non rigenerano intere parti amputate. Questo a significare che l’ipotetico patrimonio di cellule staminale utilizzato sia da collocare in loco alla ferita stessa.
    Nel senso che se subiscono un taglio netto del braccio, le nostre celluline primordiali presenti poco distanti dal danno si mettono in moto proliferando, senza pero’ essere in grado di espandersi indefinitamente.

 

Ipotesi

Detto ciò, mettendo insieme le due cose, possiamo immaginare come una ignota combinazione, attivata della ferita inflitta, di eventi coagulativi e l’attivazione del sistema immunitario (con un improvviso aumento di vari ormoni come l’istamina), provochi l’attivazione di un substrato del tessuto danneggiato di cellule staminali specifiche (unipotenti) che possiedono capacità estremamente rapide di proliferazione.

Queste, messe in moto, sono in grado di ricreare i tessuti interessati dalla lesione senza però riuscire a rigenerare quelle parti non immediatamente vicine alla ferita stessa.

 

 

 

Il Troll “Ha da Puzzà”

Quinto ed ultimo punto: La puzza. Escludo subito il discorso “non si lavano” per due motivi.

  • Anche se probabilmente il sapone non è loro amico, vivono sotto dei ponti, e anche se negli ultimi secoli esistono ponti che non attraversano corsi d’acqua (quindi mi rifaccio ad un epoca più medievale), è facile immaginare che comunque qualche bagno sono stati costretti a farselo. Ma questo, a quanto dicono i miti, non ha giovato.
  • La puzza che emanano viene descritta come leggendaria, e considerando che di animali che poco si lavano esistono ma di loro questo aspetto non viene evidenziato, sono intenzionato a giustificarli con una qualche disfunzione per questo loro peculiare odore.
Credo che tale odore derivi intrinsecamente dal socialmente malaugurato troll.

Non volendo quindi attribuire tale odore iperpungente alla sporcizia o, semplicemente, a un eccesso di sudorazione (che per inciso non ha odore di per se, ma i prodotti di scarto di batteri cutanei non patogeni che se ne nutrono, sì), credo che tale odore derivi intrinsecamente dal socialmente malaugurato troll.

Esiste una patologia detta comunemente “sindrome dell’odore di pesce” che vede in un alterazione del metabolismo, la causa di cattivo odore corporeo (incapacità di metabolizzare Trimetilammina per rilasciarla con le urine).

La cura più comune a tale malattia prevede una regolazione della dieta che deve evitare l’assunzione di cibi ricchi di Colina, una particolare sostanza simil-vitamina presente in gran quantità nella carne e nelle uova.

Ma l’ultimo dottore che lo ha proposto ad un troll, è andato ad aumentare i livelli di Colina assunta dalla affamata creatura.

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