The Internet of Things e il mondo di domani

The Internet of Things

Nell’anime Serial Experiment Lain del 1998 Ryūtarō Nakamura immagina un mondo in cui tutto, cose e persone, è sempre connesso alla rete.

No matter where you are…
everyone is always connected

Dalla prima messa in onda sono oramai passati 15 anni, un anno prima dell’uscita di Matrix nelle sale e molti anni dopo la rivoluzione letteraria del Cyberpunk negli anni ’80.

Tutti pionieri (tra le altre cose) dell’idea di quello che oggi viene chiamato Internet of Things, uno dei maggiori trend nel mondo dell’high tech per i prossimi anni.

Fin dagli anni ’80 ci immaginiamo un mondo completamente connesso alla rete.

Fin dagli anni ’80 quindi ci immaginiamo, sogniamo quasi, un mondo completamente connesso alla rete: il mondo fisico e virtuale che si fondono in un nuovo modo di concepire la vita di tutti i giorni.

 

 

The Internet of Things

Ma cos’è questo Internet of Things o IoT? in accordo con la definizione di Wikipedia, è un concetto nato a metà anni ’90 dalla mente di Kevin Ashton, ricercatore al MIT, e si riferisce alla rappresentazione virtuale di oggetti reali e la loro connessione alla rete.

Un oggetto reale può essere referenziato ad una sua entità virtuale.

Usando alcuni “tag” come i chip RFID ed NFC o anche un semplice QR-Code, un oggetto reale può essere referenziato ad una sua entità virtuale.

Immaginate: Entrate in un negozio nel vostro centro commerciale preferito e lì vedete alcuni vestiti che vi piacciono. Con i vostri occhiali a realtà aumentata selezionerete quelli che preferite e li inserirete nel vostro carrello virtuale.

Dopo averne selezionati un po’ andrete di fronte allo specchio, appoggerete lo smartphone in un punto specifico dello specchio ed il vostro carrello apparirà come un guardaroba nel vetro dello stesso, quindi sceglierete il capo che preferite e lo proverete virtualmente tramite lo specchio.

 

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Dopo che vi riterrete soddisfatti semplicemente appoggerete il vostro smartphone sul bancone della cassa ed automaticamente verrà svuotato il vostro carrello e preparata la ricevuta, quando richiesto appoggerete lo smartphone sul lettore contact-less di carte ed il pagamento sarà effettuato in automatico con la carta associata al telefono.

Dopo aver pagato, uscirete fuori dal negozio e guardando il corridoio del centro commerciale sulle lenti dei vostri occhiali appariranno tutte le informazioni utili di ogni negozio nel vostro campo visivo…

 

 

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Vi ricordate anche di voler fare un bel pollo arrosto che richiede un forno ben caldo prima di essere messo a cuocere e quindi accenderete anche quello, tutto dal vostro smartphone.

…nel tragitto verso casa sulla metropolitana, oramai completamente coperta da rete wi-fi, controllerete la temperatura della vostra abitazione e deciderete di accendere il riscaldamento regolando la temperatura come preferite, vi ricordate anche di voler fare un bel pollo arrosto che richiede un forno ben caldo prima di essere messo a cuocere e quindi accenderete anche quello, tutto dal vostro smartphone.

Nel mentre il vostro robot aspirapolvere vi invierà una notifica per avvertirvi che ha completato il suo ciclo di pulizie e che mentre aspetta nuovi compiti si fermerà al punto di ricarica…

 

Queste cose sono più vicine a noi di quanto ci aspettiamo

Per alcuni di voi queste situazioni sembrano provenire da un racconto o da un film di fantascienza, ma in realtà queste cose sono più vicine a noi di quanto ci aspettiamo: i pagamenti tramite NFC sono già realtà in alcuni paesi (USA e Inghilterra, come noi di LN sappiamo bene), i Google Glass sono vicini al rilascio ufficiale (i rumors danno la release date a fine 2014) ed altri device simili sono in dirittura d’arrivo.

ci sono app per i nostri smartphone che ci danno una reale esperienza di realtà aumentata e ci sono nazioni in cui la domotica è realtà già da qualche anno.

Nel 2020 ci saranno più di 30 miliardi di device connessi ad Internet.

La Cisco Systems ha previsto che entro il 2020 ci saranno più di 30 miliardi di device connessi ad Internet, non solo smartphone tablet o computer, ma qualsiasi tipologia di oggetto avrà la sua controparte virtuale.

Loro definiscono quel momento storico come Internet of Everything o Internet del Tutto: saremo circondati da computer e relative connessioni, il mondo virtuale sarà inseparabile da quello fisico e viceversa.

 

 

 

Partecipare alla
rivoluzione digitale

Ho letto ed ascoltato molti discorsi sul tema, sia su internet che dal CEO dell’azienda per la quale lavoro, e quando sento qualcuno che riduce questa rivoluzione digitale ad un singolo strato di impatto mi intristisco.

Non c’è modo di separare secondo me l’elettronica dal software arrivati a questo punto.

Se vogliamo essere ricordati come innovatori non possiamo seguire la corrente facendo solo alcune app per uno smartphone. Dobbiamo creare il nostro sistema e le nostre app dovranno essere integrate nel sistema stesso.

Lavorando come sviluppatore software tempo fa mi capitò di proporre al Tech Leader un workshop sulla prototipazione hardware su piattaforme come Arduino o Raspberry Pi e lui, che si è sempre dichiarato entusiasta dell’Internet of Things e di ciò che gira intorno ad esso, mi rispose “ma perchè ne abbiamo bisogno?”.

Lui semplicemente non ha compreso il punto di questo periodo storico e di questa rivoluzione digitale, segue la corrente senza conoscerne il motivo. Questo approccio non è programmare il lavoro per gli anni successivi, ma semplicemente un tentare di restare a galla contro tutta la concorrenza.

o dentro o fuori non ci sono mezzi termini.

Se vuoi essere parte di questa rivoluzione devi essere in grado di gestirla completamente: o dentro o fuori non ci sono mezzi termini.

Come sviluppatori software, designer, analisti, come ingegneri elettronici o delle telecomunicazioni per la prima volta nella storia abbiamo il futuro nelle nostre mani. Possiamo plasmare il futuro, nel modo che vogliamo. Possiamo finalmente creare il futuro che abbiamo sempre sognato.

Saremo però in grado di plasmarlo come vogliamo senza limiti?

 

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