Guacamelee! Luchador, principesse e polli

Guacamelee! Luchador, principesse e polli

Volete un gioco che vi raffreddi gli animi? Che vi catapulti senza troppi pensieri in un mondo di ghiaccio perenne, per sentir freddo almeno al cervello? Cambiate canale.

E’ un gioco bollente, in una terra arida di luchadores, di mariachi col sombrero, di nachos ed enchiladas. Una terra di polli randagi e di piante carnivore; di feste e rapimenti.

Un mondo dei morti e uno dei vivi.

Ma partiamo dal principio.

 

 

L’idea

Augusto Quijano passa la sua infanzia nello Yucatan, zona depressa e piena di problemi, una zona indimenticabile.

Un giorno quindi si mette un una giacca pesante e se ne va a lavorare alla Drinkbox studio, in Canada.

Fanno un titolo di scarso successo chiamato “Tales from Space: Mutant Blobs Attack” niente male come idea e realizzazione, ma è un fail totale per la scelta della console di distribuzione, PS Vita, facepalm.

Allora Augusto decide di mettere insieme le due cose che conosce meglio: fare videogames e la sua infanzia.
Guacamolee!

Nasce così Guacamelee!, una specie di metroid-vania sulle note scanzonate dei mariachi, colmo di citazioni e tributi a grandi titoli e spregiudicatamente stereotipato.

 

 

Il gioco

Metti che sei Juan, un ragazzone che abita poco lontano dal villaggio di Pueblucho, annoiato da una vita scandita dal ritmo regolare di lavoro e siesta e, da manuale, innamorato della figlia de El Presidente.

Metti che oggi è il giorno dei morti e arriva a Pueblucho un malvagio charro di nome Carlos Calaca

Metti che oggi è il giorno dei morti e, mentre tutti si preparano per la gran fiesta, arriva a Pueblucho un malvagio charro di nome Carlos Calaca
che, dopo aver fatto un patto col diavolo, rapisce la bella figlia de El Presidente per sacrificarla e portare così a termine il rituale che avrebbe ricongiunto il regno dei vivi con quello dei morti.

Metti che Juan corre a salvare la donzella in pericolo ma prende una bella ripassata di botte che lo spediscono direttamente di là, nel mondo dei morti, dove per qualche motivo acquisisce dei particolari poteri che lo fanno diventare un vero luchador.

Il resto della storia, chevvelodicoaffà, avete già capito.

Guacamolee!

Juan, con l’obiettivo di salvare la “sua” bella, compirà un lungo percorso di crescita personale con lotte all’ultimo sangue ed ingegnosi “puzzle” da risolvere. Il ritmo non è mai lento o pesante, come nei soliti metroid-vania, ma sempre mozzafiato: fatto di corse incessanti, lotte spietate,

sempre mozzafiato: fatto di corse incessanti, lotte spietate, salti improbabili e parecchie combo adrenaliniche

salti improbabili e parecchie combo adrenaliniche che vengono insegnate a Juan con l’avanzamento. 

Il rapporto tra azione e puzzle è riuscitissimo e le nuove mosse serviranno in entrambi i momenti di gioco.

La quest principale è sempre in primo piano e gli obiettivi intermedi vengono visualizzati sulla mappa che, pur non essendo enorme, è veramente ben riuscita con diversi accessi, uscite alternative e passaggi segreti.

Guacamolee!

 

Inoltre è presente qualche quest secondaria che, perlopiù si svolgerà in paese chiacchierando con i vari personaggi: mariachi che perdono gli amici, polli ladri (non ladri di polli), ingredienti da trovare per la miglior enchilada e cose leggere su questo genere.

Le particolarità sono nell’importanza della componente di combattimenti che, pur non dovendo utilizzare mille tasti, è sempre in grado di sorprendere e richiede abilità, si sferrano davvero combo impensabili trasformando il genere da metroid-vania ad una contaminazione palese di beat’em up!

Nel video un esempio di come si svolgono i combattimenti, quella che viene affrontata è un’arena, non il normale avanzamento della storia.

Il primo potere strano è che ci si può trasformare in pollo per correre (in realtà anche attaccare) più velocemente e infilarsi in pertugi non accessibili alla normale statura umana.

Il secondo è la possibilità di cambiare dimensione, tra il piano dei vivi e quello dei morti, per avere accesso ad oggetti e nemici che si trovano dall’altra parte; ovviamente fondamentale sia per i combattimenti sia per le scene puzzle.

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Un abile sistema anti-monomossa assegna ad ogni combo un colore rendendo spesso obbligato l’utilizzo di tutte le possibilità di combattimento.

La durata totale della storia, senza correre per godersela un po’, è di circa 6-7 ore o, almeno, io che ho bighellonato parecchio ce ne ho messe 8.

Il mondo è fottutamente pieno di polli randagi immortali ma che s’arrabbiano e diventano tutti rossi, utilissimi per sfogare le proprie rabbie represse, chessò, non ti hanno approvato la tesi? Fai un suplex ad un pollo!

 

 

Multiplayer

In ogni momento della partita può unirsi un secondo player in locale per affrontare i pericoli in due, è divertentissimo!

Anche questo gioco supporta Big Picture e, come avrete già intuito, è consigliabile utilizzare dei gamepad.

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Il multiplayer è tutta un’altra esperienza di gioco per le sequenze di combattimento dove sembra di giocare a Shank.

Io non ho avuto alcun problema di settaggio dei comandi, tutto preimpostato a differenza di molti altri giochi, per la cronaca utilizzo Logitech Rumblepad F710 ed F310.

Consiglio vivamente di provare il multiplayer, è tutta un’altra esperienza di gioco per le sequenze di combattimento dove sembra di giocare a Shank; al contrario, per quelle di puzzle, spesso si è destinati a lasciare l’azione ad un solo player.

I più attenti comunque sapranno che sono abbastanza di parte, gioco quasi solo a videogames che supportano il multiplayer locale modalità consolle, per gli amici couch co-op.

 

 

Conclusioni

Recensisco ora questo gioco perché è uscito su Steam da meno di una settimana con un costo di 14€.

L’accesso a Steam permette di utilizzare diverse skin per i personaggi, di collezionare le carte e… vabbé gli achievement e le solite cose.  

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Io sono rimasto piacevolmente stupito dall’ottima realizzazione di questo gioco, lo ritengo una buona opportunità per quest’estate ormai in scadenza, perché davvero scanzonato e riesce addirittura a strappare mille risate non solo nei dialoghi ma in milioni di piccoli particolari che mi permettono di definire Augusto un asino, in tre parole… uno di noi!

Insomma dai, io lo consiglio assolutamente.

Riporto qua sotto un paio di recensioni precedenti, così, tanto per darmi un barlume di credibilità.

“Guacamelee isn’t only pretty to look at, it’s also a hell of a lot of fun to play.”
9.1 / 10 – IGN
“The responsive controls and a grin-inducing sense of humor make it near impossible to put down…”
9 / 10 – GameSpot
“Right from the start, Guacamelee! offers up a sugar skull-covered playground to delight in and devour with mucho gusto. It’s a game I’ll be playing and replaying again for some time to come.”
9 / 10 – Destructoid

 

 

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