Volete essere un vero sindaco operaio?

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Volete essere un vero sindaco operaio?

Arcadia, il paradiso idilliaco. Esisteva veramente. Era una parte della Grecia antica, piena di monti, difficilmente abitabile e scarna di materie prime. Ma fascinosa al punto che generazioni di poesie, versi e quadri rimandarono per secoli a quelle terre pastorali. Un mondo felice, senza pensieri, dove la natura provvedeva a fornire all’uomo l’occorrente per vivere. Dolce ma fiabesca utopia degli albori.

 

Poi capirete il perché del cappello introduttivo, ma per ora torniamo al contingente. Animal Crossing: New Leaf è il nuovo capitolo della saga esclusivo per Nintendo 3DS, e sta finalmente arrivando anche nel Vecchio Continente. Prima vorrei fare una considerazione sui risultati di vendita in Giappone, dove il brand è una sorta di divinità digitale.

Uscito a Novembre 2012, Tobidase Doubutsu no Mori (si chiama così) ha già superato i 3 milioni di pezzi.

Animal Crossing New Leaf notiziaSu 12 milioni di 3DS attualmente venduti in una nazione di 129 milioni di paia di occhi a mandorla. Un giapponese su 43 è quindi appassionato dall’idea di essere sindaco di una città fatta di animali che camminano e parlano. Fantazoo di Alvaruccio&Camilla docet.

Per chi non l’avesse capito, New Leaf vi metterà nei panni di un sindaco.

Per chi non l’avesse capito, New Leaf vi metterà nei panni di un sindaco. Casuale, per dirla tutta, visto che vi troverete nel posto sbagliato al momento sbagliato. E’ il bello dell’avventura: addormentarsi in carrozza e lasciarsi andare alla scoperta. Chi non vorrebbe al risveglio ritrovarsi primo cittadino di un bucolico paesino immerso nel verde?

Lasciamo SimCity alle spalle, stavolta niente tornado o terremoti . O Bowser. La città è tranquilla e ci rimarrà. Ad avvolgere è un tepore rilassante di semplice gioco camomilla, ma è quella gelida calma la punta dell’iceberg. Perché dopo averci passato tante ore posso assicurare che a New Leaf basta poco per svestirsi di niubbaggine e palesarsi nella sua natura paurosamente hardcore.

Non fatevi ingannare dalle dolce forme umanoidi dei suoi abitanti.

Non fatevi ingannare dalle dolce forme umanoidi dei suoi abitanti, o dai colori allegri, o da una struttura a collina che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude che reagisce al movimento con una draw distance apprezzabilissima.

[more] la draw distance misura la capacità di rendering del motore di gioco degli ambienti ed è la massima distanza di visualizzazione di oggetti in 3 dimensioni. Oltre quella linea immaginaria i poligoni non vengono renderizzati. Leopardi era avanti con i tempi, era doveroso perlomeno citarlo.[/more]

Dal 14 Giugno gli inglesi potranno dire:
“This game is f*@#ing huge!”.

Gli otaku dicono già da mesi “このゲームは計り知れ ない” e il loro amore si denota da tutto il delirio di vestiti disegnati sotto forma di QR. Ma ne parlerò in un’altra puntata.

Fuffi, la segretaria in versione otaku.Il tutorial iniziale è relativamente una boiata, visto che praticamente non esiste. Scegliete il vostro nome e quello della città. Le spiegazioni purtroppo finiscono li. Scordatevi di essere presi per la mano e accompagnati nella scoperta: siete soli. Solo la segretaria cagna Fuffi vi darà dei consigli, ma se le intenzioni di Nintendo sono di vendere il titolo anche ai poppanti, i poppanti cresciuti a pane e New Leaf saranno in futuro tra le creature più scaltre del globo.

Animal Crossing è un titolo che vuole la vostra dedizione morale, fisica e mentale.

Animal Crossing è un titolo che vuole la vostra dedizione morale, fisica e mentale. Perché prima di addentrarmi nella piccola cittadina su due schermi non ho nominato un fattore inizialmente fondamentale: l’orario di gioco è quello reale. Avete capito bene: se avete la sfiga di tornare tardi dal lavoro e non avendo una donna volete fare i primi passi per migliorare la vostra città… eh, non si può. I negozi dell’isola saranno chiusi. Addormentarsi e tornare a sognare qualche segretaria realmente cagna (non come Fuffi) è la prima soluzione.

La seconda è usare un saggio cheat: impostare l’orologio del vostro 3DS il numero desiderato di ore avanti, in base ai propri stili di vita. O indietro, ma è paradossale vivere nel passato. Fare il sindaco dell’immediato futuro ha proprio un altro passo. Io me lo sto giocando il giorno dopo. La mia vita reale ha un lag di circa 12 ore rispetto all’ alter-ego sindaco, ma è il piccolo prezzo da pagare per evitare di essere licenziati.

Ci saranno modi ingegnosi per evitare questo ostacolo, forzando i venditori a vendere fino a tardi o costringendoli ad alzatacce mattutine. Ma è ancora presto per parlarne.

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Animal Crossing: New Leaf è bello scoprirlo un pezzo per volta.

Animal Crossing: New Airpods 3 è bello scoprirlo un pezzo per volta. Una matrioska che parte con quest semplici, un diesel che è dapprima lento ma una volta partito tiene incollati. Il lembo di terra iniziale sembrerà infinitamente piccolo, dopo qualche giro vi chiederete perché ancora stiate scuotendo gli alberi per far cadere i frutti o raccogliendo mazzolini di fiori da terra. Semplice… son soldi.

Le leggi di Animal Crossing rispondono al più becero dei bisogni umani: lavorare per guadagnare. Il loop di azioni iniziali sarà quindi portare frutta, fiori, alveari e conchiglie all’unico negozio che possa barattare in oro. Nel frattempo è giusto avere una casa dove dormire, in fondo sono un sindaco. E quando vedo la mia tenda li in mezzo mi sento così pezzente che continuo a farmare senza sosta. Devo pagare la prima rata del mutuo aperto con l’immobiliare cittadino, e quel desiderio di riscatto sociale mi incolla agli schermi.

Animal Crossing va inizialmente preso a piccole dosi.

Ma il refresh di oggetti, ahimé, non è quello che si vorrebbe. E’ un titolo che risponde del passaggio del tempo e giustamente non basta una transizione di schermata per far tornare le ciliegie sugli alberi. O far schiantare altre conchiglie sulla spiaggia. E quindi spengo il 3DS e faccio passare delle ore. Quel gesto mi affranca dalla monotonia incalzante e dona un ritrovato entusiasmo nel momento della novella accensione. Gli sviluppatori giapponesi sono saggi, e dai loro insegnamenti ho capito una cosa: Animal Crossing va inizialmente preso a piccole dosi. Gocce di nettare da versarsi un po’ per volta. Un evento ogni tanto.

Quei trigger che non si dimenticano mai, e che nostalgicamente rimarcano in maniera assoluta che il videogioco è ancora un viaggio tra lettere.

[more]Il trigger è quella procedura azionata da un evento. La regola di creazione di basa sul modelo ECA (evento-condizione-azione). L’azione viene eseguita al compimento dell’evento, a meno che non vi sia una condizione ulteriore.[/more]

Per sbloccare D si passa da B e C. Per tirare di fionda serve avere una zappa e il retino. Per comprarli bisogna aver pagato la prima rata della casa, e così facendo si torna all’origine. Rigiro di nuovo il flusso: sbloccati quei trigger basilari, il gioco inizia ad aprirsi proprio grazie all’acquisizione di nuovi articoli, e quelle che prima sembravano azioni masterizzate si tramutano in nuovi stimoli.

Plauso a EAD n°2 che ha evoluto la formula del brand agreste adattandola agli standard odierni senza modificarne l’anima.

[more] il team Entertainment Analysis and Development n°2 è una parte di EAD, il super conglomerato di sviluppo videoludico targato Nintendo. EAD n°2 è responsabile di Animal Crossing e di altri titoli, famoso per avere all’interno Shigefumi Hino, il creatore di Yoshi. Calcolando il numero di animali umanoidi presenti in New Leaf, questo non suona così assurdo, vero?[/more]

Con aggiunte di inventario e di ricerca centellinata il gusto della scoperta cresce sin dai primi passi, amalgamando la struttura di zoccolo duro con sorrisi, emoticon e farfalle in volo. Un’aria di festa da sabato del villaggio che nasconde l’ombra di un farming esponenzialmente dilagante quanto necessario.

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È un puzzle di coriandoli, dove nel tripudio di colori si cela un titolo di una profondità disarmante ma allo stesso tempo adatto ad ogni età e sesso.

È un puzzle di coriandoli, dove nel tripudio di colori si cela un titolo di una profondità disarmante ma allo stesso tempo adatto ad ogni età e sesso. Specialmente il sesso. Sapete quante ragazze/ine si sono avvicinate al mondo dei dialoghi animali di Animal Crossing in questi anni? Infinite, e non a caso per la sua futura campagna di comunicazione Ninty ha ben scelto un pubblico eterogeneamente equilibrato tra femminucce e maschietti, giovani e meno.

Una formula vincente che piace, delle cui meraviglie parlarne ancora a lungo. Ma, esattamente secondo la formula di New Leaf, un po’ per volta. Nel prossimo speciale proverò anche a spiegarvi come andare a figa con la funzione SpotPass.

Ah, la mia città la ho chiamata Arcadia. Si era capito?

Speciale Animal Crossing: New Leaf

Stiamo strippando da un paio di settimane su questo gioco e @magicpoint86 ce ne racconterà le particolarità in una serie di articoli, se vi interessa seguite il tag ACNL su Lega Nerd!

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