Il sogno proibito di ogni Vero Nerd™, dai tempi di Age of Empires II, è quello di andare a vivere nel Medioevo. Non potendolo fare fisicamente (a meno che a breve inventino una macchina à la Timeline di Chricton), possiamo andarci virtualmente con uno dei migliori titoli sfornati dalla Paradox Development Studio: Crusader Kings II!
In CK2 ci troveremo infatti catapultati nell’Europa del 1066 e dovremo fare in modo che la nostra dinastia attraversi sicura i secoli (fino al 1453). A seconda di dove partiremo potremo muoverci in maniera più o meno semplice lungo la scala sociale, da Conti a Imperatori (e ritorno, di solito); questo perché anche le altre casate faranno altrettanto, e avremo anche da pensare a difenderci dai Mori o dai Mongoli.
La “politica” occupa un ruolo di primo piano: potremo complottare contro le altre dinastie per arrivare a ricoprire cariche ambite o per strappargli concessioni territoriali, potremo allearci matrimonialmente e fare in modo che i nostri figli ereditino entrambi i “regni”, cercare di assassinare rivali scomodi o anche le proprie mogli per ottenere nuove alleanze.
Ma occorre fare molta attenzione, perché ad essere scoperti si rischia di avere conseguenze molto pesanti: siamo pur sempre in epoca medievale, e la scomunica non è una cosa da poco!
Altro elemento di primo piano sono le guerre. I nostri feudatari ci forniranno delle truppe (a seconda di quanto ci apprezzano e delle leggi in vigore), altre ne metteremo noi e cercheremo di catturare le roccaforti nemiche prima che i loro eserciti arrivino a distruggere i nostri e a conquistarci.
Inoltre per ogni “tot” di tempo che avremo arruolato le truppe dei feudatari, questi peggioreranno la loro opinione nei nostri confronti: non è infrequente che, dopo aver avuto le truppe sollevate per lungo tempo, il feudatario arrabbiato scateni una guerra civile!
Downloadable Content
DLC vs Espansioni
Per CK2 la Paradox ha scelto di non rilasciare Espansioni, ma di ricorrere a DLC (Downloadable content, ma lo sapete meglio di me). Questo perché i DLC consentono di aggiungere contenuto incrementale senza obbligare l’utente a possederli tutti.
DLC non cosmetici
Ogni DLC aggiunge del contenuto speciale relativo a una certa “area tematica”, e viene caricato solo se il giocatore intende usarlo: le modifiche più rilevanti sono infatti inserite nelle patch ufficiali che funzionano indipendentemente dai DLC posseduti e sono disponibili per chi ha acquistato il gioco base.
Sword of Islam permette di giocare come Musulmani. In realtà si poteva fare già prima tramite console o mod, ma il DLC ha aggiunto la decadenza (se hai troppi figli senza terra la decadenza aumenta e gli altri musulmani ti stimano meno), la poligamia (più si sale di livello e più mogli si deve avere), CB vari. Si può anche non avere, se non si intende giocare da Musulmani.
Legacy of Rome è focalizzato sull’Impero Bizantino, e aggiunge una funzionalità interessante e praticamente irrinunciabile (perché senza il DLC non può essere usata): le retinues (le guardie del corpo). Queste sono composte da soldati professionali che vengono reclutati e sono utilissime perché “costano” solo quando vengono chiamate la prima volta o quando devono addestrare nuovi uomini (dopo le battaglie), a differenza degli eserciti regolari che hanno un costo di mantenimento costante. Il DLC aggiunge anche un nuovo sistema di fazioni ed eventi specifici per le popolazioni di cultura greco/bizantina.
The Republic aggiunge la possibilità di giocare come Patrizi di una tra cinque Repubbliche mercantili (Venezia, Genova, Pisa, Gotland e l’Hansa). Anche questo serve solo se si intende fare i Patrizi.
DLC cosmetici
Si tratta di DLC che si limitano ad aggiungere elementi grafici, in particolare gli Unit Pack permettono di avere unità con grafica a tema con la loro cultura di appartenenza, i Faces e Portraites aggiungono “facce” e tratti somatici a seconda della cultura, mentre i Dinasty Shields aggiungono ulteriori scudi araldici per le dinastie
- African Unit Pack
- Byzantine Unit Pack
- Russian Unit Pack
- Mediterranean Portraits
- Mongol Faces
- African Portraits
- Russian Portraits
- Dynasty Shields
- Dynasty Shield 2
Vi sono poi altri DLC che contengono musiche aggiuntive per il gioco, tutte composte da Andreas Waldetoft. Le musiche vengono riprodotte in base alla cultura (es, Songs of Albion se il personaggio è di cultura britannica) e/o a particolari condizioni (es, Songs of Faith quando il personaggio è particolarmente pio).
Ovviamente, dato che non sapremo a priori dove il gioco ci condurrà, è bene attivare sempre tutti quelli che si possiedono.
- Songs of Albion
- Songs of Faith
- Songs of the Holy Land
- Songs of the Caliph
- Songs of Byzantium
- Songs of the Rus
- Songs of Prosperity
Ultimo esempio di DLC cosmetico è il Ruler Designer, un DLC che permette al giocatore di crearsi da 0 il personaggio con cui si comincia. Dato che tutto questo è facilmente riproducibile a mano (con un minimo di applicazione, ma ci sono ottimi tutorial sul forum), è poco utile. Inoltre, permette di partire solo dal Conte in su, niente Baroni.
MOD
Come tutti i giochi Paradox, anche CK2 ha le sue brave MOD. Le modifiche vanno da semplici aggiunte grafiche, aggiunta di culture e di eventi per aumentare l’immersion, modifiche di confini e territori, bilanciamenti di nazioni e di meccaniche per migliorare la giocabilità e, infine, MOD ispirate a libri e ad altri videogiochi (Skyrim in primis).
Una, in particolare, spicca agli occhi del Vero Nerd: quella ambientata nel mondo di A Game of Thrones.
Il suo sviluppo è iniziato già prima della beta, e consente di impersonare praticamente tutti i nostri beniamini della saga. Ovviamente potremo avere risultati esilaranti, tipo Ned sul Trono di Spade al posto di Robert, Robert senza figli, Jaime morto [nota per i precisini: questi non sono spoiler, perché sono ipotesi alternative sulla situazione di partenza del primo libro].
La MOD ha avuto un tale successo che in una recente patch la Paradox Interactive ha aggiunto un “tratto” per poter modellare meglio la dinastia dei Targaryen, e Steam ha messo tra le notizie recenti del gioco il fatto che nella MOD è stato aggiunto il continente di Essos.
Vi lascio con un video: stavolta ho preferito evitare un video ufficiale ma inserire un Let’s Play, un tutorial video realizzato da un giocatore.
Il gioco è abbastanza esigente di risorse, per cui vi consiglio di provare prima la demo per verificare che il proprio computer lo regga, e poi di comprarlo.
Ci si vede in Europa a incrociare le spade!