In Italia di scienza si parla poco, male e spesso preferendo l’emotività o i vari Giacobbo alla divulgazione vera e propria. Il risultato sono un’analfabetismo scientifico così diffuso da dare luogo a scenari come l‘affaire staminali, il caso del sismologo che prevedeva i terremoti o l’assalto da parte degli animalisti al dipartimento di farmacologia di Milano.

Il problema italiano è molto profondo e sta alla base della comunicazione e comprensione del mondo scientifico.

A causa del saccheggio del dipartimento di farmacologia di via Vanvitelli  della mia città, sono entrato in contatto con un gruppo di baldi giovini che si sono stufati della condizione attuale italiana, dove vige l’ignoranza, YouTube vale più di una laurea e la foto di un cagnolino puccioso è un buon motivo per contestare la ricerca.

Il problema italiano è molto profondo e sta alla base della comunicazione e comprensione del mondo scientifico: l’idea che nel comunicare la scienza conti più l’effetto emotivo (cucciolo puccioso, bambini con malattie incurabili) dell’accuratezza della notizia è qualcosa che va a discapito di tutti, e se non la combattiamo noi che siamo (o aspiriamo ad essere) scienziati, chi lo fa?

 

 

Quando, come e dove?

Stiamo organizzando una  manifestazione in difesa della ricerca in Italia.

Prima l’1 Giugno: stiamo organizzando a Milano una manifestazione in difesa della ricerca in Italia con l’impiego degli animali da sperimentazione perché attualmente non se ne può fare a meno, perché esistono metodologie complementari e non alternative.

Poi l’8 Giugno in tutta Italia: giornata che si articola in diversi momenti della giornata, con flashmob, manifestazione serale e il fulcro dell’evento: dei veri e propri convegni, completi di docenti universitari, ricercatori ed esperti, portati davanti alle persone comuni, a spiegare in cosa consiste veramente il proprio lavoro e come riconoscere la falsa scienza.

L’iniziativa è appoggiata da numerose associazioni e patrocini. Le idee dietro sono due:

  1. Far vedere che si siamo anche noi, non soltanto chi protesta contro le scie comiche chimiche, la sperimentazione animale, le cure alternative truffaldine e il gomblotto.
  2. Informare,documentare, chiacchierando coi passanti (giuro, l’ho fatto) mentre siamo in piazza o nella forma più canonica del convegno.

Quanto al dove, beh, diciamo che ne abbiamo un po’: Milano, Genova, Torino, Bologna, Padova, Trento, Trieste, Ferrara, Pisa, Pavia,Trieste, Ferrara, Roma, L’Aquila e Bari.

E se pensate di poter aggiungere anche la vostra in breve tempo, battete un colpo, noi raccoglieremo volentieri la sfida.

Trovate tutte le informazioni sui siti:

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