Kon-Tiki e’ il nome della zattera usata dall’etnografo, esploratore e scrittore Thor Heyerdahl. Kon-Tiki e’ anche il titolo del film che ne racconta la storia.
Film probabilmente non molto conosciuto, nemmeno tradotto in italiano (il che forse non e’ del tutto una mancanza), ma molto bello e godibile anche nella versione originale con parlato in inglese e norvegese.
La storia di Kon-Tiki e’ la storia di Thor Heyerdahl, un etnografo ricercatore. Non e’ solo la storia di Thor, ma e’ la storia della sua idea, della sua Ricerca (con la R maiuscola). Thor aveva una teoria, sviluppata negli anni a discapito di molte cose (come si vede nel film, e nel suo finale, che non vi svelo), un po’ visionaria e non consone alle conoscenze dell’epoca.
La sua teoria era che i peruviani avevano colonizzato la polynesia attorno al periodo in cui l’impero romano di occidente cadeva.
Se questo non vi sembra un ipotesi azzardata, rivedetela in questa maniera: i sud americani, circa 1500 anni fa, con i mezzi e le conoscenze di allora, riuscirono a navigare una distanza di circa 8000km.
In cerca di fondi per provare la sua teoria, Thor si rivolse a numerose riviste scientifiche e altre fonti potenzialmente interessate a questa scoperta, ricevendo sempre risposte negative. Tutto questo non lo fermo’. Riusci’ a racimolare soldi e un equipaggio per partire in questo suo viaggio. Costrui’ una zattera (kon-tiki) utilizzando solo il materiale disponibile 1500 anni fa. Porto’ sulla barca del cibo in versione 1947 e una radio militare per la comunicazione.
Il corpo principale, e primaria parte galleggiante della zattera, fu costituita da nove tronchi di balsa accostati tra loro, lunghi fino a 14 metri e 60 cm di diametro. I tronchi erano accostati e fissati ai sovrastanti traversi, costituiti sempre in tronchi di balsa lunghi 5,5 m, e di 30 cm di diametro, spaziati tra loro di circa un metro. I tronchi longitudinali ed i traversi erano legati tra loro da robuste funi di canapa di 3 cm di diametro. Tra i tronchi longitudinali lunghe pale di legno di pino svolgevano la funzione di derive.
L’albero in legno, in fusti di Mangrovia, era composto da più fusti uniti a costituire una forma ad “A” di circa 8,8 m di altezza, a poppa dell’albero fu costruita una “cabina” in bambù intrecciato, lunga 4,2 m e larga 2,4 m coperta da un tetto di foglie di banano.
A poppa un lungo remo (circa 5,8 m), in legno di mangrovia, collocato tra pioli e brandeggiabile, con all’estremità una “lama” di legno di abete funzionava da timone.
La grande vela (4,6 x 5,5m) era fissata ad un boma costituito da un fascio di steli di bambù legati tra loro. Le immagini fotografiche rappresentano anche una piccola vela superiore alla grande, ed inoltre una terza a poppa.
La zattera era coperta in parte, come piano di calpestio, da una sorta di stuoia di fusti di legno intrecciati con bambù.
Salpo’ dal Callao, Peru, il del 28 aprile 1947.. il resto guardatevelo nel film o leggete il libro.
Il Trailer
Per i veri interessati, ecco anche un documentario sulla storia:
Tutto quello che so l’ho appreso dal film e da internet. Se qualcuno ha da integrare ben venga.