Bates Motel: Prime Impressioni

Bates Motel – prime impressioni

It’s not like my mother is a maniac or a raving thing. She just goes a little mad sometimes. We all go a little mad sometimes. Haven’t you?

Questa settimana la rete televisiva A&E ha presentato al pubblico la prima puntata del prequel di Psycho: Bates Motel, io l’ho guardata con tanta apprensione, sia il film di Hitchcock che il libro di Bloch sono nella lista delle mie cose preferite, il libro letto da ragazzino (credo di aver avuto 9 anni) tormentò le mie notti e mi fece diventare un’accanito appassionato di cinema e letteratura “di paura”, le emozioni che Bloch su carta e Hitchcock su pellicola mi hanno saputo trasmettere sono tra i ricordi più belli, quindi la paura di ritrovarmi a vedere una boiata pazzesca c’era.

Beh non è stato così, non posso gridare al capolavoro ma questa prima puntata si fa guardare, è intrigante, Freddie Highmore (il Charlie del remake di “Charlie & the chocolate factory”) è perfetto nella parte e la somiglianza con Anthony Perkins è notevole (si vede che ha studiato la parte e si è documentato un bel po’).

Il primo “shock” l’ho avuto quando ho capito che la trama si svolge ai giorni nostri anche se vuol esser un prequel, forse per avvicinare anche i più giovani, quelli che quando vedono un film in b&n cambiano canale, per fortuna il regista e lo scenografo hanno fatto di tutto perché la modernità stesse lontano dal Motel vero e proprio rimanendo fedeli all’iconografia del film originale.

Il tutto inizia con la morte (accidentale?) del padre di Norman e l’acquisto di un Motel vista mare da parte di Norma, la mammina cara, Norman che segue controvoglia Norma nel trasferimento e l’inizio di una nuova vita per entrambi, una telefonata ci rende nota l’esistenza di un fratello in cerca di soldi e via via vengono introdotti i comprimari dallo sceriffo (nostra vecchia conoscenza in Lost: Richard Alpert aka Nestor Carbonell) e le compagne di scuola di Norman. Non voglio rivelarvi di più, se ne avrete voglia lo vedrete da soli…chissà potrebbe piacervi.

A mio parere il rischio maggiore di una serie così strutturata sono i suoi limiti: tutti (o quasi) sanno già come va a finire la storia, e le deviazioni che si possono fare sono molto poche, la cittadina di White Pine Bay è l’unica possibilità di sviluppi per gli sceneggiatori, l’unica strada per scrivere e raccontare cose che non sappiamo già e sviluppare il morboso amore odio tra madre e figlio; dovranno metterci molto impegno se vogliono sperare in una seconda stagione.

Per ora comunque è stato dato semaforo verde ai primi dieci episodi, vedremo cosa ne sarà di Norman e Norma!

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Come giudizio complessivo per ora è un sei e mezzo, in attesa di vedere come si svilupperà, tanto comunque andrà sarà una strage! :D

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