Ma da dove vieni?
Da Ome?
In questi giorni, girovagando per i social vari, mi sono imbattuto in questo progetto fatto da dei miei concittadini.
Brescia è una città dall’enorme periferia e trovare un documentario fatto su uno dei paesini dalla nome più infelice è stata una sorpresa.
Ome è un comune di 3.000 anime noto a noi bresciani per essere sinonimo di “lontananza” e “chiusura mentale,” tanto che spesso viene detto “Ma da dove vieni, da Ome?” per apostrofare una persona non proprio di fine ingegno… mi sono informato sul team Secret Wood, che ha realizzato questo documentario, e ho visto che sulla Lega si era già parlato di loro con The Technician, un cortometraggio steampunk che ha fatto molto parlare di sé.
Ho guardato con curiosità “(h)OME” proprio per vedere se anche a Brescia (e in Italia) si potesse creare qualcosa di qualità, e ne sono rimasto davvero affascinato… mostri, leggende ma anche memorie e riflessioni filosofiche sono racchiusi in questi 25 minuti.
Ho contattato i ragazzi tramite la loro pagina Facebook e mi sono fatto raccontare un po’ la loro avventura; non ho potuto fare a meno che riconoscermi molto in questo narratore che, dopo l’esperienza nella city, ritorna a casa e inizia una vera e propria riscoperta.
Dopo il documentario, una mia analisi, buona visione:
[vimeo]59389314[/vimeo]
Un racconto di racconti
“(h)OME” è documentario di emozioni, pensato proprio per raccontare quello che non può essere perso. Concepito da Luca Cerlini e dal team Secret Wood – attivo nel campo dei videoclip, documentari e cortometraggi dal 2010 – questo documentario racconta di come un piccolo paese tra le colline della Franciacorta possa celare, in realtà, un insieme di tradizioni, storie, fantasie, canti, leggende.
Non esiste un solo modo per recepire tutto questo insieme di elementi; esso varia a seconda del modo in cui viene interpretato, della prospettiva dalla quale si sceglie di osservare.
Lo sguardo scelto in questo documentario è quello del ritorno; la prospettiva di chi ha sempre vissuto in questo paese, ma che, dopo anni passati nella grande città, vi fa ritorno e scopre che non sono le cose ad essere cambiate, ma lui stesso.
E il frutto di questo cambiamento si manifesta proprio in questo nuovo modo in cui le tradizioni stesse prendono forma. Una forma nuova, non più fossilizzate e immutabili, ma dinamiche, vive.
Realizzato con il patrocinio del Comune di Ome (provincia di Brescia), “(h)OME” è un racconto di racconti, di canti, di emozioni che il regista Luca Cerlini, originario proprio di Ome, non poteva permettere che andassero perse, avendole riscoperte dopo anni di “cecità.”
Ed ecco che il mezzo stesso scelto per cogliere l’anima di tutte queste tradizioni non poteva che essere il video: Dinamico per sua natura. Non racchiude, non immortala, non fossilizza, ma coglie la realtà nel suo flusso.
Questo non significa, poi, riportare tale realtà in modo assolutamente fedele; questo sarebbe non solo impossibile–la vista stessa distorce quella che può essere considerata la “Realtà”, ma addirittura sminuente. Ciò che conta davvero, infatti, è interpretare.
Ed è proprio il frutto di un’interpretazione ciò che assume la forma di un gesto, di un canto di un coro, di un racconto, di una leggenda.
(h)OME è una finestra che si affaccia sul passato
“(h)OME” è una finestra che si affaccia sul passato, ma tenendo bene in mente che non è il passato in sè ad essere importante, ma il gesto del guardare indietro, del cercare una chiave di lettura del presente, pur sapendo che non si troverà la risposta così com’è.
Perché ciò che è passato è giustamente passato, e quindi, necessariamente, va interpretato per farne strumento per superarlo e, infine, migliorare.
DOP: Paolo Zainelli
Edit and Color: Agnese Puricelli
Screenplay: Francesco Testoni, Luca Cerlini
Production: Elia Boglioni, Francesco Testoni
Music: Lucia Puricelli
Audio: Gemma Maddaloni
- Secret Wood (secret-wood.com)