Questa è la Terra al tempo in cui i dinosauri popolavano un pianeta lussureggiante e fertile, ma un asteroide di sei miglia di diametro cambiò tutto per sempre.
Colpì con la forza di diecimila testate nucleari… un trilione di tonnellate di frammenti e detriti si innalzò nell’atmosfera, creando una soffocante cortina di polvere che per mille anni il sole non riuscì a penetrare… è avvenuto in passato, avverrà di nuovo, la questione è solo quando.
Armageddon, 1998 Michael Bay
Dopo gli eventi astronomici di qualche giorno fa si è verificata una crescente curiosità dei naviganti dell’Internet in merito a quello che ci cade in testa.
Esattamente il 15 Febbraio 2013, sulla testata web del Guardian, usciva un articoletto di Simon Rogers riportante l’interessante notizia sul database creato dalla Meteoritical Society riguardante il registro completo di tutti i crateri meteoritici ritrovati sul suolo terrestre.
Ovviamente i dati sono monchi dei caduti in mare e dei crateri non ancora scoperti a terra.
Ma tra quelli presenti, su un totale di circa 60000, se ne possono trovare anche alcuni risalenti al 2300 A.C.
Qualche giorno dopo accade che il bravo Javier de la Torre, già CEO di CartoDB, nonchè maniaco dei dati su mappa, si scarica i dati del database e decide di elaborarli, raggruppandoli per intensità in una rappresentazione grafica a macchie di diversa dimensione e colore.
Javier ha dichiarato:
I did it in 30 minutes
“Acciderbolina!” esclamai!
Eccovi in video il walkthrough della creazione della mappa usando CartoDB e preparatevi per una bella esclamazione d’altri tempi.
[vimeo]59791629[/vimeo]
Il Risultato
Ad un occhio disattento, il risultato potrebbe raccontarci che gli USA sono il paese più colpito, ma ragionando sulla provenienza dei dati, otteniamo che gli USA sono semplicemente il paese dove ci sono più controlli e ricerca in merito alla catalogazione dei crateri da impatto. Resta comunque una gran…
Insomma bravi tutti (e ci starebbe una :nt: )