La telegrafia è il primo e più “semplice” metodo di far radio… e a mio parere anche uno dei più affascinanti! È quindi interessante andare ad analizzare uno dei gadgets peculiari della telegrafia: il tasto (o manipolatore).
Anatomia di un tasto telegrafico
Esistono due tipi di tasto telegrafico: verticale (come quello sopra) e orizzontale:
Per iniziare è meglio un tasto verticale, facilmente reperibile a meno di 20€ (o se siete pezzarculari o dotati di buona manualità e impegno potete costruirvene uno).
Il concetto alla base è sostanzialmente lo stesso: in assenza di modulazione (come, ad esempio, in AM o FM), l’operatore stesso “modula” il segnale per mezzo di interruzioni ovvero aprendo o chiudendo un dato circuito si ha (o meno) l’emissione della portante.
L’oscillofono
Una volta, per diventare radioamatori, era necessario superare una prova pratica di telegrafia dato che questa era la modalità principale di comunicazione radio amatoriale.
L’aspirante radioamatore, quindi, si costruiva un semplice oscillofono per esercitarsi.
Ancora oggi, prima di gettarsi a capofitto nella trasmissione, è utilissimo costruire e possedere un oscillofono.
Questo circuitino (che, come potete osservare nel link, può essere più o meno complesso) è di facile realizzazione: è sufficiente un tasto telegrafico, due transistor, l’alimentatore (che potete rubare a vostro cuggino recuperare in casa o costruire) e un altoparlante o delle cuffie (che potete rubare a vostro cuggino), oltre a (meno di) mezz’ora del vostro tempo.
Vi lascio ad un videotutorial di Toshihiko Ujiie (JA7GHD) sull’uso del tasto telegrafico. Internet è comunque piena di tutorial e consigli!
[rubrica][url=https://leganerd.com/tag/yl&om/][Young Ladies & Old Men][/url] è la rubrica sul mondo dei radioamatori.[/rubrica]