Prendendo spunto da questo post ho deciso di scrivere un articolo su questo simpatico gruppo di Imenotteri affini alle vespe.

Gli icneumonidi, come la maggior parte degli Imenotteri, conducono in generale un’esistenza libera nella loro forma adulta, ma trascorrono la loro vita larvale come parassiti nutrendosi del corpo di altri animali, quasi invariabilmente del loro stesso Phylum, quello degli Artropodi.

Le vittime più comuni sono bruchi (larve di farfalle e di falene), ma alcuni preferiscono gli afidi o attaccano i ragni.

 

 

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La madre icneumonide inietta una tossina che paralizza la vittima

La maggior parte degli ospiti vengono attaccati ancora in fase larvale, ma talvolta aggrediti anche in fase adulta, e molti minuscoli icneumonidi iniettano la loro prole direttamente nelle uova del loro ospite.

Poiché un ospite attivo si libererebbe facilmente delle uova, spesso la madre icneumonide inietta contemporaneamente una tossina che paralizza la vittima.

La paralisi può essere permanente: In questo caso l’ospite rimane vivo ma immobile, con l’agente della sua futura distruzione ben al sicuro nel suo ventre.

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La larva inizia a mangiare dapprima i depositi di grasso e gli organi della digestione.

L’uovo si schiude, il bruco inerme si contorce e la larva affonda le mandibole nelle carni dell’ospite e inizia l’orrendo banchetto.

Poiché un bruco morto e in putrefazione non sarebbe di nessuna utilità, la larva inizia a mangiare dapprima i depositi di grasso e gli organi della digestione, lasciando intatti il cuore e il sistema nervoso centrale del bruco, che quindi rimane in vita. Infine completa il suo pasto uccidendo l’ospite, lasciando solo il tegumento vuoto.

Interessante è anche la scelta delle prede; i bruchi possono essere una preda facile, ma i Pompilidi preferiscono i ragni. Il Planiceps hirsutus, ad esempio, parassitizza un ragno della california che vive in una tana sotterranea di cui copre l’ingresso con una specie di botola. Il Planiceps cerca queste tane sulle dune di sabbia e, appena individuata, comincia a scavare nelle vicinanze; quando il ragno esce per controllare che succede, viene attaccato e paralizzato, l’icneumonide poi lo ritrascina nella tana, inietta il suo uovo e sigilla la botola di entrata.

Un’altra specie è specializzata nel trovare le larve al di sotto della corteccia, bucando con il pungiglione il legno e deponendo le uova sulla larva paralizzata; un’altra specie è specializzata nel trovare i buchi fatti dalla specie precedente per sfruttarli a suo favore, infatti il suo uovo si schiude prima e la larva trova doppia colazione!

Spero di avervi illuminato e inorridito un pochino…

 

Per approfondire:
Ichneumonoidea (wikipedia.it)
La vespa che parassita la coccinella (leganerd.com)
Quando i cavalli avevano le dita. Misteri e stranezze della natura di Stephen Jay Gould (Amazon.it)