Il Diablo 3 cinese è un grosso ananas

Il titolo parrebbe sbagliato ad una prima lettura ma riassume la realtà dei fatti: Diablo 3 in Cina viene venduto spacciato per del fresco, grosso ananas.

Per fare chiarezza è necessaria una piccola introduzione.

Come molti di voi sanno il governo cinese impone veti piuttosto restrittivi per quanto riguara ogni sorta di prodotto artistico, riservandosi di non consentire la distribuzione di opere ritenute in qualche modo non appropriate.

Nel caso dei videogiochi è il ministero della cultura a dover decidere l’idoneità o meno dell’oggetto in analisi e stiamo parlando di controlli ed esami che possono durare parecchio, posticipando anche di anni la data di pubblicazione di un prodotto a Pechino e (vasti) dintorni. La Blizzard, software house responsabile oltre che del recente Diablo III dei brand di Starcraft e Warcraft, ha da tempo stretto accordi con la compagnia cinese NetEase per snellire tale faticoso processo di approvazione, rinnovando la partnership anche per l’anno in corso.

E quindi?

Quindi nonostante tutto questo Diablo III in Cina non è ancora arrivato. Il fanboy cinese, anch’egli come quello nostrano per niente immune al virus dell’hype (leggasi “scimmia”), ha perciò trovato modi non perfettamente leciti per procacciarsi l’agognato videogame.
“Grosso ananas” (in cinese “dà bōluó”) è quindi diventato il nickname dietro al quale su internet un giocatore cinese può trovare il titolo in questione: una sorta di schermo usato per nascondere l’oggetto reale alle autorità e permettere al consumatore finale di comprarlo prima che abbia passato l’iter di controllo.

Ora tutti a giocare a Diablo, che da oggi brucia anche i grassi!

Fonte
Reportage sulla censura cinese letto durante la preparazione dell’articolo. Di due anni fa ma comunque interessante!

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