Caratteristica dominante del secondo dopoguerra è, per quasi cinquant’anni, il cosiddetto bipolarismo tra USA e URSS e relativi paesi satelliti o alleati. Tale situazione genera una condizione di tensione che determina l’andamento delle relazioni internazionali, e spesso anche l’evoluzione politica e sociale dei singoli Paesi, e si protrae fino al 1991, quando si verifica il crollo del potere sovietico e la disgregazione dell’URSS.
Nell’ambito della contrapposizione USA – URSS rientra anche la corsa allo spazio, ricca di implicazioni politiche e strategico-militari. Nel 1957 i sovietici lanciano in orbita intorno alla Terra il primo satellite artificiale, lo Sputnik I, e nel 1961 è la volta del primo volo orbitale del cosmonauta Jurij A. Gagarin; gli americani rispondono “vaffanculo” pubblicando il primo numero dei Fantastic Four. Vedendo che la pubblicazione non fa tremare i polsi ai Russi, mandano nel 1969 il primo uomo sulla Luna.
[title]Allunaggio[/title]
[quote] Chi tardi arriva male alloggia. (N. Armstrong rivolto ai Russi) Houston, Tranquility Base here. The Eagle has landed. (N. Armstrong)[/quote]
Il 20 luglio 1969 alle 20:17:40 UTC, Neil Armstrong fa allunare in modalità semi-manuale il modulo lunare Eagle. Poco dopo decide di farsi una passeggiatina al chiaro di luna Terra e pronuncia la famosa frase: [quote]That’s one small step for [a] man, one giant leap for mankind.[/quote]
E qui inizia il mistero…
[spoiler][image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_047257.jpg[/image][/spoiler]
[title]”Buona fortuna, signor Gorsky!”[/title]
Poco prima di rientrare nel modulo Armstrong dice una frase enigmatica, quasi ermetica: [quote]Good luck, Mr Gorsky![/quote]
Alla NASA tutti si chiedono che crazzo stia dicendo. Allora qualcuno ha un colpo di genio e avanza l’ipotesi che possa essere uno sfottò nei confronti di un collega cosmonauta russo. Ma dopo una ricerca non risulta esserci alcun astronauta con quel nome. E siamo punto e a capo.
Per decenni nessuno riesce a strappare una confessione ad Armstrong. Nel 1995 la svolta! Il signor Gorsky è oramai muerto, quindi non c’è più bisogno di essere reticenti. Viene fuori una sordida storia di violenza domestica.
Nel 1938 Mr Gorsky era il vicino di casa del giovanissimo Neil Armstrong. Il giovane Neil (amico di Scott Pilgrim) stava giocando a baseball in giardino e la pallina gli finì sotto la finestra aperta del vicino. Mentre la stava recuperando sentì la signora Gorsky affermare: [quote]Un pompino?! Tu vorresti un pompino?! Te lo farò quando il ragazzo della porta accanto camminerà sulla luna! [/quote]
Mi scuso per il turpiloquio della signora ed esprimo solidarietà per il signor Gorsky.
[title]La delusione[/title]
Tutta questa storia è una bufala. Solo la parte di Mr Gorsky, non quella dell’allunaggio. O forse anche quella parte. E infatti Giacobbo ci ha fatto sopra una puntata (“Venghino complottisti, venghino!”).
La storiella inizia a circolare su Internette “solo” nel 1995 e può avere due interpretazioni. La prima è che sia un aneddoto umoristico che gioca con lo stereotipo secondo cui le donne ebree siano riluttanti a praticare sesso orale. La seconda è che si cerchi semplicemente di umanizzare un grande eroe infilandolo in un aneddoto umoristico e frizzante, per farlo apparire come un tipo normale.
La NASA e lo stesso Armstrong affermano che la frase incriminata non è mai stata pronunciata sulla Luna. Neil dice di aver sentito per la prima volta questo aneddoto solo alla fine del 1995 da Buddy Hackett.
Omaggio a questa leggenda metropolitana si trova anche nell’intro del film di Watchmen, quando Armstrong viene fotografato dal Dottor Manhattan.
[title]Conclusione[/title]
Alla fine l’unico a rimetterci in tutto questo ambaradan è il signor Gorsky che non ha ricevuto il suo pompino affetto dalla moglie. Speriamo che la disperazione di quest’uomo (seppur fittizio) smuova a compassione le nostre donne.
Approfondimenti
– Good luck, Mr Gorsky! (snopes.com)