L’IBM e come non si fa social marketing

LEGANERD 046016

Ndeagle1: Non è mia consuetudine fare cross-posting da altri siti, ma visto che si tratta di un argomento che ho molto a cuore (e che gradirei fosse dibattuto maggiormente) e che Juku è già stato ospitato su queste pagine, ho deciso di riproporvelo. E’ stato scritto da Enrico Signoretti (che è anche un nostro lettore, con il nick di @esignoretti)

L’antefatto

Qualche giorno fa ho ricevuto l’invito a partecipare ad un gruppo su LinkedIn che si chiama “La Comunità per le Piccole e Medie Imprese”.
Ovviamente ho accettato subito, un po per curiosità e un po perché magari ne sarebbe potuta nascere qualche discussione interessante.

E’ palese, anche se la cosa è presentata subdolamente, che il gruppo è sponsorizzato in qualche maniera da IBM e gestito da una agenzia (ci sono un paio di personaggi che danno il “like” a ogni articolo e che di mestiere fanno il “Digital PR”).

La storia

Insomma, succede che dopo qualche articolo di quelli classici che pubblico mi capita di postarne uno con un commento su una notizia di mercato: “Opinione: CISCO a quota 10000 clienti UCS!“. (qui il post nel gruppo)

La reazione di una persona di IBM è tardata pochissimo e il messaggio riportava:

“Enrico non siamo qui per fare pubblicità, ma per cercare di portare valore alle Piccole e Medie Aziende, che hanno bisogno di Partner affidabili per capire come essere più competitive. Se proprio vuoi fare pubblicità, allora utilizza i canali appropriati, dati veri e non opinioni false. Grazie”.

Quando ti scrivono una cosa così ti colpisce sempre (anche se ti hanno invitato e quindi sanno cosa scrivi) e pensi che magari hai fatto una stupidaggine. Poi ho verificato l’identità della persona (uno del marketing IBM) e non ho potuto fare a meno di rispondere:

“Luca, questo è un commento su una notizia di mercato, a me è sembrato interessante che un player che due anni fa non esisteva in questo segmento ne abbia guadagnato il 20% in così breve tempo. (Fra l’altro, teoricamente è anche un mio concorrente… come ho appunto dichiarato in fondo all’articolo.)

Il prodotto, da un punto di vista tecnologico è interessante e può abbattere il TCO dal punto di vista di management (soprattuto in ambienti fortemente virtualizzati)
Se si parla di innovazione come un obiettivo per la PMI, è certo che questi signori sono riusciti a portare un prodotto assolutamente innovativo che ha destato l’interesse di molti: un po come ha fatto l’iphone nel mercato dei telefonini. Non vedo cosa ci sia di male a parlarne (se non il fatto che tu lavori per l’IBM e questo è un gruppo che in qualche modo è sponsorizzato da IBM??)

Quello che ha fatto CISCO è un bene assoluto per tutti gli utenti finali e ha portato altri player (HP e Dell in primis) a fare forti investimenti sull’area networking per portare stack tecnologici e relative piattaforme di management allo stesso livello di integrazione (e forse anche più).
Questo è stato un gran vantaggio per i clienti, soprattuto per gli SMB, perché gli stack tecnologici integrati (vBlock di VCE, Virtulasystem di HP, FlexPod di NetApp, vStart di Dell, ecc.) permettono di avere meno fornitori con una soluzione semplice, integrata e facile da usare. (ovviamente tutto è legato alla reale complessità dell’ambiente).
Siamo di fronte a un processo di consumerizzazione dell’IT molto forte e il concetto di building block è molto attraente per molte aziende (soprattutto le piccole che hanno poche risorse IT).

Ciò non toglie che io sono stato anche molto critico sull’approccio che ha avuto CISCO per la scelta del canale ma questo non toglie ancora una volta che questo sia un prodotto valido.

ciao,
Enrico

PS se spendi soldi per il social media devi sapere che questo è un mondo aperto, se no il gruppo lo dovevate chiamare “IBM per le Piccole e Medie Imprese”

La buccia di banana

Certo, potevo essere meno prolisso, ma sono stato lungo per cercare di essere il più politicamente corretto possibile ma a lui non è bastato e ha rilanciato:

“Enrico, il punto è proprio sui dati di mercato e la tua chiave di lettura dei dati stessi. Che se proprio vuoi va discusso in un ambito completamente diverso da questo, dive si cerca di parlare di priorità di business e soluzioni delle aziende, e non lanciare strilli di prodotto, che vanno benissimo ma credo più opportuni su altri canali. Grazie”

Al che gli ho dovuto rispondere più chiaramente:

“Dai, mai fai davvero? lascia perdere, mi sembra che tu abbia un atteggiamento che oserei definire ipocrita.

Perché non hai fatto un commento del genere su questa discussione???? (una notizia in cui si spiegavano i vantaggi dei finanziamenti a tassi zero praticati dall’IBM)

Non ti offendere ma rimango dell’idea che se volevi il gruppo “amici dell’IBM” dovevi farlo chiamare “amici dell’IBM” e non “La Comunità per le Piccole e Medie Imprese””

Nota finale

Al momento in cui scrivo non ho ancora avuto risposta, ma penso che se il marketing dell’IBM Italiana ha deciso di buttarsi sui social network (perché tira!?) dovrebbe avere un approccio più aperto.

Disclaimer: Io ho rapporti di collaborazione con diversi vendor tecnologici, inclusi Dell (rivendita) e HP (consulenza) entrambi competitor di IBM nel settore dei server.

Fonte: Juku.it

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