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Aste al ribasso, funzionamento e meccanismi

Aggiudicato!

Questo articolo nasce di fondo per due motivi: tempo fa, uno dei miei amici riuscì a ottenere un iPhone 4 alla ridicola cifra di 80 euri. Disse di aver partecipato alle aste al ribasso, che funzionavano così e aveva utilizzato un metodo cosà. Al momento la cosa non mi incuriosì particolarmente, non capivo il funzionamento e comunque la cosa non mi attirava particolarmente.

L’altra sera lurkeggiando sul forum di LN trovo un thread riguardante proprio aste al ribasso, con annesso articolo che spiegava a grandi linee questo genere di aste. Vuoi la noia, vuoi la poca voglia di ripassare Diritto Commerciale, vuoi che ero comunque curioso di come cazzo avesse fatto il mio amico a ottenere quel telefono a quel prezzo, decido di aprire un Account su AstaVip, e con un po’ di offerte alla cieca provo ad aprire la testa della bambola à la Sylar per comprendere il meccanismo che la fa muovere.

Anticipo le risposte alle domande che presumo attanaglino chi ha fatto lo sforzo di cliccare sull’articolo:

SI i siti di Aste al ribasso conseguono un profitto e non falliscono.
SI, è possibile vincere un oggetto, sia un iPad o una BMW, per 3,46 euro.
SI, è dannatamente difficile vincere.

Vediamo come.

Partiamo dal generale per finire nel particolare. Ovviamente queste aste sono strutturate in modo che a parità di spesa le chance diminuiscono proporzionalmente all’aumentare del valore dell’oggetto. In soldoni è relativamente più facile vincere un iPhone che una Mini investendo (più corretto: puntando) 5 euro.

Premetto di evitare di confondersi coi soldi che io uso per partecipare all’asta e fare offerta con l’offerta stessa, offerta che sborso solo in caso di vittoria.

Una volta fatto l’account e scelto il vostro splendido garrulo nickname, come vedete dall’immagine il sito vi offre bellamente varie opzioni di pagamento. Potete comprare 15, 29, 50 crediti, al prezzo di un euro a credito, fino a una massimo di 1000 crediti (per volta, immagino che niente impedisca di comprare 2 carichi da mille crediti l’uno). Tutti gli acquisti sopra i 50 crediti vi garantiscono l’acquisizione dello status VIP per un mese, ma di questo tratteremo più tardi.

Ok ora avete l’account, avete le vostre sfavillanti fiches, manca solo l’asta. Vi sono fondamentalmente due tipi di aste nello specifico di AsteVip, le Aste Inverse a le Aste Express, noi siamo interessati alla prima. A loro volta le Aste Inverse sono soggette a diverse condizioni, alcune (di solito quelle che hanno come premio un oggetto abbastanza costo) sono riservate a Utenti VIP, altre sono esclusivamente per i Nuovi Utenti e altre ancora, le Aste Blu, sono per chi non ha conseguito nessuna vincita nel mese corrente.

Prima di esaminare dettagli come limiti delle offerte e informazioni sulle offerte spieghiamo il funzionamento di qualsiasi Asta Inversa, funzionamento che consiste fondamentalmente su un assioma:

Chi fa l’offerta più bassa, e questa offerta è unica, vince l’asta.

L’offerta si esprime in numeri decimali, quindi può essere 0,46 euro come 5,60 euro eccetera. L’esempio in soldoni è il seguente: io e Topolino partecipiamo alla stessa asta, dove c’è in palio un -mettiamo- iPod di 64 GB. Topolino fa dieci offerte, quelle che vanno da 0,01 euro a 0,1 euro. Io sono più sgamato e ne faccio undici, quelle che vanno da 0,01 a 0,11 euro. Nessuno altro fa un’offerta di 11 centesimi. Vinco e ringrazio il pubblico. Capite bene che in un’asta per un iPad (e per qualsiasi altra chincaglieria elettronica che fa trend) i partecipanti sono molti, e oltre che aspirare al prodotto aspirano a bullarsi con gli amici facendo, ”We sfigato, iPhone a 5 euro, dov’è il tuo Dio ora???”. Nella bolgia dell’asta, tutti sparano numeri, ostacolandosi a vicenda, per cui diventa estremamente difficile prevedere quale offerta rimarrà la più bassa e vergine rispetto alle offerte altrui.

OVVIAMENTE c’è un limite alle offerte. Ogni offerta che fate cosa denaro sonante, che vi viene scalato dai vostri crediti. E mentre possono essere necessari 10 centesimi a offerta nell’asta per la pennetta USB a forma di Puffo, questa può arrivare alla cifra di un euro nelle aste per l’iPhone bianco, roba che se voglio coprire le offerte che vanno da 0,50 euro a 1 euro mi bevo tutto il mio capitale da VIP. Oltretutto il numero di offerte per una singola asta è limitato, possono essere 150 o 500 (o un altro numero di) cartucce da sparare, e ogni cartuccia costa. A riguardo, il vantaggio dell’Asta per Utenti Vip è che permette di partecipare ad aste in le offerte sono aggratise, ovviamente non concedendone più di 150-200 di solito.

Ora, fin qui la storia sembra una semplice lottera rionale di periferia, io più offerte (biglietti) faccio (compro) più ho chance di beccare la più bassa senza che gli altri la becchino pure loro (vincere la Graziella). E questo è, tra parentesi, quelli che alcuni utenti effettivamente fanno, come ad esempio il mio amico.

[more]Ci sono persone che sono disposte magari a rischiare 200 euro con un’alta probabilità di vittoria per acquisire beni che ne valgono 700 oppure per rivenderli su eBay per farci un guadagno. E’ il mercato bellezza.

Nello specifico si creano più account (facciamo quattro), li si dota di 20 euri l’uno e se magari ogni offerta costa 10 centesimi con 80 euro copro tutte le offerte che vanno da 0,01 a 8,00 euro. Se per esempio so che per quell’oggetto le offerte fatte dagli utenti sono in genere massimo di 10 euro, io copro l’80% dei casi. Poi dipende da molti fattori, può anche dirti male e all’asta partecipano 8 persone che fanno offerte a tappeto concatenate in modo che non lasciano neanche un buchetto libero e ti stuprano tutte le offerte e bruci 80 euro e vince il gonzo che ha offerto un centesimo più di te, ma di base funziona così e la gente vince spendendo (e rischiando) più dell’utente medio. Che è fondamentalmente la stessa conclusione dell’articolo postato sul thread di LN.[/more]

Vi è però una importantissima differenza tra un WinForLife qualunque e il sistema AstaVip: infatti il gioco ci fornisce diverse informazioni utili.

Per ogni vostra offerta, il sito ci dice se quell’offerta è troppo alta o troppo bassa rispetto all’attuale vincente, e soprattutto se è l’unica (in blu) oppure è stata già offerta da altri utenti (in rosso), o se per ora la tua offerta è la virtuale vincitrice (faccina smile), più altre informazioni come la tua offerta migliore o l’attuale virtuale vincitore. Questo apre un ventaglio di possibilità inedite, oltre a generare un illusorio senso di poter creare strategie efficaci. Ho perso una sera e parte delle ore destinate al sonno a giocare al Piccolo Statistico: per esempio è possibile che, se faccio tre offerte distanti 15 centesimi le une dalle altre (mettiamo 3,20 3,35 e 3,50) e noto che in tutte e tre figura l’utente Topolino, posso arrivare a credere che il topastro abbia fatto un’offerta a tappeto, che chissà per quanto si estende oltre i 3,50 e sotto i 3,20, ma che probabilmente mi di che in quel range tutte le offerte sono già state fatte da lui. Oppure quando faccio un’offerta 3,68 che mi risulta troppo alta, e un’offerta di 3,59 che risulta troppo bassa, se non sono stonato di brutto capisco che l’attuale offerta vincente si trova lì in mezzo, allora dai con lo stanarlo andando di numero medio in numero medio. Capite che si aprono numerose strategie, per esempio crearsi uno stock di offerte troppo alte uniche e poi andare a stanare l’offerta più bassa per annullarla e sperare che la prossima sia la vostra, possibilmente negli ultimi minuti (secondi?) dell’asta. E capite anche che questi informazioni che il sito vi offre servono più a darvi lo stimolo a tentare tentare tentare piuttosto che aiutarvi a diminuire la percentuale di rischio.

In conclusione, capiamo bene quanto sia remunerativa questa attività per il Signor AstaVip, se per un iPhone di 700 euro ci sono almeno una ventina di assatanati disposti a sparare 50 euro in offerte eliminandosi a vicenda. Per ogni vincitori ci sono molti vinti, e voilà les jeux sont faits.

Prima di chiudere definitivamente l’articolo, voglio prevenire il flame del troll di turno che dirà ”eh ma il prezzo equo è molto più basso e quindi si tratta di un gioco svantaggioso, quindi chi ci gioca è un noob”.

[more]Si, tutto vero, di solito le probabilità di vittoria sono molto basse e questi giochi (così come il Lotto e il sistema assicurativo) sono fatti apposta per essere svantaggiosi. Bene, prima che accada tutto ciò, voglio introdurvi a un argomento basilare di Matematica Finanziaria, la cosiddetta ”Teoria dell’utilità”, secondo la quale ognuno agisce associando a ogni grandezza finanziaria un “valore” che ne misura il grado di desiderabilità per lui in quel momento.

Senza ricorrere a formule e grafici (se reputato interessante potrei fare un articolo ad hoc) la teoria spiega come per certe persone sia preferibile rinunciare a una somma certa (i soldi che mi terrei del biglietto o della polizza assicurativa) rispetto a correre il rischio di vincere (per chi gioca al Lotto) o di subire una perdita per un incidente (per chi stipula un contratto assicurativo).

Le due categorie in questione, i Giocatori e i Guidatori,sono persone rispettivamente propense e avverse al rischio, per cui per il Giocatore l’utilità di tenere un euro in tasca è minore rispetto all’utilità di magari (e ne lmagari troviamo la probabilità di) vincere la Graziella e vantarmi col collega di lavoro, mentre per il Guidatore l’utilità di tenermi in cassaforte i soldi che utilizzerei per il premio assicurativo (quello che pago periodicamente all’assicurazione) è minore rispetto al rischio di non assicurare la macchina e magari pagare diecimila euro di danni perchè il cretino di mio figlio non distingue ancora il freno dalla frizione.[/more]

via

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