Vuoi un grissino? Storia di un trolling involontario
Era stata una bella giornata (se non fosse per i postumi del vino). Quella che l’aveva preceduta era stata una giornata ancora migliore (se non fosse per la dinner toscana). Le due autovetture erano così composte: la prima, pilotata da @Allegra, conteneva (ebbene sì, riusciva a conterli tutti): @Giumini, @Taldeital e @Goblin. Quella in cui ero io conteneva @Ziojama (alla guida), @Ziocrio, @Tolteko e @Luna.
Poco dopo aver smesso di ridere per questa foto…
…arriviamo ad un autogrill senza con infamia e senza lode e cerchiamo qualcosa da mangiare. Il mio stomaco era ancora contrario all’introduzione di cibo, eppure il caldo e la mia bocca agognavano qualcosa di buono. Siccome non era presente Ambrogio, optai per un sano e fanciullesco cucciolone (che tristi le nuove barzellette) e lo mandai giù per la gioia delle mie papille gustative e con il disgusto del mio stomaco. Non ricordo esattamente cosa mangiassero gli altri, se non due orrende coca-cole (sì cazzo, al plurale!) ZERO.
Dopo una vaga digressione sulla differenza idiota tra la coca-cola light, per donne, e la coca-cola zero, per uomini (che consiste praticamente nell’aver diminuito la presenza di aspartame da 1.0 grammi a 0.7 grammi) la nostra reginetta nota che non avevo praticamente mangiato nulla e mi allunga il suo “bidone” di grissini (sì, aveva più o meno quelle dimensioni):
“Ne vuoi uno?”, mi chiede.
Ascolto la mia pancia, ascolto la mia lingua, e do ragione alla seconda: “Sì grazie”
Allungo la mano e ne prendo uno. Ne mozzico un’estremità e sento che ha un sapore strano, quasi di sigaretta. Decido che quel gusto non fa per me e lo appoggio sul tavolo a fianco, avendo cura di non far notare la mia manovra evasiva (dopotutto mi aveva offerto una parte del suo cibo, che mostro sarei stato a dirgli che non mi piaceva?).
Dopo 42 secondi Goblin rivolge la sua attenzione sulla confezione di grissini e si concentra sull’etichetta: “Allo speck” dice ad alta voce.
Silenzio.
Poi un’esplosione: BWUAHUHA!!!
Grasse risate di tutti i presenti, che si possono riassumere così:
Allegra: AHAHAHAHAHAH
Luna: AHAHAHAHAHAHAH
Danilo: AHAHAHAHAHAHA
Alessandro: AHAHAHAHAHAH
Andrea: AHAHAHAHAHAHA
Stefano: AHAHAHAHAHAHA
Giuseppe: AHAHAHAHAHAH
Cercando di farmi sentire le sue parole tra il vociare rapsodico e schizoide di tutti gli altri commensali il buon Giancarlo mi dice: “Non volevo, scusa”.
Sembrava sincero.
Da allora nella mia mente ronza una e una sola domanda: “Mi ha trollato di proposito o è semplicemente l’uomo sbagliato al posto sbagliato in ogni momento l’uomo giusto al momento giusto?”
La verità è sepolta dentro di lui.
E il sibillino Giumini non rivela mai l’essenza delle cose, ma (come gli oracoli) rivela solo quello che ritiene necessario.
Non saprò mai la verità.
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