Sabayon Linux 6

Sabayon Linux is a Gentoo-based distribution which follows the works-out-of-the-box philosophy, aiming to give the user a wide number of applications that are ready for use and a self-configured operating system. Sabayon offers the user an easy-to-use workspace with a captivating look, good hardware detection and a large number of up-to-date software packages installed by default, with additional software available from a repository. Sabayon is available in several flavors featuring respectively the KDE, GNOME, LXDE, Xfce and Enlightenment desktop environments.

Sabayon Linux è una distribuzione basata su Gentoo che segue la filosofia “out of the box”. Lo scopo è quello di offire un ampio numero di applicazioni pronte all’uso e un sistema operativo auto-configurante.
Sabayon offre uno spazio di lavoro semplice da utilizzare e carino da vedere, una buona capacità di rilevazione hardware ed un gran numero di applicazioni aggiornate preinstallate, con software aggiuntivo disponibile su un repository.
La distribuzione è disponibile in diverse incarnazioni, differenti per tipo di desktop environment: KDE, GNOME, LXDE, Xfce ed Enlightenment.

Questo è quanto dice Distrowatch. Mi permetto di aggiungere qualcos’altro di mio.

Sabayon è la distribuzione italiana più diffusa nel mondo, storicamente è stata la prima ad integrare un compositor di default (Beryl, all’epoca).

Caratteristica pressoché unica è quella di integrare due package manager interoperanti: ad un classico package manager binario à la Synaptic, ossia Entropy, si affianca il potente Portage ereditato da Gentoo Linux. Il primo consente di installare velocemente tutti i pacchetti che servono, il secondo permette di fare fine-tuning del proprio sistema. Volete un pacchetto con una configurazione particolare? Cambiate una flag, chiedete a Portage di reinstallarlo. Fine. Questa caratteristica consente di coniugare la flessibilità paurosa di un sistema Gentoo con la comodità di un package manager binario. Si può anche installare Sabayon, togliere entropy ed usare solo Portage: è retrocompatibile al 100% con la distribuzione madre.

Altro punto di rilievo rispetto alla maggior parte delle altre distribuzioni è la possibilità di scegliere la versione che più si sposa alle esigenze personali, ce ne sono una pletora:
* KDE è la mia versione preferita, è un ambiente completo e molto integrato. Come downside, è anche quello più pesante.
* GNOME è la versione che sfrutta l’altro grande competitor nel mondo dei desktop environment Linux. Personalmente lo trovo meno pulito ed integrato di KDE, ma sono decisamente gusti personali. È la stessa interfaccia che utilizzava Ubuntu di default.
* LXDE è una versione ultraleggera, nell’incarnazione a 32bit occupa un centinaio di MB di RAM. La utilizzo frequentemente per rivitalizzare vecchie macchine. Con questa interfaccia, la responsività di Sabayon è leggermente superiore a quella del vecchio Windows XP: il vostro Pentium 3 800MHz in cantina servirà di nuovo a qualcosa.
* Xfce è simile ad LXDE.
* Enlightenment è un desktop environment ultraleggero ed innovativo.
* CoreCDX è una iperleggera che utilizza il desktop environment Fluxbox. Molto comoda se avete un rottame sistema estremamente vecchio oppure per finalità di personalizzazione estrema
* SpinBase è una versione che non integra alcun ambiente grafico. La uso su un server virtuale Xen per il lavoro di ricerca (eseguo simulazioni). È molto utile anche per creare una nuova distro Sabayon-based.
* ServerBase è molto simile alla precedente, ma usa un kernel ottimizzato per l’uso server
Tutte queste versioni sono disponibili sia in versione 32bit che 64bit. Le versioni GNOME e KDE escono con XBMC preinstallato e possono funzionare in modalità mediacenter.

Il piano di rilascio di Sabayon è piuttosto caratteristico. Una nuova versione stabile viene rilasciata ogni 3-5 mesi circa. Considerando che si tratta di una rolling release, però, può succedere che un sistema fresco di installazione si ritrovi con qualche centinaio di aggiornamenti da effettuare. Decisamente scocciante. Per aggirare questo problema esistono le versioni “daily”: ogni giorno vengono ricostruite automaticamente tutte le iso, a disposizione degli sviluppatori. Due volte a settimana queste vengono rese pubbliche. Non sono marcate come stabili, provatele a vostro rischio, personalmente comunque non mi hanno mai dato problemi.

Come fanno a ricostruire tutto tutti i giorni? Esiste un piccolo, geniale tool che si chiama Molecule. Consente, scrivendo qualche semplice file di configurazione, di creare una nuova distribuzione Sabayon-based in maniera automatica. Io lo utilizzo per produrmi una Sabayon KDE personalizzata che contiene già alcuni pacchetti che voglio e di default non ci sono. Il team di sviluppo la usa per costruire una nuova SpinBase, quindi utilizzando quella costruisce sopra tutte le altre versioni. Il tool ha permesso in tempi recenti una piccola proliferazioni di distribuzioni derivate, un paio di esse (Forensic Linux e Grusha Linux) sono anche distribuite sulla rete.

Come detto, Sabayon è rolling release, che significa che la transizione fra versioni è implicita: se installate Sabayon 6 e lo mantenete aggiornato, il giorno dell’uscita di Sabayon 7 avrete esattamente una Sabayon 7. Fare aggiornamenti continuamente però può essere scocciante. La politica di aggiornamento attuale ha tre livelli:
1) Appena un pacchetto è pronto, viene messo nel repository sabayon-limbo;
2) Se gli utenti del limbo (normalmente i beta tester di Sabayon) lo reputano stabile, viene messo in sabayonlinux.org;
3) Dopo qualche giorno di permanenza in sabayonlinux.org, i pacchetti sono mossi in sabayon-weekly, una volta a settimana.
Sabayon 6 punta di default al solo sabayon-weekly, che significa aggiornamenti settimanali ben testati. Ovviamente lo si può puntare a sabayonlinux.org se si vogliono aggiornamenti prima possibile (io l’ho fatto) oppure a sabayon-limbo se si è disposti a rischiare o si vuol dare una mano col testing.

Dal punto di vista del riconoscimento hardware, Sabayon si caratterizza per l’uso automatico dei driver proprietari. Se avete una scheda video nVidia o AMD oppure una scheda wireless Broadcom, i driver proprietari saranno selezionati ed utilizzati fin dal primo avvio in live. Questo vale almeno per le release KDE e GNOME, mentre le altre, che sono della dimensione di un CD, preinstallano driver open source.

Se volete dargli un’occhiata, la versione 6 è uscita da poco. Trovate qui la press release per le versioni GNOME e KDE, quo la press release delle versioni core e qua la pagina dei download. La versione 6 delle release LXDE, Xfce ed Enlightenment è stata rilasciata un po’ dopo, la press release sta qua.

Fonti: Distrowatch, Wikipedia, Sito web di Sabayon

[edit] Aggiunta la politica di aggiornamento
[edit] Inserita la press release delle versioni light

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