Squirting

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Lo squirting è un tipo di orgasmo prettamente vaginale, si ottiene con la stimolazione ripetuta del punto G, cioè la radice del clitoride (situata a circa 2,5 cm all’interno della parete anteriore della vagina) si favorisce la secrezione da parte delle ghiandole di Skene di liquido all’interno dell’uretra che può essere espulso durante l’eiaculazione. Comunque sia, l’orgasmo femminile è anche il risultato di un complesso concatenarsi di fattori psicologici e fisici.

Questa stimolazione provoca il risveglio di un residuo prostatico, si avverte quindi lo stimolo di urinare, se non ci si trattiene si ha questo particolare eiaculazione.
Il liquido espluso caratterizza ulteriormente questa pratica… se espulso con violenza (quindi a getti) si definisce Squirting, se invece le quantità sono minori e la forza d’espulsione è bassa si parla di Gushing.

Anatomia

Nel 1673 Regnier de Graaf identificò la “prostata femminile” costituita da un insieme di piccole ghiandole con i loro canalini situate attorno all’uretra, denominate in seguito nel 1860 da Alexander Skene come ghiandole di Skene.
Queste ghiandole (simili alla prostata maschile prepuberale) hanno la funzione di espellere del liquido, aumentare la lubrificazione e la libido.
Il loro eventuale ma non necessario sviluppo avviene sotto lo stimolo androgenico (ormone maschile che è presente in piccola quantità anche nella donna).
L’espulsione di questo liquido, a volte molto abbondante, secondo Ernst Gräfenberg, avverrebbe all’acme dell’orgasmo e non fuoriuscendo dalla vulva bensì dall’uretra femminile.

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Nel 2002 Emanuele Jannini, endocrinologo e docente di sessuologia medica, con la sua equipe di ricerca dell’ Università dell’Aquila offrì una spiegazione per questo fenomeno, così come per le frequenti smentite della sua esistenza:

…Le aperture delle ghiandole periuretali sono di norma della dimensione dei pinoli, e variano nella dimensione da donna a donna, fino a quasi scomparire in alcune donne. Se le ghiandole periuretali sono la causa dell’eiaculazione femminile, questo può spiegare l’assenza di questo fenomeno in molte donne.
Le ghiandole si riempiono con il fluido durante il rapporto sessuale e posso essere sentite attraverso il muro vaginale. Il rigonfiamento del tessuto circostante l’uretere, può essere una combinazione di ghiandole che si riempiono col fluido e del tessuto erettile delle donne che si solleva.
E’ questo, sembra, il ritmico contrarsi dei muscoli pelvici durante l’orgasmo che espelle il fluido accumulato come ultima componente dell’eiaculazione femminile. Il quantitativo di fluido rilasciato può essere considerevole, attraverso il ripetersi di riempimento e svuotamento delle ghiandole durante l’orgasmo.
Recentemente Colin Wendell Smith ha proposto che venga accettato dalla comunità scientifica la terminologia di “prostata femminile”, intendendo un organo capace di rilasciare del fluido durante l’orgasmo e di contribuire ad aumentare il piacere femminile…

Storia

Nonostante già Aristotele nel I secolo a.C. ne abbia scritto notando che la donna durante l’orgasmo emette un getto, ad oggi non ci sono ancora riferimenti chiari su manuali di educazione sessuale su questa reazione fisiologica.
Si dice che Galeno (anatomista e medico del II secolo d.C) ne fosse a conoscenza descrivendo la prostata femminile mentre l’anatomista Rinaldo Colombo riferì dell’eiaculazione femminile mentre spiegava le funzioni del clitoride.

Nel XVII secolo, l’anatomista tedesco Regnier de Graaf scrisse un libro sulla anatomia femminile e parlò di fluidi “che correvano fuori” e “che zampillavano” durante l’eccitamento sessuale.

Si era scritto poi dell’eiaculazione femminile in molti testi pornografici ad esempio in “The pearl” un’antologia inglese che raccoglie racconti dell’epoca vittoriana (‘800) pieni di orgasmi femminili “bagnati” ma queste storie furono liquidate come allucinazioni maniacali maschili.

Il nordico Theodor H. van De Velde, nel 1926, pubblicò un manuale per coppie sposate nel quale raccontava che alcune donne durante l’orgasmo rilasciano del liquido. Ben pochi lo presero sul serio.
Fino agli anni ottanta l’eiaculazione femminile era largamente ignorata dalla comunità medica.
In quegli anni il tema ritornò in auge con il bestseller The G Spot: And Other Discoveries About Human Sexuality scritto da Alice Khan Ladas, Beverly Whipple e John Perry.
Il libro non solo riconosce l’esistenza del punto G, ma porta all’interno della comunità medica l’innovativo concetto per cui l’eiaculazione femminile costituirebbe una delle principali fonti della salute sessuale delle donne, come naturalmente accade anche per l’uomo.

Chimica

Le sostanze dal corpo secrete oggigiorno non sono più segrete… [cit.]

Soltanto nel 1981 la Dalhousie di Hlifax, Nuova Scozia, analizzò questo liquido.
Il gruppo di ricerca, che comprendeva Edwin Belzer Jr., Perry e Whipple pubblicò i risultati delle analisi dei liquidi prelevati da alcune volontarie sul “Journal of sex research”.
Attraverso le analisi chimiche è stato rilevato che il fluido espulso contiene:

Glucosio, Fruttosio, antigene prostatico specifico (enzima prodotto negli uomini dalla prostata e alla base dell’eiaculato maschile; nelle donne si ritiene sia generato dalle ghiandole periuretali. La sua funzione fisiologica negli uomini è quella di mantenere fluido il seme dopo l’eiaculazione, permettendo agli spermatozoi di “nuotare” più facilmente attraverso la cervice uterina), un livello molto basso di creatinina e urea (i due principali componenti dell’urina, trovati in alti livelli nelle analisi dell’urina pre e post eiaculazione).

Analisi chimica (eiaculato/urina):

urea (6 grammi nell’eiaculato / 25,6 grammi nell’urina)
acqua (40 / 49 g)
acido solforico (3,2 / 8,3 g)
acido fosforico ( — / 3 g)
acido cloridico ( — / 9,6 g)
ammoniaca (2,3 / 6,2 g)
creatinina (2,6 / 12,9 g)
calcio ( — / 2,2 g)
acido ippurico (1,3 / 1,2 g)
sodio ( — / 1,2 g)
PSA (4, 2 / — g) –> Antigene prostatico specifico
glucosio (1,8 / 1,1 g)

Nella società odierna

In alcuni film pornografici, le donne sono mostrate mentre eiaculano un fluido chiaro o lattiginoso.
La validità della pornografia come una fonte di prove è quantomeno sospetta, poiché c’è un forte incentivo a generare un effetto visivo drammatico, con nessuna assicurazione circa la registrazione accurata degli eventi reali.

Nell’industria pornografica, le pornoattrici Cytherea, Sindee Jennings e Akane Hotaru ad esempio, sono famose a causa delle loro eiaculazioni particolarmente intense e voluminose.
Tanto da aver ricevuto il titolo di “Squirt Queens”.

Il feticcio dello squirting è diffuso anche nella pornografia giapponese dove prende il nome di Shiofuki.

Nel Regno Unito, la British Board of Film Classification, l’ente britannico che si occupa della classificazione dei film, nega l’esistenza del fenomeno dell’eiaculazione femminile, definendola come la sola urinazione durante l’atto sessuale, negando l’esistenza dell’ eiaculazione da ghiandole (quindi dell’ espulsione di liquido lattiginoso molto differente dall’urina) e classificandola come perversione sessuale escludendone in tal modo la rappresentazione a causa della normativa inglese sulla censura che viene imposta su ogni materiale che ricade all’interno della sezione 2 degli Obscene Publications Acts (Disposizione sulle pubblicazioni oscene) che proibiscono la rappresentazione di pratiche riferite all’urofilia.

L’autrice e sessuologa Carol Queen ha prodotto un video educativo (con lei protagonista) che si propone di insegnare ad eiaculare alle donne che in precedenza non erano in grado di raggiungerla.

L’educatrice sessuale Susan Block, ha prodotto un video educativo chiamato “il salone dello squirt della dottoressa Suzy” con la partecipazione dell’esperta di punto G e di eiaculazione femminile Deborah Sundhal, insegnandole ad eiaculare, così come le dimostrazioni dalla voluminosa eiaculatrice Annie Body e l’eiaculatrice tantrica Leila Swan, e il primissimo piano del punto G, prima, dopo e durante l’eiaculazione.

I Batoro dell’Uganda considerano una donna adulta e pronta per il matrimonio solo quando riesce, masturbandosi, a eiaculare bagnando un muro. Le donne anziane insegnano alle giovani come fare “Kachapati” che in lingua batoro vuol dire proprio “spruzza il muro”.

Gli abitanti di alcune isole dell’Oceano Pacifico del sud, le Trobriand, non solo conoscono l’importanza dei muscoli pelvici e l’esistenza del punto G ma giudicano che la donna abbia goduto veramente solo se eiacula.

So cosa state pensando tutti:
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Ma questa è la nostra politica… se volete approfondire avete le ditina per googlare Apetubare! ;) [/more]

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Fonti: Wiki | Informarmy | Girl Power | Comodo.it

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