What the fuck happened on Mars?

Bentornati alla rubrica che vi fa viaggiare tra le stelle senza sborsare un soldo in trip allucinogeni, Curiosità Spaziali!
Più che una curiosità stavolta vi propongo un mistero rimasto irrisolto fino a pochi anni fa.
Che diamine è successo su Marte?

Dicotomia

Marte ha sempre avuto un ruolo importante nella cultura umana. Come dio della guerra, per le varie storie sui marziani, per le sue particolarità.

Tutti sappiamo che su Marte ci sono l'Olympus Mons, il più grande rilievo del sistema solare con i suoi 24km di altezza, e la Valles Marineris, la più grande frattura geologica del sistema solare con i suoi 4000km di lunghezza.

Tutti sanno che su Marte una volta c’erano fiumi, laghi, persino oceani.
Tutti sanno che ora Marte è un luogo freddo, desolato, un immenso deserto.

Invece, non molti sanno della dicotomia di Marte.
Marte ha un emisfero boreale coperto da enormi pianure e con pochissimi rilievi. Il suo emisfero australe invece è formato da immensi altipiani, migliaia di crateri e profonde fratture nella crosta.
La cosa più impressionante è che fra i due emisferi c’è una differenza di 6km nell’altitudine media.

Qual è il significato di tutto questo?
Perché Marte è “diviso a metà”?
Che cosa è successo?

Hellas, Argyre e Isidis

Hellas, Argyre e Isidis sono tre crateri situati su Marte.

Piccola domanda: cosa è successo sulla Terra 65 milioni di anni fa?
Bravi, si sono estinti i dinosauri in seguito all’impatto di un asteroide.
Questo asteroide era largo fra i 12 e i 16 km, e produsse il cratere di Chicxulub nella penisola dello Yucatan.
Questo cratere è largo 180km, l’impatto che lo formò quasi estirpò la vita dal nostro pianeta.

Bene.

Hellas ha un diametro di 2300km, Argyre di 1800 e Isidis di 1500.
Questi tre crateri sono alcuni dei più grandi presenti nel sistema solare, anzi Hellas è stato il più grande per molto tempo.
Questi tre crateri probabilmente si formarono quasi contemporaneamente, quando un oggetto con un diametro superiore ai 200km si frammentò e si schiantò su Marte circa 4 miliardi di anni fa.

L’impatto di un asteroide di 10km rappresenta un evento apocalittico per un pianeta come la Terra.
Su Marte, l’impatto con un oggetto 20 volte più grande è qualcosa che va oltre l’apocalittico.

L’atmosfera di Marte venne spazzata via, la debole gravità del pianeta non poteva opporsi alla forza dell’impatto.
La crosta del pianeta subì terribili deformazioni, a causa di questi impatti si formarono l’Olympus Mons(insieme a tutti gli altri immensi altipiani a lui contigui) e la Valles Marineris.
Marte venne letteralmente frenato da questi impatti, infatti un pianeta così piccolo dovrebbe ruotare molto più velocemente della sua attuale velocità di rotazione, e l’inclinazione del sua asse porta ancora i segni di questo evento.
Il suo asse di rotazione varia -disordinatamente- fra i 14,9 gradi e i 35,5 gradi su cicli di alcuni milioni di anni.

Finora vi ho descritto un evento catastrofico, quasi impossibile da immaginare.
Ma il bello deve ancora venire.
Perché sì, questi impatti sono impressionanti, ma sono stati solo un preludio.
L’introduzione al vero showman.

Borealis Basin

Nel 2008 un gruppo di scienziati dell’MIT e della NASA affermarono di aver trovato il più grande cratere del sistema solare.
Guarda caso questo cratere si trova su Marte.

Ma ora vi starete chiedendo: Ma quanto è grande questo cratere?

Il Bacino Boreale, questo è il suo nome, è lungo 8500km e largo 10600km.
Potrebbe contenere al suo interno l’Europa, l’Asia e l’Australia contemporaneamente, e ricopre il 40% della superficie del pianeta rosso.

Questo tremendo impatto, avvenuto poco dopo Hellas e compagnia bella, fu causato da un oggetto largo almeno 2000km.
Grande almeno quanto Plutone.
Al momento dello schianto 6km di crosta dell’emisfero boreale del pianeta si staccarono per poi disperdersi nel sistema solare.

Per renderla semplice Hellas, Isidis e Argyre sono stati come il colpo di un fucile a pallettoni.
Borealis è come un colpo di un cecchino con un Barret .50.

Questo colpo di grazia segnò la fine del pianeta rosso.
Un pianeta che aveva grandi possibilità di ospitare la vita venne finito con un colpo alla nuca.

L’eredità di Marte

Come si suol dire non tutto il male vien per nuocere.
Con Marte abbiamo la prova che gli asteroidi e le comete possono “uccidere” un pianeta.
E cosa significa questo per noi?
Che non dobbiamo abbassare la guardia.

La Terra è già sopravvissuta a molti impatti devastanti, ma sembra che il genere umano consideri gli asteroidi materiale buono solo per i blockbuster del cinema.
Ma non vuol dire che il pericolo non esista.

Sapete cos’è l’evento di Tunguska, no?
Agli inizi del ‘900 un asteroide esplose sopra il cielo della tundra siberiana abbattendo 2000 km quadrati di foresta.
Ma sapete dove sarebbe esploso l’asteroide se fosse entrato nell’atmosfera solo 3 ore più tardi?
Sopra Mosca.

Quell’asteroide era grande solo 70 metri, e oggetti così piccoli sono quasi impossibili da avvistare con adeguato anticipo.
Sappiamo che esistono oggetti vaganti nel sistema solare grandi quanto, e più, di quelli che hanno devastato Marte.
La cosa più preoccupante è che è stato calcolato che esistono centinaia di migliaia di asteroidi nel sistema solare con un diametro superiore ai 5km.
E conosciamo le orbite di solo il 5% di essi.

Non dobbiamo pensare di essere al sicuro, il sistema solare è molto più pericoloso di quello che sembra.
Non ci vuole niente a passare da I Robinson a Deep Impact.

Fonti
Wikipedia
MITNews
Molteplici libri dispersi nella mia libreria.

[Curiosità Spaziali] è la rubrica di Lega Nerd sulle curiosità e notizie riguardanti spazio e astronomia.

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