Ducati Hypermotard 796

Drugo’s Reviews stasera si veste di pelle, e non per la solita serata sado-maso.
Stavolta si parla della Ducati Hypermotard 796.

Che cos’è l’Hypermotard 796
E’ la versione più “piccolina” della fortunata Hypermotard 1100, che dal 2007 aiuta enormemente la casa di Borgo Panigale nelle vendite.

Motore
Il motore è un evoluzione di quello della S2R 800. O meglio, più che di evoluzione qui si parla di un esperimento alla Frankenstein.

La cilindrata è la stessa, 803 cm³, ma il carter è della 848 e la testata, a due valvole desmodromiche con distribuzione a cinghia dentata, ora è a candela singola e non più doppia.
Eroga 81 cv e 8 kgm abbondanti alla ruota, poco meno della sorellona maggiorata.

Ottimi i consumi che si mantengono sempre intorno ai 20 Km/l durante l’utilizzo misto, ovvero quello che fa giornalmente un pendolare -che vive quasi in campagna- per andare a Bologna.

Ciclistica
Il telaio è il classico traliccio in tubi in acciaio Ducati, con il forcellone monobraccio infulcrato direttamente al motore.
La forcella è a steli rovesciati da 43 mm, non regolabile, mentre il mono posteriore è regolabile in precarico, compressione ed estensione.

Le leve di freno e frizione idraulica sono regolabili e i paramani sono fissati con robuste staffe in plastica e metallo.
Tutte le sovrastrutture sono in plastica, ma nel catalogo accessori sono presenti anche quelle in carbonio.

I due freni anteriori sono composti da dischi flottanti da 310 mm morsi da pinze Brembo radiali (altro che le finte Brembo Aprilia), il posteriore è un disco singolo da 240 mm morso da una pinza a un pistoncino.
Lo scarico è un 2-in-1-in-2 con terminali sotto sella, catalizzatore sotto il motore e doppia sonda lamba per abbattere emissioni e consumi.

La frizione è una multidisco anti-saltellamento a bagno d’olio.
Le ruote sono delle Marchesini con razze ad Y da 17″, e montano gomme -da 120/70 e 180/55- marchiate Pirelli Diablo Sport.

Estetica
Esteticamente la 796 differisce dalla 1100 solo per i colori disponibili.
L’Hypermotard ha un’estetica unica ed immediatamente riconoscibile. I suoi punti di forza sono i paramani/specchietti e il retro caratterizzato dagli scarichi sotto-sella sormontati dalla luce dei freni “a ufo”.
L’insieme ha una forte caratterizzazione aggressiva, decisamente adatta per una moto di questo tipo.

Guida
La 796 ti istiga a guidare da tamarro.
Chi ha provato a guidare altre supermotard bicilindriche sa che la classica guida da motard -ovvero col piede in fuori- spesso è controproducente e si tende a guidarle classicamente, ovvero tenendo in fuori il ginocchio.
Ma se guidiamo così la 796 l’unico risultato che si otterrà sarà una sequela di risate da parte di chi ti sta dietro.

Guidandola normalmente si tenderà a percorre molto lentamente le curve perché la moto tenderà inesorabilmente ad allargarle.
Il rimedio è una sana guida di ignoranza.
Invece di dosare il gas bisogna aprirlo per innescare un sano sovrasterzo che aiuterà a chiudere la curva e a non farsi superare dalle lumache nel frattempo.

La Ducati afferma che questa è un’ottima moto per neofiti.
Niente di più sbagliato. In confronto guidare una ZX6R è come guidare un Ciao.
Il motore, nonostante la cilindrata “piccolina”, rimane molto cattivo, specialmente sotto i 3000 giri.
E la frizione -morbidissima- non aiuta. Essa è molto modulabile, ma lo stacco rimane molto netto rispetto a quella delle moto giapponesi.

La frenata poi è molto potente, l’impianto radiale permette delle belle inchiodate anche usando solo due dita. Sul bagnato o su fondi con poca aderenza bisogna stare molto attenti a non bloccare la ruota anteriore.

Il motore -come dicevo prima- è molto cattivo.
La potenza è più che adeguata per un uso stradale, ma la coppia è qualcosa di assurdo.
Nel senso che sembra quasi un motore elettrico, se non fosse per il rombo(molto bello e molto forte, del genere che la gente ti sente a 2 Km di distanza).
Anche a 1000/2000 giri si ha tantissima coppia, difatti le partenze in sgommata sono ordinaria amministrazione, ed essa inizia a calare solo intorno agli 8500 giri.
Io non me la sentirei di mettere in mano ad un neofita una moto che impenna di potenza anche in seconda.

Devo fare un piccolo appunto sulle gomme di serie. Le Pirelli Diablo Sport sono ottime gomme sportive, oserei dire quasi da pista, ma sul bagnato fanno veramente pena, e ci vogliono un 20 Km buoni prima che si scaldino. Consiglio di sostituirle al primo cambio gomme con dei modelli più adatti all’uso stradale.

Sulla 796 non si riscontrano dei difetti gravissimi.
Gli specchietti all’inizio sono molto scomodi nel traffico, ma una volta fatta l’abitudine si apprezza l’ottima visibilità che offrono.
Se sei alto meno di 175 cm non tocchi terra. Ma dato che io sono alto 184 cm sono cazzi dei tappetti. Trololololo.
Se sei un tipo apprensivo non fa per te, ogni volta che la si parcheggia attira un nugolo di appassionati pronti a farti il 3° grado sul com’è da guidare. E non sto scherzando.

Verdetto
Una moto moto adatta ad ogni utilizzo, dalla città allo Stelvio, con tanta tanta tanta coppia sempre disponibile e molto divertente da guidare.
La sua indole cattiva e bastarda la preclude ai neofiti e a chi non è abituato alle supermotard.
Il sebatoio grande come una provetta -8 litri più 4 di riserva- obbliga soste frequenti (ogni 200 Km circa) ma consuma comunque poco, circa 20 km/l.
Le Diablo Sport di serie non sono adatte alla pioggia, vista la loro natura sportiva, e ci mettono qualche minuto prima di entrare in temperatura.

Voto: 8/10
Moto divertentissima da guidare, ma con una coppia quasi esagerata per l’uso stradale.

Recensione alternativa perché è giusto essere imparziali.
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Specifiche tecniche

[Drugo’s Review] è la rubrica a cura di @rorscach796 che recensisce di tutto e di più.

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