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L’entomofobia

Entomofobia: paura persistente, anormale ed ingiustificata degli insetti

CAZZO! quanto mi è mancata P.A.U.R.A.?, questa notte per festeggiare trattiamo qualcosa che certamente possa scatenare in voi reazioni compulsive sfocianti in un estuario di salti dalla sedia, schifo, ribrezzo, urla soffocate, mani davanti agli occhi, nausee, vertigini, strani formicolii e il più puro semplice e caotico PANICO! Ovvero gli insetti.

L’entomofobia viene definita una paura specifica e generale. Partendo dal presupposto che tutte le paure possono essere considerate specifiche, per generale si intende una fobia che a sua volta “contiene” altre paure, in questo caso l’aracnofobia e l’acarofobia.

Mentre l’aracnofoba/o ha paura SOLO dei ragni e l’acarofobo/a solo degli insetti che provocano prurito, l’entomofobo/a teme TUTTI gli insetti, siano essi grandi, piccoli, veri o finti; in più anche una situazione priva di insetti ma collegabili o con allusione ad essi può scatenare la medesima reazione incontrollabile.

C’è da dire che spesso l’entomofobia viene confusa con la repulsione, se state leggendo queste righe, di sicuro provate repulsione e disgusto (il vero entomofobo guardando la foto qui sopra ha già spento il pc urlando per nascondersi sotto le coperte e piangere), quindi tranquillizzatevi!

A differenza di molte altre fobie, la paura degli insetti ha diversi fattori scatenanti; di solito lo shock da contatto è la causa più frequente, ma anche… chessò, beccarsi i pidocchi dalle suore e vedere l’immagine ingrandita del parassita può segnare in modo indelebile la vostra sensibile psiche.

Il vero entomofobo trascorre tutta la sua vita armato di insetticida, centogradi, battitappeti e aspirapolveri vari, evitando qualsivoglia contatto con la natura (niente pic nic, niente parchi, niente prati, niente boschi), nei casi peggiori modificando addirittura le abitudini alimentari (niente frutta, niente verdura, preferibilmente cibi in scatola ecc…).

Fortunatamente la fobia può essere superata grazie alla psicoterapia; diversi però sono i vari approcci. Mentre con l’aracnofobia o l’ofidiofobia il metodo è sempre lo stesso (colloqui di gruppo, colloqui mirati, esposizione ad una forma stilizzata del soggetto scatenante, esposizione alla muta, contatto con soggetto scatenante morto ed infine contatto con la causa della propria fobia), nell’entomofobia si usa anche una procedura “shock” (contatto esplicito, diretto ed estremo con la causa fobica).

Se siete arrivati fin qua, l’entomofobia non vi appartiene, se invece avete deciso di sconfiggerla proprio stanotte… bhè… la gallery può essere definita un buon surrogato della procedura shock.

… E tu? Di cosa hai paura?

[P.A.U.R.A.?] è la rubrica a cura di @0paque che tratta di fobie più o meno conosciute

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