Gatto Nero Gatto Bianco

”Louis, I think this is the beginning of a beautiful friendship.”

Gatto nero, gatto bianco è un film del 1998, diretto dal regista bosniaco Emir Kusturica.
È un affresco grottesco sull’edonismo e l’allegria della popolazione gitana.
Una commedia umoristica che tra piccole truffe, matrimoni programmati, oche, distillati ad alta gradazione alcoolica, merda, musiche gitane e uomini (e donne) che sfoggiano baffi, ci porta al cuore della meravigliosa cultura zingara.
Kusturica ci regala un film dinamico e divertente non standardizzato ai soliti codici dell’intrattenimento di massa.

Trama

Pitic, potente padrino gitano magnate delle discoteche, e Zarije, proprietario di un cementificio, sono amici di vecchia data e non si vedono da tempo.
Matko, scapestrato truffatore e figlio del vecchio Zarije, chiede a Pitic del denaro per concludere un affare legato al mercato nero del petrolio, fingendo la morte del padre e spingendo sulla loro amicizia.
Matko coinvolge nel colpo Dadan, chiassoso zingaro di malaffare con una sorella in cerca di marito: Afrodita (da tutti soprannominata “Bubamara” poichè non brilla per bellezza ne per altezza).

Curiosità

In più scene del film, il vecchio Pitic guarda il finale di Casablanca.
Durante il film si può notare un maiale divorare quasi completamente la carcassa di un’automobile.
Emir Kusturica oltre ad essere regista, musicista e sceneggiatore, è celebre per i suoi forti e continui attacchi ai movimenti della destra ultranazionalista serba, come quando nel 1993 ha sfidato Vojislav Seselj a duello.
Lo scontro avrebbe dovuto svolgersi nel centro di Belgrado a mezzogiorno, ma il leader del partito ultranazionalista si è rifiutato, dichiarando di non volere “essere accusato dell’omicidio di un filantropo”.
L’intera colonna sonora è a cura di Goran Brègovic.

Sotto more, il teaser del film sul tema principale “Bubamara”.
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