Il Surrealismo Pop di Mark Ryden

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Blending themes of pop culture with techniques reminiscent of the old masters, Mark Ryden has created a singular style that blurs the traditional boundaries between high and low art.

Di Mark Ryder si è già parlato qui mostrando alcune delle sue visionarie opere e qui impegnato a crearne una da zero.

Ma chi è Mark Ryder?

Nato nel 1963 in Oregon, Ryden è cresciuto in South California ed ha studiato presso l’Art Center di Pasadena, California, dove ha ottenuto il B.F.A. (Bachelor of Fine Arts) nell’87.
Influenzato da Dalì, Borsch, Magritte, dagli artisti Pop e dalla sua preziosissima Magic Monkey (che custodisce gelosamente nel suo studio e che voi vedete nella foto qui sopra e nel MOAR qua sotto), agli inizi degli anni novanta Ryden si inserisce nella corrente del Surrealismo Pop conosciuta come “lowbrow art”.
Questo movimento, che si è diffuso con la fondazione della rivista Juxtapoz (fondata da Robert Williams negli anni ’90), prende spunto da cartoon classici, sitcom anni ’60, pulp art e anime Giapponesi miscelandoli con influenze punk e creando opere caratterizzate da humor e sarcasmo.

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Ryden ha dichiarato di preferir lavorare di notte e dormire di giorno.
Attualmente crea e dipinge nel Castle Green Hotel a Pasadena, Los Angeles, nel suo studio privato che divide con la partner Marion Peck con la quale ha realizzato un cortometraggio intitolato Sweet Wishes che trovate nell’approfondimento.

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La sua abitazione è sommersa da una collezione di gingilli, ciondoli, scheletri, statue, libri, quadri e giocattoli antichi è proprio ispirandosi ad essi ha realizzato i suoi quadri più famosi, come egli stesso ha più volte affermato.
I suoi lavori sono popolati da bambini “super-carini” con occhi da cerbiatto, come dei vecchi cartoni animati.
Le sue opere sono spesso caratterizzate dalla presenza di simboli culturali e religiosi dell’occidente. Prendendo spunto dall’immaginario iconografico delle fiabe, ne ha di fatto stravolto il significato iniziale creando un stile visivo coerente in cui promiscuità, ambiguità e senso del macabro si fondono.

Il soggetto più bizzarro che Mark Ryden abbia è ritratto sicuramente Bubbles, lo scimpanzé di Michael Jackson, che gli è stato consegnato nel suo studio direttamente in limousine.

Ha lavorato con numerosi artisti (Michael Jackson, Red Hot Chili Peppers, Ringo Starr, Butthole Sufers, Jack Off Jill) per copertine di album, che gli hanno permesso di farsi conoscere dal grande pubblico.
La sua fama è cresciuta notevolmente all’interno della cultura goth portando alla produzione di merchandise (borse e libri) venduto in tutto il mondo.
Una delle sue mostre più famose è “The Meat Show”, caratterizzata da bistecche dipinte nelle atmosfere più strane.

Il libro Fushigi Circus è stato un mio incauto acquisto. Ammetto di essere caduta in tentazione.

[more]Però non ricordo se l’ho regalato a qualcuno a no, ho un ricordo sfocato di me che porgo il libro a qualcuno, ma non capisco se è successo davvero o l’ho sognato. La prossima volta che vado a casa dei miei lo cercherò.[/more]

Fonte: qui, qui, qui

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