Memoria e Sensecam

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L’idea di registrare tutta la propria vita nasce prima del digitale, ma solo la miniaturizzazione delle memorie ha consentito di creare dispositivi come la Sensecam.
L’intuizione nasce da Vannevar Bush, che già 60 anni fa sognava di registrare la sua vita, limitato pero dalla tecnologia del tempo. La sfida viene raccolta dai ricercatori Microsoft nel 1999 con MyLifeBits, un progetto che consiste nel registrare e gestire tutti gli eventi della vita di una persona attraverso dati e piattaforme multimediali.
Oggi la Sensecam scatta fino a 4000 foto al giorno in formato jpg e dispone di un gps e di un accelerometro in grado di rilevare i movimenti, ma anche di fotosensori sensibili alla luce.
Di dimensioni molto ridotte la si può portare al collo e dopo essere stata impostata funziona da sola, ad oggi viene utilizzata in ambito medico per pazienti che hanno problemi di memoria.

Prima paziente
La prima persona ad utilizzare la Sensecam, che per privacy viene chiamata semplicemente “paziente B”, è stata un’inglese di 60 anni. Vittima di una grave infezione cerebrale ricordava tutto ciò che era avvenuto prima della malattia, per il resto riusciva a mantenere i “nuovi” ricordi al massimo per 5 giorni. Passando almeno un’ora a giorno a guardare le immagini registrate dalla sua Sensecam col tempo i ricordi di B rimanevano impressi molto più a lungo, cosa che meravigliò i medici che decisero di usare la Cam sui pazienti con lo stesso problema.

Ultima paziente e caso limite
L’ultima paziente è sempre una donna inglese, Claire, colpita da un’amnesia dovuta alla lesione dell’ippocampo, l’area del cervello che permette la creazione di nuovi ricordi. Il problema di Claire è molto più grave, poichè la lesione gli permette di mantenere i ricordi al massimo per 5 minuti. Nonostante passi un’ora al giorno a guardare le foto della Sensecam il suo stato non migliora, anche se sporadicamente alla visione di una foto il suo cervello riesce a richiamare l’intero ricordo, avvenimento che spinge i medici a continuare.

Per ora la Sensecam è sul mercato solo per uso medico ma in futuro potrebbe diventare una specie di “diario visivo” per ognuno di noi.

So che lo state pensando: se il nostro amico Shelby di Memento avesse avuto una Sensecam, si sarebbe risparmiato tonnellate di polaroid.

Via Wired

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