Corso sulle fotocamere per ignoranti 2/3

Prima Parte | Terza Parte

Bentornati al corso sulle fotocamere per ignoranti.
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Scusate se questa seconda parte arriva così in ritardo, ma il mio cane zombie aveva mangiato il foglio su cui l’avevo scritta.
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In questa seconda parte vedremo come, quando e perché usare le compatte digitali.

Compatte
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Come
La maggior parte delle compatte è orientata verso un pubblico amatoriale, quindi la maggior parte dei parametri di scatto è decisa automaticamente dal software della fotocamera per facilitarne l’uso.

I pochi parametri personalizzabili sono generalmente: EV(luminosità), bilanciamento del bianco e l'ISO.

Ma dato che nelle varie modalità full-auto anche questi parametri vengono gestiti automaticamente non conviene sbattersi troppo nel modificarli ogni volta.
Conviene solo se gli automatismi non riescono a gestire la foto che si tenta di scattare, col risultato di ottenere il ritratto astratto dipinto da un tossico in crisi di astinenza dello scatto voluto.
In questi casi conviene spendere un po’ di tempo nel modificare le impostazioni della fotocamera.

Il modo migliore di usare le compatte consiste nell’affidarsi, oltre che alla fortuna, alle modalità/scene preimpostate.
Dato che questa categoria di fotocamere non può, fisicamente, scattare immagini di alto livello la scelta della modalità più appropriata e incrociare le dita sono le uniche cose sensate da fare.

Quando
Per le compatte posso solo consigliare di scattare in ambienti ben illuminati, per tre motivi:

1_Flash: i flash incorporati in queste fotocamere non verranno mai ricordati per la loro incredibile potenza, in uno scatto notturno il flash ha una portata effettiva fra i 3 e i 7 metri. Più da vicino la foto risulterà sovraesposta, più da lontano il soggetto risulterà sottoesposto.

2_Sensori: i sensori delle compatte sono molto piccoli, quindi la quantità di luce che ricevono è molto ridotta. I produttori cercano di risolvere il problema usando sensori con una ISO molto elevata, causando però molti disturbi nelle foto scattate, il famoso rumore nelle foto.

3_Stabilizzatori elettronici: poche compatte sono dotate di stabilizzatori ottici meccanici, il resto usa lo stabilizzatore elettronico. Lo stabilizzatore elettronico aumenta momentaneamente l’ISO del sensore al momento dello scatto, in teoria questo permetterebbe di ottenere foto meno mosse. In pratica aiuta la comparsa del sopracitato rumore in ogni tua foto.

Perché
Le compatte si utilizzano per tre motivi.

Sono perfette per chi non sa usare le fotocamere.
Per chi non sa, o non capisce, il funzionamento della fotocamera. Le compatte sono l’unico oggetto che dovrebbero comprare, o anche solo considerare di comprare.

Sono ottimi strumenti d’assalto.
Per strumenti d’assalto intendo oggi con i quali buttarsi nel caos pur di fare uno scatto interessante. Alcuni pazzi, compreso il sottoscritto, si lanciano in situazioni assurde che mettono a repentaglio la salute fisica, ma anche mentale, del fotografo e della fotocamera.
Altre persone più assennate preferiscono usare le compatte in queste situazioni perché anche se si rompono la perdita economica rimane limitata e sono più maneggevoli da usare rispetto alle pesanti reflex.

Sono una buona alternativa alla videocamera.
La maggior parte delle compatte può registrare video a 720p, alcune anche a 1080p.
Non vanteranno mai sensori, ottiche, microfoni, insomma, la qualità di una vera videocamera, ma consideriamo il rapporto qualità-prezzo.

Prendiamo come esempio la mia Samsung ST-500, registra filmati a 720p e 30fps, non ha la messa a fuoco continua durante la registrazione e registra l’audio in stereo, però mi è costata meno di 200€.
Una vera videocamera HD, non quelle schifezze delle flipcam, costa ancora più di 300€, se poi vuoi un modello costruito con un minimo di qualità allora si viaggia sopra i 500€.

Per quello che una persona comune deve registrare in video sono più che perfette.
Se invece si vuole una vera videocamera conviene considerare prodotti come questo.
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Bridge
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Come
Le bridge non differiscono tanto dalle compatte, sono essenzialmente delle compatte con delle ottiche leggermente migliori.
Come loro hanno (s)fortunatamente tutti gli automatismi di scatto del caso.

Ma perlomeno consentono una gestione più manuale della foto.
Infatti si può modificare, almeno nella maggior parte dei modelli, messa a fuoco, apertura, velocità otturatore, bilanciamento del bianco manuale, ecc ecc.
Questo permette alla fotocamera di essere più flessibile, cioè di adattarsi meglio alle varie situazioni di scatto.

Il problema è che anche le bridge si rivolgono ad un pubblico di neofiti, quindi le impostazioni più facilmente raggiungibili rimangono quelle dei settaggi automatici, ovvero le modalità scena.
I settaggi manuali sono spesso sepolti sotto tonnellate di menù e sottomenù, rendendo pressoché impossibile una modifica al volo dei suddetti.

In breve se volete fare una foto al volo tanto vale affidarsi alle modalità automatiche, se volete fare una foto più elaborata dove tener conto di perdere un po’ di tempo nei vari menù modificando una ad una tutte le varie impostazioni.

Quando
Le ottiche delle bridge dispongono di grandangoli più “ampi” e di tele più “spinti” rispetto alle compatte.
Ovvero a bassi livelli di zoom si riesce ad inquadrare un angolo di visione molto più grande, perfetto per i paesaggi.
Queste ottiche permettono inoltre di fare zoom molto ravvicinati, alcuni modelli hanno zoom che arrivano fino a 30x, perfette per le foto dei particolari di un monumento per esempio.

Le bridge però si trascinano dietro due problemi.
Uno è che hanno flash allo stesso livello delle compatte, quindi valgono gli stessi consigli che ho dato prima.
L’altro è lo zoom stesso.

Certo, è sempre bello vantarsi dello zoom 30x della propria bridge, ma tali livelli di ingrandimento nella vita di tutti i giorni sono praticamente inutilizzabili.
A livelli molto alti di zoom non c’è stabilizzatore che tenga, o si ha la mano più ferma del mondo o nove volte su dieci si scatta una foto mossa.

I doppi stabilizzatori ottici, quelli sia meccanici che elettronici, talvolta risolvono questo problema, ma solo nei casi di soggetti perfettamente illuminati.
Quindi consiglio di usare sempre un cavalletto per fare foto molto zoomate.

Perché
Le bridge, come dicevo prima, sono indirizzate ad un pubblico di neofiti, ma neofiti che non si limitano alle foto scattate di fronte allo specchio, very bimbominkia style.
Sono perfette per persone che vogliono di più dalla loro fotocamera e che sanno che per fare un buono scatto le impostazioni automatiche non bastano.

Devo comunque ricordare che esse rimangono delle compatte con ottiche migliori e qualche manualismo in più, non sono ancora al livello delle reflex come qualità di scatto, e sono comunque molto più facili da usare.

Le loro ottiche sono adatte per scatti paesaggistici e per la ritrattistica, ma quando le si utilizza si sente che rimangono una via di mezzo tra un grandangolo e un teleobiettivo.
Non aspettatevi miracoli da loro.

Infine vale ancora il discorso della foto/videocamera, ma le bridge spesso vantano messa a fuoco continua, stabilizzatori più efficaci e una qualità generale della ripresa migliore.
Rimangono comunque parecchi gradini sotto ad una vera e propria videocamera.
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Micro 4/3
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Come
Le micro 4/3 si usano in maniera molto differente dalla categorie sopracitate.
Si deve sempre scegliere le impostazioni più adatte allo scatto, ma si deve anche scegliere l’ottica più adatta.

Ma andiamo con ordine. Le micro possono essere settate completamente in manuale, sempre e comunque a discrezione dell’esperienza del fotografo, settare completamente in manuale uno scatto non è facile.
Per quelli che sono alle prime armi ritornano (s)fortunatamente le impostazioni automatiche. Alè!
In questo post sono comparsi più volte i settaggi automatici che Berlusconi nelle aule dei tribunali.

Ma ora analizziamo brevemente il discorso delle ottiche.
Ce ne sono vari tipi: grandangolo, teleobiettivo, pancake, stabilizzate e non, ecc ecc.
Per comodità descrivo brevemente le categorie principali:
_Grandagolo: angolo di visione molto ampio, zoom limitato. L’ottica adatta per scatti di grandi paesaggi e foto di gruppo, non adattissima alla ritrattistica.
_Teleobiettivo: angolo di visione ridotto, maggiore zoom. Adatta per i primi piani, i particolari o per riprendere soggetti lontani.
_A focale fissa: in pratica è un obiettivo senza zoom. Questo tipo di obiettivo è meno versatile del corrispondente zoom che includa la stessa lunghezza focale ma, in genere, la qualità ottica è superiore, è più leggero, compatto ed economico. Lo schema di lenti è più semplice per cui è meno soggetto ad aberrazione cromatica di un obiettivo zoom. L’apertura di un obiettivo a lunghezza focale fissa in genere è più grande degli zoom permettendo di scattare fotografie in condizioni di minore quantità di luce, a parità di tempo di esposizione.

In breve per scattare con una micro bisogna prima scegliere l’ottica adatta, e poi scegliere se si vuol scattare in modalità automatica o in manuale, a seconda della propria esperienza.

Quando
Come ho detto prima le micro sono molto flessibili, grazie alle ottiche intercambiabili e ai settaggi manuali, però bisogna capire come e quando usare tutto ciò.

Negli scatti di giorno bisognerà impostare un’esposizione molto breve, di notte una più lunga, o eventualmente usare il flash, preferibilmente uno aggiuntivo più potente.

Ma in sintesi tutto sta nell’esperienza di chi usa la fotocamera.
Se si è alle prime armi usare i settaggi manuali è controproducente, si otterrà solo una sequenza di scatti orribili.
Per usarle basta farsi alcune domande interiori:
So modificare rapidamente, e correttamente, le impostazioni della fotocamera?
Ho messo l’ottica giusta?
So che scatto voglio ottenere?

Se rispondete sinceramente, infatti si sa che le bugie hanno le gambe sottoesposte, a queste domande otterrete quasi sempre delle ottime foto.

Perché

Perché?
Questa è una bella domanda.
In teoria le micro sono delle reflex in miniatura, ma in realtà non lo sono.

La descrizione più adatta è che sono l’iPhone delle fotocamere, hanno preso un concetto, fotocamera reflex, l’hanno modificato pesantemente e da lì hanno creato una loro nicchia commerciale con relativo pubblico.

Hanno la loro lista di ottiche e accessori dedicati, si possono usare anche ottiche dedicate alle reflex, ma con adattatori che costano anche 100€ e sacrificando la loro compattezza, il loro più grande vanto.
Hanno buone capacità video, le ottiche intercambiabili danno un bell’aiuto, ma rimangono ancora ben distanti dalla qualità di una vera videocamera.
E naturalmente c’è il discorso del prezzo, che oscilla fra i 500 e i 700€, non pochi.
Se poi volete prendere ottiche e flash aggiuntivi vari è facile passare i 1000€.

Se volete una fotocamera che dia dei risultati migliori di una compatta, ma che ne conservi le dimensioni, prego, usatela pure.
Ma non compratela in alternativa ad una reflex.
Reflex e micro sono due universi completamente differenti, una micro non si può confrontare ad una reflex, una reflex non si può confrontare ad una micro.
Una è una fotocamera professionale, l’altra è una bella fotocamera.
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