Wardrome: free browser game made in Italy

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Non conoscete Wardrome? Male! Oltre che essere uno splendido browser game è anche totalmente autoprodotto da 2 baldi giovani, ed ultimo ma non per importanza, è totalmente fatto in Italia. Enjoy l’intervista :)

Ma prima di tutto, andiamo a scoprire nello specifico cos’è Wardrome:

Wardrome è un gioco poliedrico che metterà alla prova le tue doti come amministratore, stratega ed avventuriero. Espanderai il tuo impero pianeta dopo pianeta, investirai in ricerche e raccoglierai tasse; esplorerai un universo immenso in prima persona, a bordo delle tue astronavi; costituirai la tua personale flotta personalizzando le tue navi ed addestrandone l’equipaggio; parteciperai alla vita politica occupando un seggio in senato; darai la caccia a feroci alieni e a pericolosi fuorilegge… o forse saranno loro a dare la caccia a te; ti farai coinvolgere in sensazionali azioni di guerra in tempo reale al cardiopalma. Potrai sviluppare la storia del tuo personaggio partecipando alle campagne preparate dallo Staff o creando il tuo stesso cammino tra le stelle.

Di seguito potete trovare l’intervista agli sviluppatori, con risposte in approfondimento.

Chi c’è “dietro” a Wardrome?

[more]Laura e Ricardo, lei 32 anni grafica professionista, lui 40 anni programmatore.
Laura ha disegnato tutta la grafica esterna ed interna di gioco, scritto i CSS, texturizzato le astronavi, realizzato i video delle missioni, la trovate in gioco in tutte le partite come Sgt.Electra.
Ricardo ha scritto tutto il codice del gioco, parte in C++, parte in PHP, installato i software dei server, modellato molte astronavi, fatto il system administrator, in gioco lo trovate in tutte le partite scrivendo ad Admin.[/more]

Come sono nate l’idea e il progetto di Wardrome?

[more](Ricardo) Circa otto anni fa mi imbattei in un gioco sci-fi text-based: “Solar Empire” i cui sorgenti erano opensource. Vidi in quello che era poco più di un gioco da tavolo messo sul web il seme per un gioco online molto più complesso. Così iniziò il lungo travaglio di Wardrome. Ben presto abbandonai la versione GPL di un certo Moriarty e riscrissi tutto da capo.
Il gioco restò per un periodo abbastanza somigliante, ma con l’evoluzione del codice in ajax e con l’arrivo di Laura, nella mia vita e in quella del gioco, mutò radicalmente.
Ormai è difficile considerarli della medesima famiglia anche osservandoli attentamente.[/more]

Quali libri e film sci-fi e non hanno influenzato l’ambientazione?

[more]L’ambientazione è principalmente delineata dai giochi di ruolo dei giocatori, che rivestono per noi la massima importanza. L’impronta di base se dobbiamo dargliene una è quella dei B-Movies fantascientifici degli anni ’50 con aggiunte di spacconate alla Flash Gordon.[/more]

Che tipo di gioco è Wardrome, quali sono i suoi competitor naturali?

[more]Wardrome è un universo persistente in cui si può avere una seconda vita come comandante spaziale. E’ di fatto un mmorpg che utilizza il browser come interfaccia, senza considerarlo come una limitazione ma come un’opportunità.
I giochi per browser hanno infatti limitazioni grafiche e di interfaccia è vero, ma offrono anche la possibilità di usufruire di una complessità strategica, tattica, gestionale e narrativa impossibili per un client che dovrebbe rendere tutto rappresentabile e in movimento; offrono una libertà incredibile dal tipo di dispositivo con cui si gioca e non sono legati a specifiche piattaforme.
E` difficile identificare dei “competitor” nel mondo dei giochi via browser, e la stessa definizione di browser game andrebbe ridefinita.
Finora l’unico dato certo è dato dall’emigrazione: I giocatori che abbandonano il gioco lo fanno quasi esclusivamente in direzione di client sci-fi del calibro di EVE online.[/more]

Cosa lo rende diverso dagli altri giochi?

[more]Wardrome è una creatura con due genitori precisi, il frutto di un lavoro appassionato ed artigianale che lo rende un prodotto assolutamente originale. Non c’è un profondo progetto economico dietro, viene gestito con passione con l’obiettivo di creare il miglior gioco fantascientifico visto prima e di trovare tanti giocatori che condividano questa passione divertendosi.[/more]

Quanto tempo è stato necessario per lo sviluppo? E da parte di chi?

[more]Lo sviluppo non è mai stato interrotto e le nuove versioni si susseguono continuamente con cambiamenti semplici o profondi a seconda dei casi. [/more]

Quali sono stati i momenti più critici del progetto?

[more]Quello che mi viene in mente con più malinconia è quello dell’inizio di questa avventura, quando il server era un mac g4 in un garage, a volte si bloccava e Laura ed io attraversavamo Bologna di notte a piedi per riavviarlo e consentire a tutti di giocare.[/more]

Come evolverà il gioco?

[more]Le tecnologie web attuali sono cresciute esponenzialmente rispetto a quelle di qualche anno fa, il gioco diventerà più accattivante, più “animato” e con una interattività più sostenuta. Dal punto di vista gestionale stiamo lavorando soprattutto a renderlo maggiormente facile per i novizi, più usabile per gli esperti e meglio bilanciato.[/more]

A che tipo di persone si rivolge?

[more]Inizio col dire a chi non si rivolge, non è un gioco per casual gamer.
E’ un gioco che richiede impegno, creatività ed intelligenza. Perfino un certo studio tattico e strategico se si vuole eccellere. [/more]

Che ruolo ha avuto il free software nello sviluppo?

[more]Indispensabile, sia per la scintilla iniziale derivante dall’idea di Solar Empire, sia per il software usato per farlo funzionare. Debian, PHP5, MySql5, memcached, sono tutti pacchetti open indispensabili al funzionamento di un qualsiasi sito web scalabile e dimostrano grande affidabilità quando si decide di stressarli con una applicazione ajax molto intensa come Wardrome.[/more]

Come mai è stato scelto il web come piattaforma?

[more]Principalmente per la democraticità del web che ci ha consentito di scavarci faticosamente una nicchia di mercato che per un client sarebbe stata impossibile o quasi.
Oltretutto un tempo sognavamo che il web sarebbe diventato un insieme di applicazioni online alla pari delle altre offline e questo sta realmente accadendo, presto saranno i creatori di client a porsi la domanda contraria.[/more]

Quanta rilevanza ha avuto il gioco in Italia, e all’Estero?

[more]Abbiamo avuto alti e bassi ma siamo sempre stati un gioco dall’affluenza modesta, poche migliaia di persone in tutto.
Non abbiamo un publisher, non facciamo pubblicità a pagamento e ci basiamo esclusivamente sulla promozione attraverso recensioni e social network. [/more]

Cosa ne pensate dell’attuale panorama videoludico?

[more]Domanda complessa. Personalmente mi piacevano più i tempi in cui giocavo sul C64 ai giochi che consigliavano su MC-Link. Allora c’erano i pionieri e le idee valevano più del motore grafico o dell’hardware a disposizione. Il programmatore era un eroe solitario e non un pollo di batteria, in un certo senso ho trovato nello sviluppo di WD sul web questa dimensione epica.[/more]

Trovate che ci siano differenze tra le aspettative di un videogiocatore a seconda della sua eta’ ?

[more]No, penso sia uno stereotipo, abbiamo trovato giocatori simili dai 14 ai 50 anni. Certo esiste una categoria di player che entra in gioco sperando di dominare la galassia in un’ora e delusa se ne va; ma non penso sia collocabile in una categoria d’età.[/more]

Avete seguito degli studi per arrivare ad avere la conoscenza necessaria per scrivere un videogame?

[more]Gli studi per costruire Wardrome sono costanti e infiniti, se la domanda si riferisce a qualcosa di accademico no, io sono autodidatta da sempre in tutto e Laura è laureata in Cinema al DAMS. Ma le conoscenze necessarie sia teoriche del gioco che pratiche di programmazione, grafica, video, 3d, sono un patrimonio che abbiamo raccolto negli anni.[/more]

Cosa ne pensate della produzione di videogame in Italia ?

[more]Sinceramente non siamo molto informati sull’argomento, riguardo allo specifico dei browser game ci sono pochi titoli di cui alcuni dagli aspetti interessanti.[/more]

E della comunità di autori di videogame ?

[more]Le poche esperienze che abbiamo avuto sono state del tutto negative: è la solita storia italiana campanilistica e settaria.[/more]

Quale pensate sia il futuro del mercato dei Browser Game?

[more]E’ molto incerto, se da un lato i grandi marchi sono in crisi al momento, c’è aria di rivoluzione, di svolta, di innovazione. Le nuove tecnologie e il modo di usufruire la rete in futuro la farà da gran padrona. Sopravviveranno a mio parere due generi di titoli: i casual games e i giochi complessi e difficili da imitare. [/more]

Cosa ne pensate riguardo ad HTML5 e all’impatto che ha e avrà sul vostro browser game?

[more]Wardrome è forse il capostipite dei giochi HTML5, già quando ancora non se ne parlava l’uso intensivo di ajax e jQuery, del canvas dove disponibile e del caricamento in real-time dei pannelli di gioco lo poneva come un prodotto del futuro, un prototipo forse, anche se funzionante. Ora l’ufficializzazione dello standard html5, la nascita di IE9, i milioni di browser per telefonini e tablet compatibili renderanno la via della sperimentazione più agevole. Attendo con ansia che i websocket siano realtà diffusa, potrebbero rendere il gioco molto più veloce e scalabile. [/more]

Cosa ne pensi di una versione per iPad del tuo videogame? O in generale del videogioco su tablet ?

[more]Wardrome è e vuole essere un gioco aderente agli standard del web e di fatto funziona perfettamente anche sui browser di iPad e altri dispositivi simili, attualmente la risoluzione di alcuni è un po’ bassa per Wardrome e ciò rende il gioco meno agevole, ma l’hardware dei tablet sta correndo a tale velocità che anche questo problema si risolverà da solo in pochi mesi.
Penso che i videogiochi su Tablet siano una grande occasione per i browser game che sapranno appassionare quel genere di pubblico. [/more]

Perché non avete un Publisher?

[more]Principalmente perché non lo facciamo per soldi ma per passione. Un publisher è una persona che vuole che il gioco renda economicamente il più possibile. Noi preferiamo restare artigiani e puntare sulla qualità sia del gioco che dei giocatori.[/more]

Che ruolo hanno avuto le avventure grafiche degli anni 90 per voi?

[more]Laura era di certo troppo giovane allora, io ricordo ancora meraviglie tipo Asylum (che non aveva soluzione) e decine di altre. Penso che mi abbiano comunicato allora la necessità di esprimere dei contenuti anche culturali all’interno del gioco, infatti detesto i giochi privi di creatività e che non stimolino l’intelligenza.[/more]

Cosa attrae secondo voi i giocatori?

[more]La pubblicità martellante per prima cosa, il numero dei giocatori presenti che è in genere diretta emanazione della prima, per terza cosa l’unica su cui noi puntiamo: la qualità.[/more]

Voi amministrate anche il gioco oltre che realizzarlo, vi piace questo ruolo?

[more]E` un ruolo complicato, soprattutto in una comunità piccola che tende a conoscersi come in un paesino. Sorgono a volte incomprensioni, litigi e polemiche. Allo stesso tempo il contatto costante con gli utenti dona tanto; si conoscono i limiti del proprio gioco e si immaginano soluzioni; si dialoga anche insieme su come migliorarlo. Trovo positivo tutto questo tranne in alcuni casi per fortuna rari.[/more]

Chi altro fa parte dello staff?

[more]Ci sono oltre a noi due volontari che fanno i sergenti e si occupano del forum esterno: Sgt.Kyashan e Peacekeeper. Lo staff è elastico a volte i sergenti aumentano o diminuiscono a seconda dei casi.[/more]

Quanto tempo della vostra vita reale vi ruba tutto ciò?

[more]Molto. E’ difficile avere un weekend libero o spazi durante la giornata che non siano impegnati a lavorare a questa o a quella funzione. Siamo sempre in ritardo.
Abbiamo centinaia di migliorie in mente e il tempo è insufficiente.[/more]

Parliamo di soldi.

[more]Il gioco grazie agli account Premium e alla poca pubblicità venduta (Non c’è pubblicità all’interno del gioco solo nei siti esterni) riesce a mantenersi da solo, a mantenere i propri server dedicati e a darci qualche motivazione per continuare a lavorarci. Non si parla attualmente di guadagno vero e proprio, un peccato perché se potessimo lavorare soltanto al gioco saremmo molto più rapidi ed efficienti e potremmo fare anche cose formidabili che al momento attendono in un cassetto.[/more]

Se qualcuno vi chiedesse 5 motivazioni per giocare a WD, cosa rispondeste?

[more]
• E’ diverso da tutti gli altri
• Stimolerà la vostra intelligenza
• Farete finalmente gli astronauti esplorando la galassia
• Vivrete in un mondo alternativo ed emozionante
• Troverete sempre qualcosa di nuovo da fare
[/more]

Come funziona Wardrome?

[more]La versione attuale è in ajax da parecchio tempo ed usa un “polling loop” frequente che aggiorna tutto ciò che cambia sullo screen di gioco in tempo reale. Usiamo intensivamente Jquery e diversi plugin. Il “polling loop” chiama costantemente un game manager scritto in php che pilota poi l’aggiornamento dei vari div con altri contenuti ajax e all’occorenza chiama il “motore” c++ del gioco che si occupa di calcolare le rotte nella rete di nodi (galassia) di 400.000 stelle e di altre funzioni non realizzabili con un linguaggio di scripting.
Stiamo studiando una evoluzione interna del gioco con l’utilizzo dove possibile dei websocket e dei server side events. Per la parte visibile attendiamo con entusiasmo l’evoluzione del webGL. Tutte le astronavi del gioco sono già state disegnate in 3d quindi contiamo di poter passare rapidamente ad una versione webGL quando la tecnologia sarà matura.
Lato server il demone C++ è l’unica peculiarità, per il resto usiamo tecnologie abbastanza standard, sistema operativo Debian, LigHTTPd, MySQL5, PHP5, Memcached (ndeagle1: sono le stesse tecnologie che permettono alla Lega di esistere.)
[/more]

Dove potete trovare Wardome?

Sito principale: http://www.wardrome.com
Canale Youtube: http://www.youtube.com/user/Seatogu
Blog: http://blog.wardrome.com
Forum: http://forum.wardrome.com
Guida Italiana: http://guida.wardrome.com
Pagina Facebook: http://www.facebook.com/pages/Wardrome/43749842418
Su twitter: @wardrome e se volete parlare direttamente con Ricardo @devnuli

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