Bookcrossing

L’iniziativa prende il nome dalla giustapposizione dei termini Book e Crossing, che letteralmente vogliono dire “incrociare un libro”, ma che in senso più lato sta ad indicare l’intersezione tra le vite di chi legge i libri, che appunto si toccano, seppur solo virtualmente, tramite un volume. In seguito, il neologismo divenne una parola vera e propria del vocabolario inglese.

Il meccanismo del Bookcrossing ruota intorno all’esistenza di un sito web attraverso il quale è possibile dotare i volumi di un codice identificativo unico (BCID – Bookcrossing ID) che permetterà di seguire i loro spostamenti a livello mondiale, sempre che venga utilizzato il sito web ad ogni passaggio. Precedentemente esistevano iniziative simili, traccianti ad esempio il numero seriale delle banconote USA, o relativi al rilascio di fotocamere usa e getta, così come esistevano iniziative poco più che individuali di abbandono di libri per permetterne ad altri la lettura. L’idea consistette nell’unire le due cose.

Se qualcuno decide di rilasciare un libro attraverso BookCrossing, questo deve essere registrato per ottenere un BCID, ovvero il codice identificativo di cui sopra, in modo da potere seguire il volume durante i suoi spostamenti. Chi trova il libro è invitato, mediante etichette allegate a quest’ultimo, a segnalare il ritrovamento sul sito e a rilasciarlo a sua volta, per dare la sua stessa opportunità ad altre persone. Pur essendo consigliabile leggere un libro ritrovato, quest’azione non è obbligatoria: essenziale è dare la possibilità al libro di incontrare nuovi lettori, e in questo senso vige la massima libertà. Il saltare la segnalazione, ad esempio perché non si ha accesso alla rete, non implica comunque che il libro non possa ripartire per il suo viaggio.

La registrazione al sito web e ogni altra operazione legata al BookCrossing sono gratuite: eventuali donazioni volontarie sono utilizzate per coprire i costi di manutenzione e di esercizio. Da qualche tempo il sito si finanzia in parte attraverso l’adozione di banner, comunque mirati. Gli utenti che finanziano volontariamente il sito ricevono in cambio una quantità di pubblicità minore, che però è sempre presente.

Il bookcrossing è un’interessante iniziativa a livello mondiale che si propone di “abbandonare” libri nell’ambiente naturale e urbano affinché possano essere ritrovati e letti da altre persone, che a loro volta ne lasceranno in giro degli altri, così da attivare un meccanismo a base gratuita per la diffusione dell’attività di lettura.

L’iniziativa prende il nome dal relativo sito web Bookcrossing.com, nato da un’idea di Ron Hornbaker e sua moglie Kaori che lo concepirono nel 2001.

L’idea di base si è col tempo sviluppata anche in altre iniziative che si basano comunque sempre sui principi di passione per la lettura e della disponibilità alla condivisione, come bookrings e bookrays, per i quali il concetto di base è l’iscrizione a una lista di persone che si spediranno a turno dei libri, con piccole variazioni sul tema.

Personalmente sono da poco venuta a conoscenza di quest’iniziativa, ma mi sembra molto interessante e affascinante; su, cominciate anche voi a seminare libri!

Per ulteriori informazioni:
Bookcrossing.com
Bookcrossing su Wikipedia
Bookcrossing-Italy.com

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