Apple – Sfruttamento Minorile

Apple has admitted that child labour was used at the factories that build its computers, iPods and mobile phones.

– The Telegraph

E’ quasi una costante ormai: scoprire che grandi aziende e compagnie di successo producono i loro prodotti in fabbriche che si trovano al di fuori delle loro nazioni. Questo perchè di solito i costi di produzione calano vertiginosamente grazie sopratutto al costo ridotto della mano d’opera. E’ economicamente la cosa più razionale spostare la produzione altrove se ti costa di meno. Per questo la Apple, come centinaia di altre aziende, ha giustamente deciso di produrre i suoi prodotti all’estero.

Queste condizioni tendono solitamente a giovare al produttore tramite un costo ridotto della produzione e a danneggiare i lavoratori per via delle condizioni limite alle quali sono sottoposti. Tra queste si hanno principalmente condizioni sanitarie inesistenti, stipendi estremamente bassi, sovralavoramento e sfruttamento minorile.

In questo caso, la Apple ha ammesso di aver scoperto 91 “giovanissimi” nelle sue fabbriche di produzione. Questa cifra è nove volte maggiore rispetto a quella del 2009 e ciò sta ad indicare un peggioramento significativo della situazione. A incidere su questa cifra ci sono anche state falsificazioni di documenti da parte di scuole che organizzavano l’impiego dei ragazzi e appaltatori d’aziende nelle quali sono stati scoperti 42 bambini lavoratori. Oltre a questo, si sono verificati 137 casi di intossicazione da solventi che hanno causato gravi neuropatie ai lavoratori malcapitati.

Ma non finiscono qui i problemi per i lavoratori. Fonti rivelano che meno di un terzo delle fabbriche che producono prodotti Apple rispettano i limiti degli orari lavorativi prestabiliti dalla Apple per i suoi dipendenti che impone ai lavoratori un massimo di 60h/settimana con un giorno di riposo (che sono già tante imho). Dopo aver appreso questa notizia, Apple ha chiuso ogni tipo di rapporto con le fabbriche incriminate è ha risolto il contratto dei dirigenti schiavisti.

Una domanda a me sorge spontaneamente: possibile che la Apple non fosse al corrente delle situazioni presso che vicine alla schiavitù di questi posti? Non è stata sufficente l’allarme provocata dai suicidi alla Foxconn? Nonstante la Apple pùbblichi rapporti sulle condizioni lavorative dei suoi impiegati all’estero e che in questi vengono stipulate le clausole con i diritti a tutela dei lavoratori e gli obblighi dei dirigenti, c’è comunque una forte propensione al disinteresse nei confronti di queste norme. Disinteresse di fornitori dei quali Apple non fà il nome, mai. La segretezza di questi fornitori getta un’ombra di sospetto su Apple a prescindere dal riconoscimento del problema.

In merito a questo degrado socio-economico, Debby Chan, dell’associazione Hong Kong’s Students and Scholars Against Corporate Misbehaviour, sostiene che i rapporti siano soltanto un esercizio di immagine e non un genuino sforzo per garantire il benessere dei lavoratori.

Ri-pubblica, Geek.com, Appleinsider.com, The Huffington Post, The Telegraph, Daily Finance

Grazie ad Akeiron per il :bazinga: !

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