Fare un introduzione ad una trasmissione come Giochi senza Frontiere mi sembra quantomeno inutile, direi che tutti ben sappiamo di cosa sto parlando e per chi era troppo giovane e non se li è goduti, mi spiace, mi spiace veramente. Ad ogni modo già il grande BigD aka Taldeital aveva dedicato un post a questa perla della televisione italiana e in questo caso anche europea, post che trovate QUI. Tuttavia un commento odierno della Zia mi ha convinto a dedicargli un post più approfondito.

Nascita:

1965 in Italia va in onda un programma intitolato Campanile Sera, dove alcune cittadine più o meno grandi si sfidavano in giochi di abilità nelle loro piazze. L’idea semplice ma d’impatto piacque a tal punto oltre le alpi che in Francia fu copiata e riproposta nel programma Intervilles. Da li l’idea: “Perché non allargare la cosa alle nazioni e creare una competizione ed un programma inter-europeo?”
Così nacquero i “Giochi senza Frontiere”, la trasmissione più longeva nella storia delle coproduzioni, trasmissione che da allora (salvo un’interruzione tra il 1983 e il 1987 per esaurimento di idee) tornò puntuale ogni estate. Soltanto 4 erano i paesi che presero parte alla prima edizione nel 1965 (Belgio, Francia, Germania e Italia), un numero destinato ad aumentare notevolmente. Dal ’65 al ’99, infatti, 18 sono state le nazioni che hanno preso parte ai giochi, che oltre al consueto appuntamento estivo ha visto anche 13 edizioni invernali, negli anni che vanno dal ’70 al ’82 e dal ’89 al ’91. Del ’78 è l’apertura all’Europa dell’est con la partecipazione della Jugoslavia, nel ’92 la Cecoslovacchia (che in seguito partecipò anche come Rep. Ceca), nel ’93 l’Ungheria e nel ’94 la Slovenia. Pochi sanno che Giochi senza frontiere è la trasmissione che inaugurò l’Eurovisione, e che per molti anni il programma fu abbinato alla lotteria europea, il cui montepremi (circa 5 miliardi) veniva espresso in “Ecu”, quando ancora l’Euro era solo un utopia.

Luoghi:

Nelle 30 edizioni, prodotte tutte dalla Rai, si sono avute più di 300 puntate dei giochi, con 2.500 città partecipanti (215 quelle italiane) di ben 18 nazioni. Si sono avute le più diverse ambientazioni e ci si è incontrati nelle piazze più famose d’Europa, come la “Grande Place” di Bruxelles, o davanti alle più belle cattedrali, come quella di Chartres in Francia o di Orvieto, in Umbria. Ma l’ambientazione più bizzarra di questi 30 anni e’ sicuramente quella dell’ unica puntata dell’edizione invernale, nel ’90, girata a Macao (ex colonia portoghese).

Presentatori:

Giochi senza frontiere prese il via nel 1965, il 26 maggio per l’esattezza, con la partecipazione di Italia, Francia, Germania e Belgio. Trasmessa dal secondo canale della Rai, era condotta da Giulio Marchetti ed Enzo Tortora. Nel 1967 si aggiunge Renata Mauro, che solo nel 1969 prende il posto di Enzo Tortora nella conduzione del programma insieme a Giulio Marchetti. Nel 1971 Rosanna Vaudetti prende il posto della Mauro e, al fianco di Giulio Marchetti, conduce dal 1971 al 1977. Nel 1978 la conduzione del programma passa nelle mani di Ettore Andenna, che conduce affiancato da Milly Carlucci. Entrambe le edizioni invernali invece vengono affidate a Claudio Lippi, che presenta così i giochi invernali dal 1979 al 1981. Dal 1983 al 1987 i “giochi” subiscono un interruzione, per gli alti costi di produzione, riprendendo poi nel ’88. Ettore Andenna, impegnato anche come deputato al parlamento europeo, cede lo scettro a Claudio Lippi, che conduce per ben tre edizioni estive (dal ’88 al ’90). Al suo rientro il prode Ettore conduce al fianco di Feliciana Iaccio (’91), Maria Teresa Ruta (’92 e ’93), Monica Casti (’94) e Simona Tagli (’95). Nel 1996 la formula del programma viene rinnovata, le puntate della stagione non saranno più itineranti ma avranno una sola sede, un unico campo di gara. Nel ’96, dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino, Andenna è unico presentatore italiano, circondato solo dai colleghi stranieri dei paesi partecipanti, a malincuore lascia i “giochi”, così la conduzione della 28° edizione, andata in onda da Budapest nel ’97, viene affidata a Maria Teresa Ruta che conduce dal campo di gara, mentre Antonello Dose e Marco Presta vanno in onda (in diretta) dalle piazze d’Italia. Nei due anni successivi “Giochi senza frontiere” trova ospitalità in due località italiane, come unica sede dei giochi: a Trento nel’98 e a Le Castella di Isola di Capo Rizzuto nel ’99. Entrambe le edizioni, vengono presentate da Mauro Serio e Flavia Fortunato.

Regolamento:

Ogni formazione si componeva di 8 elementi (4 donne e 4 uomini), un allenatore ed un capitano “non giocatori”. I giochi di ogni puntata solitamente erano a tema, tutti i giochi di ciascuna puntata erano prove per il raggiungimento dell’obiettivo finale che è anche la conclusione della storia. Uno dei giochi della serata era detto “Fil Rouge”, e vedeva impegnata una squadra alla volta. Il Jolly, invece, permetteva alle squadre di raddoppiare il punteggio ottenuto durante la gara. L’aspetto divertente era che a decidere ogni volta l’assetto della squadra non era il tipo di prova ma il sorteggio. La squadra con il miglior piazzamento accedeva alla finale.

Albo d’oro Italia:

Per ben quattro volte l’Italia è salita sul gradino più alto di “Giochi senza Frontiere”: con Como nel 1970, Abano Terme (PD) nel 1978, Vigevano (PV) nel 1991 e Bolzano-Sudtirol nel 1999.

IMPORTANTE!
Se anche voi come me bramate ardentemente il ritorno dei GSF potete sottoscrivere due petizioni online, una italiana che trovate QUI, ed una internazionale che trovate QUI.

E se proprio non vogliono ridarci Giochi senza Frontiere che almeno ci ridiano la Bustarella!

QUI il sito di Giochi senza Frontiere.
QUI la pagina Wiki.

Se volete approfondire ulteriormente il ricordo di questo splendido programma trovate una bella puntata del programma “La Storia siamo Noi” QUI.