Il prete nel letto (e la suora)

Dalla storia delle abitudini contadine nel nostro passato, oggi voglio presentarvi questo oggetto alquanto arcano, ma che nei tempi passati è stato la salvezza di molte fredde notti nelle case di tanta gente: il prete nel letto.
L’oggetto in questione si compone di due parti: una, ”il prete” appunto, in legno con due semiarchi a forma di barchetta con la parte interna rivestita di due lastre di ferro sottili e l’altra invece non è altro che un contenitore metallico a forma di pentola dotato di piedini e manico coperto di legno chiamata ”la suora”.

Il principio del prete nel letto:
La parte in legno va inserita nel letto sotto le coperte proprio tra le lenzuola nel posto dove normalmente ci mettiamo a dormire.
Il recipiente in metallo “la suora”, va riempito di braci ardenti (estratti dal camino o dalla stufa), coperti da uno strato leggero di cenere e va riposto dentro alla parte in legno nell’apposito luogo, onde evitare contatto con le lenzuola, circa un’ora prima di andare a dormire.

Il benessere del prete nel letto
Senza togliere niente a qualsiasi tipo di scaldotto o di coperta il benessere dato da questo oggetto (da togliere o solo spostare, prima di andare a dormire) è incredibile: la cenere e le braci asciugano e tolgono dal letto tutta l’umidità riscaldando la zona sotto le coperte in maniera unica e prolungata. Infatti anche dopo lunghe ore nel letto tutto sembra ancora perfetto e caldo al punto giusto grazie al corpo umano che non rilascia il caldo secco appena trovato al momento di dormire se non gradualmente durante la notte.

Le origini del suo nome
Le origini del nome “prete nel letto” sono tutt’ora sconosciute. Bisogna però dire che il nome “prete” è sostituito a seconda del luogo dove ci si trova: “prete” è usato nella zona emiliano romagnola, mentre nel triveneto viene sostituito con la “monaca”, in altre zone addirittura si chiama “frate” e nel mantovano ritorna femminile con “la suora” (come solo la parte di ferro da noi).
Certo questi riferimenti religiosi sono al quanto strani, probabile che sia da ricondurre ad una descrizione popolare di compagnia quasi clericale del caldo pre sonno.

Io personalmente quest’inverno l’ho usato, proprio nel momento in cui il termometro andava sotto i -10 qui in Romagna e la nostra caldaia ha pensato bene di lasciarci mentre il suo tecnico non aveva pezzi di ricambio. Così dal magazzino di casa mia è rispuntato questo oggetto e credo proprio di non avere mai dormito così al calduccio sotto le coperte come con il prete nel letto (il mio lo vedete appunto nella foto di apertura).

Per avere qualche approfondimento (ne ho trovati pochi su internet su questo oggetto) ed una storia bellissima da leggere andate pure Qui e Qua.

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