The Gates of Hell

Darvaza, Centralia, Jharia, le porte dell’Inferno.

La prima località si chiama Darvaza ed è un villaggio del Turkmenistan, un’area ricca di giacimenti di gas naturale.
Su LN c’è anche un video, volendo approfondire, nel 1971, durante una perforazione per l’estrazione di questo gas, il suolo collassò. Si apri una voragine di 50/100 m di diametro che inghiottì tutto il sito e le attrezzature!
Per evitare l’esalazione di gas tossici dall’apertura, si decise di incendiarli. Ed è da allora, quindi da ben 37 anni, che il fuoco continua a bruciare ininterrottamente all’interno di questa specie di cratere.

Giganteschi incendi che durano da decine di anni si sviluppano nelle viscere della Terra senza che nessuno riesca a spegnerli.
Solo in Cina ogni anno vanno in fumo 10-20 milioni di tonnellate di carbone. Paul van Dijk dell’International Institute for Geo-Information Science and Earth Observation, con un’équipe ha studiato gli incendi sotterranei cinesi, che avvengono soprattutto nella parte settentrionale del territorio, dove vi è una fascia di depositi carboniferi lunga 5000Km e ampia 750 Km. e hanno concluso che ogni anno questi emettono nell’atmosfera 360 milioni di tonnellate di anidride carbonica ovvero il 2 – 3 per cento delle emissioni globali di questo gas serra.
In India Jharia Coalfield è una località a circa 250 Km a nord ovest di Calcutta. In quell’area si estrae carbone dal 1894, ma negli ultimi 15 anni una sessantina di incendi hanno bruciato 40 milioni di tonnellate di carbone.

Ma questo è niente, un altro posticino simile, anche se meno spettacolare, si trova negli USA, in Pennsylvania. Nel paesino di Centralia c’è una miniera sotterranea di carbone che sta bruciando ininterrottamente addirittura dal 1962 e nessuno da allora è mai riuscito ad estinguere il fuoco!

Centralia, è una cittadina dello stato americano della Pennsylvania che dista circa 100 Km da Filadelfia, sorta all’inizio dell’Ottocento sopra un enorme giacimento di antracite, (carbone fossile). Nel 1962 contava circa 2.000 abitanti, quando a seguito di un incendio in un pozzo dismesso, usato come discarica illegale, la vena carbonifera prese fuoco. Le fiamme sulla superficie furono estinte con successo, ma il carbone continuò a bruciare sotto terra e i suoi effetti divennero presto visibili anche in superficie con la comparsa di ceneri, nuvole di fumo acre, moria di alberi, scioglimento dell’asfalto, formazione di crepe e voragini, ecc. Nel 1984 il fuoco era completamente fuori controllo e la città fu evacuata. Attualmente l’incendio nel sottosuolo è ancora attivo, e si calcola che lo sarà ancora per altri 250 anni. Oggi, Centralia è una città fantasma dove vivono solo 9 persone.

Un’altra porta dell’inferno è Jharia Coalfield, una cittadina dell’India, i residenti vivono dal ricavo del carbone grezzo che brucia appena sotto la superficie del terreno, rendendloo troppo caldo per camminare a piedi nudi, i gas tossici invece rendono tossico tutto l’ambiente circostante mentre i residenti che vivono al di sopra del forno prendono circa 2 dollari al giorno per raccogliere piccoli pezzi di carbone che vendono agli intermediari illegalmente.

Germania: via le pale eoliche per ampliare una miniera di carbone
Germania: via le pale eoliche per ampliare una miniera di carbone
Energie rinnovabili: in Grecia coprono interamente il fabbisogno per 5 ore
Energie rinnovabili: in Grecia coprono interamente il fabbisogno per 5 ore
Hawaii: si muovono verso le energie rinnovabili
Hawaii: si muovono verso le energie rinnovabili
La più grande centrale elettrica a carbone dell'Europa si prepara a chiudere
La più grande centrale elettrica a carbone dell'Europa si prepara a chiudere
Dopo quindici anni si riaccende l’interesse per Venere
Dopo quindici anni si riaccende l’interesse per Venere
La Porta dell'Inferno
La Porta dell'Inferno
Darvaza, Turkmenistan. Gas Crater!