Il termine uomo orchestra (spesso anche in inglese one man band) sta ad indicare, in senso lato, un gruppo musicale formato da un’unica persona, di solito un pluristrumentista che, in determinati generi musicali, svolge anche il ruolo di cantante. Certi cantautori ad esempio usano questo modo di suonare con: chitarra, voce, armonica e grancassa a pedale. Questo permette loro una grande indipendenza artistica. Nella terminologia più comune un one man band è comunque inteso come una sorta di artista di strada.
[more][quote]I primi esempi di one man band, seppure con accezione lievemente diversa da quella che il termine ha conseguito nel tempo, possono essere identificati con i protagonisti dell’attività giullaresca di piazza del XIII secolo. Il giullare che, per richiamare meglio l’attenzione, accompagnava i suoi monologhi con l’utilizzo di vari strumenti a percussione come tamburelli o triccheballacche, a volte accompagnati da piccole trombe, distribuiti in modo buffonesco sul corpo, in modo da generare frastuono ad ogni movimento, è da considerarsi a tutti gli effetti un proto one man band. Col passare degli anni e la sempre minore attività giullaresca, i “proto” uomini orchestra si sono quasi estinti, sebbene sia ancora possibile trovarne alcuni in attività in diverse piazze italiane, tra cui, ad esempio Piazza Navona a Roma. Un genuino esempio di one man band da strada è presente nel film Mary Poppins, della Disney, nel personaggio di Bert, interpretato da Dick Van Dyke. Secondo alcuni gli one man band moderni sono da intendersi, ormai, perlopiù, come musicisti, tra cui spiccano alcuni autori di musica elettronica. Per il vero con l’uso dal vivo dell’elettronica occorre però che eventuali automatizzazioni non vincolino l’esecuzione in qualcosa di precostituito e che sia sempre l’artista stesso a creare al momento l’armonia e la melodia. Senza questo criterio non si parlerebbe più di uomo orchestra, ma di un singolo musicista o un DJ che suona su base musicale preregistrata.[/quote]

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