Tornado abbattuto in Iraq nel 1991


ROMA Ciao, ciao a tutti. L’ urlo del maggiore Gianmarco Bellini è un urlo strozzato, un’ esplosione di gioia per un incubo finalmente svanito.

Sì, per fortuna adesso è propria finita. Se quando ci siamo lanciati non fossi svenuto a quest’ ora probabilmente non starei qui a salutarvi e abbracciarvi. Non ricordo nulla della nostra cattura. So solo che se fossi stato cosciente avrei usato la mia calibro nove e i nemici mi avrebbero ucciso. Sono le 21.10 di ieri.

Stretti nella loro tuta verde oliva, lo stemma del 51esimo stormo cucito sul taschino, i due ex prigionieri di guerra affrontano il giorno della gloria. Di fronte a decine e decine di giornalisti, accecati da flash, dalle telecamere, stanchi, esausti, si dice sconvolti, rispondono alle domande che tutti gli italiani si sono posti in questi due lunghi mesi. E’ un dialogo veloce, fatto di brevi battute, in un clima euforico e commovente.

Come vi sentite? Felici, stanchi ma felici. Non ci siamo mai sentiti abbandonati. Tonnellate di bombe Quali sono stati i momenti più drammatici? Risponde il maggiore Bellini: Due, in particolare. Durante un bombardamento. Sentivo le bombe fischiare vicinissime al luogo dove ci tenevano prigionieri. Le forze alleate buttavano giù tonnellate di bombe ma centrando sempre l’ obiettivo. Ecco, in quel momento ho avuto paura. Incalzano le domande: e il secondo momento? Risponde sempre Bellini: Quando non c’ era niente da mangiare.

Avevo una gran fame. Un paio di volte ci hanno dato solo del pane e un po’ di brodo. Il pilota del Tornado si concede una pausa. Un largo sorriso e poi aggiunge sì, ero preoccupato perché non mi davano il tè, volevo del tè con lo zucchero. Ancora domande, ancora risposte. Secondo voi oggi è tutto finito? Parla ancora una volta il maggiore Bellini: Sì, oggi dico che per fortuna è tutto finito. Insistono i cronisti. Parlateci della vostra cattura. Cosa è successo? Risponde il capitano Maurizio Cocciolone: Ci siamo portati sull’ obiettivo prefissato. Eravamo quasi arrivati a destinazione quando ci hanno buttato giù. Non so bene come e perché. Ci siamo lanciati con il seggiolino ma siamo atterrati con il paracadute che eravamo incoscienti.

Accade molto spesso. Ma lei Cocciolone, era incosciente? La risposta è incerta: Non ricordo bene, ma questo dimostra che ero incosciente. E lei, maggiore Bellini? Il pilota si adombra: Sì, ero del tutto inscosciente. Se fossi stato sveglio a quest’ ora forse non sarei stato qui. Avrei tirato fuori la mia calibro 9… e i nemici non si facevano tanti scrupoli. I responsabili dell’ Aeronautica militare premono per concludere l’ incontro con la stampa.

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Video particolare in quanto c’è il video e l’audio originale sull’abbattimento del tornado IDS in irak nel’91. Grande Magg. Bellini.

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