Probabilmente pochi di voi conosceranno Zingonia, e i pochi che la conoscono cercheranno di starci più lontano possibile, tuttavia c’è stato un tempo in cui il nome Zingonia è risuonato in tutto il mondo evocando sogni di futuro e progresso.
Ma partiamo dall’inizio, che cosa è Zingonia? è una località situata nel centro della media Pianura Padana, nella verdissima (almeno politicamente) bassa bergamasca. Il territorio su cui si estende Zingonia si divide tra la giurisdizione di 5 comuni: Ciserano, Boltiere, Verdello, Verdellino e Osio Sotto (dove vive il sottoscritto).
Se non avete visto il filmato vi starete chiedendo perchè ho scritto questo articolo, ve lo spiego subito: Zingonia è stata la prima città costruita interamente da un privato, l’imprenditore Renzo Zingone da cui deriva il nome.
La prima pietra fu posata nel 1965 e il progetto originario prevedeva di costruire una piccola cittadina di 50.000 abitanti in mezzo a quella che allora era aperta campagna. In tale progetto nulla venne lasciato al caso: strade, servizi e verde pubblico furono studiati nei minimi dettagli. furono edificate piazze, cinema, una chiesa, scuole, palazzi e una grande zona industriale sfruttando le più moderne concezioni architettoniche e urbanistiche.
Purtroppo però l’afflusso migratorio che doveva far crescere questa grande area si rivelò assai minore di quello preventivato, e già nei primi anni settanta il progetto venne prima ridimensionato e poi fermato.
Oggi la popolazione di zingonia è ufficialmente di circa 1800 persone, anche se alcune stime la portano a 2000-2100 considerando gli immigrati clandestini. Circa l’80% degli abitanti ufficiali infatti è formato da extracomunitari, quasi tutti nordafricani.
La città del futuro, creata per una vita moderna ma a misura d’uomo si è trasformata in una italica banlieue, una periferia degradata senza nessuna vera e propria città vicino.
La Morte di Zingone unita all'[del]incapacità[/del] impossibilità di creare un solo comune per Zingonia ha permesso che l’area piano piano si degradasse. Se vogliamo dirla tutta la colpa è anche di noi semplici bergamaschi che fin dall’inizio abbiamo in qualche modo ghettizzato tale zona poichè tutti gli abitanti erano meridionali. Negli ultimi venti anni piano piano gli italiani se ne sono andati quasi tutti e si sono formate le sempre più grandi comunità di nordafricani. Se prima Zingonia era una bella cittadina dove si trovava gente che parlava con i più disparati accenti, l’indifferenza e l’ignoranza hanno impedito che si attuasse una qualsiasi forma di integrazione trasformando i palazzi in veri e propri ghetti.
Adesso Zingonia è sinonimo di spaccio, prostituzione e immenso degrado.
I Sindaci dei comuni interessati e la Provincia stanno discutendo da anni per trovare una soluzione, e sembra che a breve i primi palazzi verranno demoliti.
Quello che era stato un sogno di progesso oggi è solo un problema da nascondere, infatti è più facile abbattere un palazzo che cercare una via per l’integrazione.