Bridge
Ebbastaguardarelimmagine!
Grazie.
Oggi sono in post mode, quindi ora vi sorbirete un crossover bridge / letteratura. Fare questo post è stata una faticaccia. Siete pregati di leggerlo con attenzione. Lunedì interrogo.
Tra le varie origini del nome del nome Bridge, quella che mi convince e piace maggiormente trova nel ponte che si crea tra i due compagni la sua spiegazione.
Richard Powell (vacanze matte, l’uomo di Filadelfia, tutti i giorni e di domenica) scrisse una quarantina d’anni fa Tickets to the Devil (espressione desueta utilizzata per indicare le carte da giuoco), gustosissimo romanzo ambientato in un hotel di Miami durante un torneo di " target="_blank">bridge duplicato. Da leggere assolutamente.
Il Bridge è una roba seria. Da Olimpiadi e campionati del Mondo.
È un gioco adulto e violento, freddo e spietato. Roba da
" target="_blank">Nerd Club, ecco. Il gioco si divide in due parti: la licitazione, in cui si decide il contratto da giocare; e le 13 mani, alla fine delle quali di solito scorre molto sangue.
Nella licitazione si possono usare solo le parole necessarie al contratto (numeri da uno a sette, i quattro semi, senza, contro, surcontro, passo). Poi cala il silenzio, dopo la prima carta cade il morto e si giocano le mani.
Il Blue Team ha spadroneggiato per una ventina d’anni tra i ’50 e i ’70. Potenti e inarrestabili, roba da 13 titoli mondiali, 3 olimpici e 11 europei. Tipo il " target="_blank">Nerd Club, ecco.
Per farsi un’idea della gloriosa storia italiana nel Bridge guardate la classifica della WBO
Da non giocare mai con la fidanzata/o. Finisce male. So di cosa parlo.
Giocatori famosi, e ottimi, sono anche Snoopy, James Bond e Poirot.
C’è qualche bridgista? Organizziamo un tavolo on line?
O- Passo
N – 4 senza
E – Passo
S – Passo
O – Passo
N – …
N – …
N – PASSI???
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