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La conquista del Polo sud: Roald Amundsen

La conquista del Polo sud: Roald Amundsen

Con questa serie di tre articoli vorrei raccontarvi una storia che personalmente ritengo piuttosto interessante, soprattutto per i suoi protagonisti: la conquista del Polo sud.

Roald Amundsen e la sua curiosità vorace, Robert Scott e la sua fame di riscatto sociale, portano con loro grandi lezioni di vita e soprattutto storie di grandi ambizioni mai soddisfatte. Qui nel primo post vi parlerò del primo dei due.

Roald Engelbregt Gravning Amundsen[/b] (Norwegian pronunciation: [ˈɾuːɑl ˈɑmʉnsən]; 16 July 1872 – c. 18 June 1928) was a Norwegian explorer of polar regions.

Roald Amundsen nacque in Norvegia nel 1872, fu uomo coriaceo e dalle passioni chiare (secondo molti delle fissazioni): l’esplorazione e il Polo nord. Nato in una famiglia di marinai e proprietari di navi la madre tentò sempre invano di tenerlo lontano da quella carriera indirizzandolo alla medicina. Ma Roald era un bambino che di notte dormiva con le finestre aperte, per abituarsi ai climi rigidi, così, quando la madre morì, lasciò l’università per dedicarsi alla vita in mare, ispirato dalle imprese del grande esploratore Fridtjof Nansen.

Nel 1897-99 era membro della Belgian Antartic Expedition, che con la nave Belgica fu la prima spedizione a svernare nell’Antartico. Non si sa se per sbaglio o per altro la loro nave rimase intrappolata nel ghiaccio e Amundsen e compagni (grazie alle conoscenze del medico di bordo Frederick Cook) sopravvissero evitando lo scorbuto cibandosi di animali cacciati e carne fresca. Una lezione che in futuro sarà molto utile al norvegese.

Nel 1903 Amundsen capitanò la spedizione che attraversò il famoso Passaggio a Nordovest

Nel 1903 Amundsen capitanò la spedizione che attraversò il famoso Passaggio a Nordovest tra l’Atlantico e l’Oceano Pacifico (impresa fallita già a navigatori del calibro di Cristoforo Colombo, Giovanni Caboto, Jacques Cartier e Henry Hudson). In questo periodo acquisì le altre abilità (si pensa levellando selvaggiamente Ndr) che resero possibile alla fine la conquista del Polo sud: Roald fra l’altro imparò a condurre una muta di cani da slitta e ad utilizzare le pelli degli animali per coprirsi in luogo dei pesanti parka di lana.

Ormai aveva acquisito le necessarie abilità da permettersi la spedizione che avrebbe coronato il suo sogno: essere il primo a conquistare il Polo nord.

Ebbe problemi a trovare i fondi utili a finanziarsi, ma quando finalmente riuscì a salpare (a bordo della famosa Fram, la stessa nave progettata e utilizzata prima di lui da Nansen) successe che Frederick Cook prima e Robert Peary poi conquistarono l’Artico prima di lui.

Roald Amundsen
Amundsen non sembrava essere nato per arrivare secondo, figuriamoci terzo.

Amundsen non sembrava essere nato per arrivare secondo, figuriamoci terzo. Gli arrivò la notizia che un certo Robert Scott stava salpando alla volta del Polo sud (ancora in gran parte inesplorato) e, ingannando la sua stessa ciurma e senza avvisare nessuno, pose la prua a sud per avviarsi alla sua più grande impresa esattamente nel punto sulla Terra geograficamente più lontano dal suo più grande desiderio. Solo quando fu a Madeira (Portogallo) informò i suoi uomini del cambio di rotta e inviò a Scott il seguente telegramma:

BEG TO INFORM YOU FRAM PROCEEDING ANTARCTIC
— AMUNDSEN.

Continua…

 

Fonti: come sempre liberamente tradotto, sintetizzato e reso LegaNerd Compatiblle© da me da qui, quae e quod (+ ricordi personali da un bel documentario).

 

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