Duck Tales

Riparto a scrivere l’articolo che non so per quale motivo si è cancellato (probabile inettitudine del sottoscritto).
Cito al volo Benigni che ha appena dato il meglio di sé su Rai3, vi consiglio vivamente di rivederlo online al più presto, un monologo magistralmente scritto e declamato.

Entro nel vivo parlandovi dei Duck Tales, cartoni che hanno tenuto compagnia ai bambini della mia generazione e più giovani.

L’idea iniziale di un papero animato fu del gran visir capo supremo lup. mannar. megadirettore Walter Elias Disney, che inventò Donald Duck, come personaggio spalla dell’idolo dei teenagers degli anni ’40 Mickey Mouse.

Poi, pochi anni dopo, arriva un tale Barks, Carl Barks, e crea un universo immenso, dove Paperino è solo una delle miriadi di persone abitanti nella sua “Paperopoli”. Per rendervi conto dello spessore del background creato da questo autore, date un’occhiata qui.

Con la quantità di materiale inventato da una mente esplosiva come la sua, la Disney ha campato di rendita (almeno per quanto riguarda i fumetti, o comunque le storie serializzate), fino a fine anni ’80 (in verità ancora oggi i fumetti si distaccano molto poco dall’universo sbocciato dalla sua testa), quando dei creativi della Walt Disney Television Animation hanno l’idea di tirare fuori i personaggi di Paperopoli, e farne una serie animata di ottimo livello, trasformando le storie in avventure spericolate. Inutile dirlo, ma si tratta di uno dei più grandi successi della Disney per il piccolo schermo, ed è ad oggi la serie animata disney più longeva (100 episodi tondi tondi). Nota singolare, ma l’head character di Paperopoli (Paperino) compare di rado nella serie, la scelta è voluta dagli studios che vogliono dare spazio alla parte meno conosciuta dei paperi. Vanta ben 2 spinoff (Darkwing Duck e Quack Pack) e, sulla scia del successo, ha convinto gli studios a produrre altre serie favolose come Chip ‘n Dale RR e Talespin.

Sono state disegnate in oriente da studios Nipponici, ma la qualità, mi ripeto, è altissima. Ci sono almeno il doppio dei frame che i contemporanei cartoni giapponesi sfruttano per le animazioni, e le trame sono intricate ma al tempo stesso fruibili da un pubblico giovane.

Ricordo ancora adesso tutte le scene dei primi 5 capitoli della serie (che da noi passò come un unico film dal titolo “Il tesoro del Sole d’Oro”), un’avventura degna del miglior Indiana Jones, che ci porta in Sud America su galeoni spagnoli e tra rovine Inca. I personaggi classici di maggior rilievo ci sono tutti, iniziando dai protagonisti Scrooge Mc Duck (zio Paperone) e i tre Huey, Dewey, Louie (Qui, Quo, Qua); passando agli antagonisti, i Beagle Boys (Banda Bassotti) e Magica De Spell (Amelia); e alcuni personaggi secondari come Gyro Gearloose (Archimede Pitagorico) e Gladstone Gander (Gastone). In più ce ne sono di inventati da zero: Webby (Gaia), la nipotina della tata Mrs. Bentina Beakley (da noi semplicemente Tata); Launchpad McQuack (Saetta McQuack), abbigliato come un pilota degli anni ’20, spericolato e pericoloso; Gizmoduck (Robopap), supereroe dalla doppia vita, ma goffo e sfigato in tutte e due le sue forme, una specie di Robocop in difesa di Zio Paperone. Una nota piccolina: Flintheart Glomgold (Cuoredipietra Famedoro) non è un personaggio inventato, ma il nemico di Paperone nelle serie classiche. Rockerduck al quale noi siamo ben più abituati, è si un’invenzione di Barks, ma venne usata per una sola storia a fumetti. E’ in Italia che il personaggio venne ripreso (dal grande Scarpa) e rivalutato.

Della serie è stato fatto anche un lungometraggio “DuckTales: Treasure of the Lost Lamp”, che vidi al cinema da pargoletto e mi piacque molto.
In sostanza è stata un’ottima serie animata, mi ha fatto passare ore di divertimento da piccolo, ed ancora adesso è godibile (mi sono sparato i primi 2 episodi ieri per avere un giudizio più “maturo”), ed è stata l’eldorado della Disney, fruttando bei bigliettoni per tutti gli anni in cui è stata mandata in onda.

Wikipedia.
IMDB.
[spoiler]Dei trivia presi da IMDB:

-The prison number for each of the Beagle Boys is some combination of the numbers 1, 6, and 7, a holdover from the Carl Barks Uncle Scrooge comic books, wherein they were identified only by their numbers.
-Uncle Scrooge’s millionaire nemesis, Flintheart Glomgold, is portrayed in this series as a Scot. In fact, he was a native Afrikaner in the original comic.
-In January 2009, IGN listed DuckTales as the 18th best show in the Top 100 Best Animated TV Shows.
-In Carl Barks’ stories, the Beagle Boys have no individual personalities and they all look the same. They are only mentioned by their numbers and they all begin with “176”. The only exception is the founder of the Beagle Boys, Blackheart Beagle, unless you count the fact that 176-167 is very fond of prunes. Blackheart never appeared in Ducktales and was replaced with an original creation, Ma Beagle.
-In Carl Barks’ comics the money is Scrooge’s money bin is mostly sliver and copper, almost none of it is gold.
-In the comics Donald Duck was not in the navy, and always accompanied Uncle Scrooge, Huey, Dewy, and Louie in the their adventures. However, the shows creators thought that he might steal the focus from Scrooge and that his voice would be to hard to understand.
-The characters of Gyro Gearloose, Magica DeSpell, Flintheart Glomgold, the Beagle Boys and Gladstone Gander all originated from Carl Barks’ comic series, predating “DuckTales” (1987).
-Webby is based on daisy duck’s nieces April, May, and June.
[/spoiler]

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