Pena di morte

Post notturno, dal sapore ancor più notturno.
Utenza avvisata: il post è serio e non allegro; se cercate poppe&cazzate passate al prossimo post.

In questi giorni è tornata fortemente alla ribalta la vicenda di Sakineh Mohammadi Ashtiani, una donna iraniana nel braccio della morte dal 2006 accusata inizialmente di adulterio e successivamente dell’omicidio del marito. La magistratura iraniana ha stabilito la pena capitale per lapidazione, poi potenzialmente convertita in impiccagione, poi tecnicamente sospesa per la dichiarazione di clemenza rilasciata dai familiari della vittima (atto che secondo la legge iraniana provoca la revoca della sentenza). Secondo alcune fonti locali però, la macchina della morte si sarebbe per lei tristemente rimessa in moto. Il gioco delle conferme e delle smentite è tuttora in corso.

Fin da quando la vicenda di Sakineh è approdata su tutti i giornali e televisioni del mondo abbiamo avuto modo di assistere ad un continuo valzer di politici e politicanti che si schieravano in difesa della Vita e condannavano apertamente la magistratura iraniana (e quindi il suo regime).

Ma nel mondo, oggigiorno, quanti paesi fanno ricorso ancora alla pena di morte? E perché contro di loro si tace con troppa facilità?

Amnesty International riporta che 58 stati continuano ad applicare la pena di morte nei loro ordinamenti, mentre 139 non la applicano, di diritto o in pratica. Tra questi ultimi, 95 l’hanno abolita per tutti i tipi di reati, 9 l’hanno abolita per reati comuni (mantenendone la previsione solo per reati particolari, come quelli commessi in tempo di guerra) e 35, pur mantenendo la norma giuridica, non la applicano da oltre 10 anni (abolizionisti de facto). Il 15 novembre 2007 la Terza commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato con 99 voti favorevoli, 52 contrari e 33 astenuti una risoluzione, fortemente sostenuta dall’Italia, che chiede la moratoria universale della pena di morte.

Ciò significa, cari Cani e Porci (nel senso orwelliano dei termini), che è da ipocriti fare i difensori della Vita e della Fede quando dei musulmani vogliono lapidare una donna, e girarsi contemporaneamente dall’altra parte quando l’occidentalissima Virginia (USA) ne ammazza un’altra per iniezione letale:

Alle 21.00 del 24 settembre 2010, presso il Greensville Correctional Center di Jarrat in Virginia, è stata giustiziata Teresa Lewis. Si tratta della prima donna ad essere giustiziata in Virginia dal 1912 e della prima condanna ad essere eseguita mediante iniezione letale (fino ad allora si è sempre utilizzata la sedia elettrica). La donna è stata condannata nel 2003 per aver ordinato l’uccisione del marito e del figlio adottivo di lui, allo scopo di incassare la loro assicurazione sulla vita. L’esecuzione è stata preceduta da manifestazioni e raccolta di firme per chiedere la sospensione della condanna, anche a causa dei problemi di salute mentale della donna.

E’ strano, perché le accuse mosse alle due donne sono pressoché le stesse, e identica è anche la pena… Come dite? Ci sono forti sospetti che le accuse mosse a Sakineh siano false? Beh, Teresa Lewis era solamente incapace di intendere e volere, secondo tutte le perizie fattele…

Per chi se lo stesse chiedendo:

La pena di morte in Italia, tranne che per il regicidio, l’alto tradimento e delitti commessi in tempo di guerra, fu abolita la prima volta durante il Regno d’Italia, nel 1889, nel codice penale opera del ministro liberale Giuseppe Zanardelli. Fu reintrodotta dal regime fascista con il codice Rocco nel 1930, poi abolita nel 1944 e ripristinata l’anno seguente; con l’avvento della Repubblica (1946) è stata espressamente vietata dalla costituzione del 1948, tranne i casi previsti da leggi di guerra. Solo nel 1994 e precisamente il 25 ottobre è stata abolita completamente anche nel Codice Penale Militare di Guerra e sostituita dalla pena massima prevista dall’ordinamento, ovvero, l’ergastolo. L’ultima esecuzione è avvenuta a Torino nel 1947; in essa vennero fucilati tre uomini colpevoli della strage di Villarbasse.

Nel 2007 è stata completamente espunta dalla Costituzione anche con riferimento alle leggi militari di guerra.

Per chi volesse approfondire lascio qualche link da Wikipedia; consiglio in particolar modo il secondo, che contiene un interessante confronto tra motivazioni pro e contro la pena capitale e un elenco dei modi che l’uomo ha trovato per uccidere l’uomo (sapevate che la sedia elettrica è un invenzione di Thomas Alva Edison?)

Sakineh Mohammadi Ashtiani | Pena di morte | Pena di morte negli Stati Uniti

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