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La pubblicità delle sigarette ha una storia lunga e travagliata, vediamo di farne un riassunto.

La prima Tad (Tobacco advertising, abbreviamo se no è un delirio) nota è del 1789 pubblicata sul New York daily paper dalla P. Lollard and Company. In breve tempo altri quotidiani iniziarono a pubblicizzare sigarette e affini, ma era un ruolo relegato ai giornali delle città più importanti dato che allora le sigarette non erano diffuse come oggi.
Solo nel 1868 il marchio Bull Durham si impegnò in una campagna pubblicitaria che interessò la quasi totalità degli USA.

Per quasi cento anni le Tad poterono “agire” indisturbate, ma qualcosa stava per cambiare…
Nel 1941 in Germania Heinrich Hunke, presidente del Consiglio della pubblicità, impose delle restrizioni sulle Tad, per esempio dichiarare che il fumo sia innocuo, cartelloni pubblicitari lungo le ferrovie e le piste da corsa o reclami pubblicitari attraverso altoparlanti e posta furono tutti banditi.
[spoiler]Quindi:
nazisti=contro il fumo
contro il fumo=non fumatori
non fumatori=nazisti[/spoiler]
Nel 1964, la Surgeon General of the United States, rilasciò lo Surgeon General’s Advisory Committee Report on Smoking and Health. Era basato su 7000 articoli scientifici che collegavano il tabacco a varie patologie come il cancro. Ciò portò a leggi che imponevano diciture sui pacchetti di sigarette che ne avvertivano i potenziali pericoli.
Di tutta risposta le Tad divennero più sottili e discrete, subliminali, orientandosi anche a quell’enorme bacino di utenza che erano gli adolescenti, chi non si ricorda di [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Joe_Camel”]Joe Camel[/url] per fare un esempio.
Le Tad inventarono poi anche la pubblicità virale, inserendo nei pacchetti delle card collezionabili, in modo tale che i fumatori promuovessero tra di loro determinati marchi.

In Europa le Tad sono bandite dalla televisione sin dal 1991, e dal 2005 pure da internet, media stampati, radio, ed eventi sportivi come la F1.
Tutto ciò escluderebbe le pubblicità nei cinema e negli eventi locali, ma la maggior parte degli stati membri ha deciso di estendere le restrizioni anche in questi casi.
Inoltre dal 2003 è vietato definire un tipo di sigarette “light”, perché sarebbe pubblicità ingannevole per la UE.

Per saperne di più non c’è bisogno che vi dica di andare su [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Tobacco_advertising”]Wikipedia[/url]. Giusto?

Ed ora ecco a voi alcuni esempi di Tad.
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Bazingato da Vonneguttaro. Grazie!
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Ed ora vi presento l’angolo delle mie opinioni, che non contano un catso!
Io fumo da diversi anni e il mio punto di vista sulle Tad è….(rullo di tamburi)…che è una cosa sbagliata vietarle.
Perché se si vieta la pubblicità sulle sigarette si deve vietare anche quella degli alcolici.
Sono addirittura più pericolosi delle sigarette!
Se uno si beve una bottiglia di Jack Daniels in un’ora e poi si mette a guidare ha una probabilità del 110% di causare un incidente.
Se uno si fuma un pacchetto di Lucky Strike in un’ora e poi si mette a guidare avrà solo un gran catarro niente di più.
Poi in fondo è semplice darwinismo sociale: fumi perchè ti piace? Bene è una tua scelta e ne sei consapevole; fumi perchè l’hai visto in tv? Bene sei un idiota e ti verrà il cancro. Pool genetico ripulito dagli individui più scemi.
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