San Gennaro

LEGANERD 030080

Tra una settima più o meno (il 19 settembre) è la festa del patrono di Napoli San Gennaro, non potevo non rendere nota la cosa qui su LN.
Tutti quanti, immagino, conoscono il “miracolo” che avviene durante la festa, che possiamo così riassumere : l arcivescovo prende questa bella teca rotonda realizzata in argento (ho sempre sostenuto che Gesù Cristo fosse un gioielliere e non un falegname) la agita un pochino durante la celebrazione della messa e PUFF il sangue si scioglie diventato liquido e si grida “O’ MIRACOL’ O’ MIRACOL’ ” (il miracolo è avvenuto), ovviamente se il sangue non si scioglie l’ intera comunità partenopea va in lutto perché ciò indicherebbe un anno di terribili sfighe e disastri (/ironia mode on: si perché qui a Napoli quando il sangue si scioglie va sempre tutto bene eh come no /ironia mode off).

Quello su cui mi volevo concentrare, ovviamente, non è l aspetto mistico quanto l’ aspetto scientifico.
Ci sono state e tutt’ora ci sono tante ipotesi sul perché questo sangue si sciolga proprio il 19 settembre, mentre invece se ne sta bello solidificato durante tutto l anno e una delle più gettonate è quella della tissotropia, ovvero:
“I materiali tissotropici diventano più fluidi se sottoposti a una sollecitazione meccanica, come piccole scosse o vibrazioni, tornando allo stato precedente se lasciati indisturbati” (n.b. vedere video).
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Si sono fatti parecchi studi e i ricercatori utilizzando materiali che potevano essere tranquillamente reperibili nel 1300 (cloruro ferrico sotto forma di molisite, un minerale presente sul Vesuvio, carbonato di calcio, cloruro di sodio e acqua) hanno ricavato questo gel con proprietà tissitropiche che però aveva la durata di solo due anni mentre il sangue del santo ne ha 700.
Quando la chiesa venne messa di fronte alla scoperta scientifica con un articolo pubblicato dal CICAP rispose prontamente: “Già, ma perché allora nel maggio 1976 il sangue non si sciolse affatto, malgrado otto giorni di attesa?” (rispondo io: “qualche chimico del cazzo del vostro laboratorio ha sbagliato gli ingredienti”)
Alcune analisi spettroscopiche sostengono che nell’ampolla vi sia dell’emoglobina umana, ma il tutto può essere solo e unicamente certificato da un’analisi diretta della sostanza che ovviamente la chiesa non fa prelevare perché potrebbe arrecare danni alla reliquia.

Detto questo viva il Blasflame.

Via Bazinga! grazie a Deedlit.

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