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Chissà se qualcuno di voi se lo ricorda, ma verso gli inizi degli anni ’90 girava per le case degli italiani la cosiddetta “alga portafortuna”.
In breve qualcuno ci regalava quest’alga puzzolente da tenere in una bacinella piena di té zuccherato con il compito di accudirla con amore e parlargli finché non avesse “figliato”. Quindi si regalava il figlio a qualcun altro e si faceva seccare la madre per poi conservarla come portafortuna.
Una sorta di catena di Sant’Antonio biologica.

In realtà questa era una grandissima minchiata!

Ciò che in realtà si faceva senza saperlo era preparare una bevanda dalle particolari proprietà organolettiche di cui se ne attesta l’origine già dal 250 a.c. con la dinastia Qin: il Kombucha.
Peccato che il liquido venisse gettato proprio perchè si pensava che fosse una schifezza…
Per essere precisi neanche era un’alga, ma una simbiosi di batteri e lieviti chiamata anche fungo.

Per maggiori info http://www.kombu.de/italien.htm

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Un paio di video sulla preparazione del kombucha (con metodo poco igienico)

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