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[quote]First there was darkness. Then came the Strangers.”[/quote]
Dark City è un sci-fi noir del 1998, diretto e interpretato da Alex Proyas (a masterpiece! … ricordiamo “Il Corvo” e sopratutto “I, robot”) .
Dark City è un film immaginifico, vero e proprio nutrimento per una società moderna, o post moderna, che si nutre quasi esclusivamente di visioni, di apparenze.
L’immagine è il nuovo vitello d’oro, il nuovo idolo da adorare.
Il film mette in crisi questa rappresentazione esclusivamente visiva del vero, e soprattutto pone seri dubbi sulla facilità con la quale siamo portati a dare credito a ciò che percepiamo della realtà che ci circonda attraverso il senso della vista.
Il potere intrinseco del protagonista (che assume il ruolo di illuminato), è quello di andare oltre il puro e semplice aspetto visivo, di indagare la patinata superficie creata e ricreata ogni notte dagli Strangers.
Tutto nel film risulta essere così visivamente esagerato, palesemente costruito, talmente disturbante da rendere evidente il tentativo di segnalarsi come costruzione artefatta… e più il film si segnala come artificio, più per i personaggi che si muovono all’interno risulta impossibile distinguere il vero dal falso.
Diffidare, indagare ed andare a fondo è l’unico modo per giungere alla verità.
[title]Trama[/title]
All’interno di una stanza da bagno di un imprecisato e lugubre hotel, un uomo si sveglia immerso nella vasca da bagno.
Tutt’intorno è oscurità, l’unica fonte di luce è fornita da una lampada oscillante situata al centro della stanza … spostandosi nelle stanze scopre con orrore il cadavere di una donna … John Murdoch non ricorda più nulla della propria vita, se non alcune immagini confuse.
In preda a quella che sembra un amnesia, scappa dalla propria abitazione e tenta di ricostruire poco a poco il suo passato, mentre la polizia gli dà la caccia.
Esplorando la città scopre degli strani avvenimenti: la notte (a Dark City è sempre notte) i palazzi cambiano forma e chiunque tranne lui in città cade in un sonno profondo, risvegliandosi con una nuova identità, in una città che ogni volta pare nuova.
Solo alcuni strani individui vestiti di nero, da cui è inseguito, sembrano non risentire lo stesso effetto.
[spoiler]John conosce a questo punto il dottor Schreber, pedina degli strangers, che gli rivela che questi strani esseri sono in realtà extraterrestri, e che stanno svolgendo degli esperimenti con il suo aiuto, sugli esseri umani per carpire il segreto dell’individualità.
(E qui a imho scatta uno dei meccanismi più geniali mai usati in un film… ) Dark City si scopre quindi essere una città fittizia, un enorme laboratorio costruito dagli Strangers che pone gli esseri umani (cavie) in una sorta di limbo… ricostruendo eternamente nuove vite per calcolarne ogni variabile impazzita del comportamento umano (ovvero l’individualità)… senza mai comprenderne il segreto.
Segreto che gli extraterresti necessitano di scoprire per garantire la sopravvivenza della loro razza.
Qui vengono a galla analogie con il già citato “Gattaca”, “Matrix” [/spoiler]
[title]Curiosità[/title]
Alcune scenografie del film, come i tetti, furono successivamente riutilizzate nel film Matrix.
La “New Line Cinema” ha forzato Proyas ad includere la narrazione di apertura di Kiefer Sutherland, che Proyas contestò, dicendo che era inutile… inoltre brucia parecchi colpi di scena-chiave e di conseguenza molti fan del film preferiscono vedere con il “mute” durante la narrazione fino a che il Dr. Schreber guarda l’orologio da tasca.
Nella prima stesura del copione il Dr. Schreber (Kiefer Sutherland) doveva venire scuoiati vivo nella scena finale.
Alex Proyas ha avuto l’idea per gli edifici che si muovono e crescono, mentre la troupe spostava i pezzi del set scenografico durante le riprese di Il corvo (1994).
[spoiler]La stanza in cui John si sveglia è la numero 614 .
Questi due elementi conducono direttamente ad un ben preciso riferimento biblico: Giovanni 6.14. “Ora quegli uomini visto il prodigio fatto da Gesù dicevano: Questo è davvero il profeta che ha da venire al mondo”.
Viene quindi dall’inizio cucita a John la veste del profetica del messia, che avrà il compito di riportare la luce nelle tenebre e liberare gli uomini, creando per loro un nuovo mondo. .. che è poi, sarà comunque basato sulle sue “memorie”, quindi una sorta dello stesso matrix, soltanto più luminoso e vivibile.[/spoiler]
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